La Germania della Merkel, la
stessa che si sta comprando la Grecia e riducendo alla fame il popolo
greco; la stessa che fa vivere milioni di cittadini tedeschi con
contratti "mini-job" a 400 euro al mese, senza diritti e
senza dignità; la stessa che, pochi mesi fa, faceva piangere –
ricordate la patetica scena della signora Merkel? – la ragazzina
palestinese, spiegandole che non poteva essere accolta; ecco, quella
Germania ora vuole dare pure lezioni all'Europa, accogliendo con
striscioni di benvenuto e applausi i profughi e i migranti siriani.
Buonismo? Ospitalità? Da parte della gente comune, sì: gesto
commovente, segno di grande umanità. Ma da parte del potere della
Merkel, il gesto ha ben altro significato. Coerente con se stessa, la
Germania giubila all'arrivo del nuovo "esercito industriale di
riserva" di lavoratori a basso costo, disposti a fare ogni
lavoro al ribasso e, così facendo, ad abbassare il costo della
manodopera. Nuovi schiavi che arrivano, pronti a entrare nella
produzione capitalistica. Un tempo gli schiavi, noi Europei, andavamo
a prenderli in Africa, strappandoli alle loro terre; oggi fingiamo
che siano loro a voler venire da noi coi barconi...
Diego Fusaro
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