martedì 7 febbraio 2017

A breve su questi schermi... " I media mainstream sono nudi!"


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“una televisione che oscilla monotona da troppi anni tra il demenziale e il delinquenziale, domina incontrastata la scena nelle case degli italiani ormai assuefatti e drogati, propinando penosi e inutili piagnistei, alternati ogni giorno a improbabili sogni di gloria, e ingannando la buona fede di molti con la potente miscela di propaganda e menzogne costruite ad arte per occultare, nella promiscuità del pubblico e privato, verità scomode e, quel che è peggio, talenti veri!”

Se così scrivevamo in tempi non sospetti, ingenuamente convinti di aver toccato il fondo, adesso siamo davvero arrivati alla frutta. Chi fino ad ora si difendeva evitando accuratamente il tasto numero 5 del telecomando per scongiurarne l’apparizione, questa settimana è costretto alla sevizia ineluttabile, pena la rinuncia allo spettacolo dallo storico palcoscenico invernale di Sanremo.

Il prime time dei prossimi giorni prevede inesorabile la melodiosa voce di Maria De Filippi, nota conduttrice di talent e consegne postali a domicilio (con lacrima incorporata) che tanto hanno contribuito all’edificazione morale e ancor più culturale del Paese, additata con raccapriccio proprio in queste ore dall’allarme lanciato da parte di oltre 600 docenti universitari, insieme a filosofi, sociologi e accademici della crusca.

“Un servizio pubblico televisivo sempre più scimmia della televisione commerciale, incapace di affrancarsi da quella, si ripropone negli anni ossessivo, riducendosi troppo spesso ad avanspettacolo di basso profilo!” scrivevamo e non senza ragione. …. Perché c’è una ragione,…..anzi più d’una!
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“Sta avendo luogo una rivoluzione molto più significativa di qualsiasi cambiamento del potere economico. Sotto l'impatto della propaganda, le vecchie costanti del nostro pensiero sono divenute variabili. Ad esempio, non è più possibile credere nel dogma originale della democrazia”, (Walter Lippmann)

“Viviamo immersi in una grande finzione, con vari livelli: locale, nazionale e globale, in cui i media di massa per eccellenza si combinano e si appoggiano mutuamente per creare un mondo di teleirrealtà o di irrealtà, in cui lo spirito delle persone viene sottomesso ad un bombardamento costante per lavare il cervello”. (Malcom X)

L’occupazione vandalica del moderno focolare domestico risponde a precise logiche di governo, sempre più sfacciatamente evidenti. Per fortuna, però, qualcosa si muove nel mondo e anche da noi.

“Stiamo vivendo una lotta tra il bene e il male, - come spiega Marcello Foa in un recente convegno sull’euro (ovviamente ignorato dai media mainstream) - tra chi vuole autenticità del sistema democratico e chi si accontenta di quella che è una messa in scena, una rappresentazione teatrale, della democrazia

E’ in corso finalmente - e a tutte le persone di buona volontà tocca il compito grave di incoraggiarla – “una diffusa presa di coscienza nei confronti dell’informazione: i media mainstream appaiono sempre più palesemente per  ciò che sono! Squallide macchine di propaganda controllate da banche, governi e multinazionali!! Per questo sempre più spesso le persone preferiscono informarsi attraverso voci alternative, e di conseguenza l'influenza dei 'vecchi' media va sgretolandosi a vista d'occhio.

La favola della pluralità è crollata, e adesso non è più un segreto che quasi tutto ciò che vediamo, leggiamo ed udiamo attraverso i media mainstream sia un messaggio diffuso a miliardi di persone da appena una manciata di mega-società.
Grazie ai media alternativi è ormai noto il dato che appena 6 società controllino il 90% dei vecchi mezzi di comunicazione di massa. La 'assemblea' di queste 6 società ha la facoltà ed il potere di concordare decisioni importanti e - attraverso un sistema di controllo piramidale - stabilire di escludere dalla programmazione storie o punti di vista alternativi. La gente ormai lo ha capito, e di conseguenza sta avendo luogo una diffusa migrazione di massa verso i media alternativi”.

E tu, cosa fai?! Stai lì ancora attaccato allo schermo per non perderti Il Festival del Nazareno

Adriano Colafrancesco

 

1 commento:

  1. Commento integrazione di Giorgio Mauri:

    "SCALFARI attacca il Fatto Quotidiano perché non ammette di essere un organo del M5S, ma tace sul fascista ordine dei giornalisti e sul finanziamento alle testate giornalistiche.
    Tace anche sul suo asservimento a De Benedetti, e sul suo stipendio pagato da noi italiani con cui versa le tasse in Svizzera.
    Assisto a persone che inorridiscono per la Le Pen in Francia, e poi strisciano di fronte alle criminali prepotenze della Merkel, invitando a essere democratici e aperti verso gli alti ideali, come l'Europa. E sono tutte persone a cui se chiedi cosa sia lo spread ti rispondono, al 90%, dicendo che è qualcosa con cui siamo finalmente riusciti a liberarci di Berlusconi.
    Assisto a "imbarazzo" allorché si attaccano le azioni del governo, allorché si additano le malefatte clamorose di Renzi, ma contemporaneamente le stesse persone sono felici di ridere alle prese per il culo del Trota. Non capisco cosa ci sia di così diverso tra quei due, tranne il fatto che Trota non ha fatto male a nessuno, Renzi ha fatto un solenne attacco alla democrazia in nome dei dictat della finanza internazionale.
    Assisto per niente stupito a Mentana che ha dedicato una intera serata alla Raggi, e mi chiedo se non sia perché il capogruppo del M5S al parlamento europeo, David Borrelli, è vicinissimo a Monti. Non vedo altre ragioni, visto che la sindaca non ha ancora fatto nulla di concreto a Roma tranne tubare per mesi con Marra. Lo stesso Mentana non ha dedicato nemmeno 10 secondi a De Magistris quando ha vinto le elezioni a sindaco con più del 65% dopo aver governato Napoli con grandi successi per tutto il mandato precedente.
    Assisto alla par condicio con la Gruber che, in occasione del referendum, sfacciatamente schierata per Renzi invitava uno per il NO e uno per il SI', e alla fine era 3 a 1 per il NO visto che il punto di Paolo Pagliaro non era mai contro ai dictat del governo. Ma non solo, era capace di togliere la parola all'interlocutore scomodo, e spesso lo faceva su invito del "collaborazionista" (come in occasione della Boschi).
    Questo neoliberismo ha quasi definitivamente ucciso la classe media, ma non è riuscita a modificare le teste di una borghesia che si annida ovunque, anche e soprattutto tra i MORTI DI FAME..."

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