lunedì 8 agosto 2011

Vito De Russis ed il sogno economico senza nesso


"Sogno o son desto..?" (Saul Arpino)

Stavo sognando che incrociavo il signor ministro della finanza circondato da guardiani che ne impedivano il contatto con la gente.

Grido forte: “Vergogna per la 156. Abrogala subito con effetto retroattivo 31 dicembre 2010”. Non vedo alcuna reazione. Subito dopo, sul telefonino, leggo il lancio Ansa: “Il signor ministro delle ipoteche sul futuro ha emesso un suo decreto per l’abrogazione della vergognosa legge 156 del luglio 2002 in materia di rimborsi elettorali. Non esiste più quella legge presentata ed apprezzata da tutti i partiti che ha elevato “in cielo” il valore della quota unitaria modificandone anche il meccanismo ed applicata con effetto retroattivo. Questo decreto abroga anche quell'indecente emendamento infilato nel decreto «milleproroghe» varato il 23 febbraio 2006 dalla destra berlusconiana, ma apprezzato dalla sinistra. Emendamento in base al quale «in caso di scioglimento anticipato del Senato della Repubblica o della Camera dei Deputati il versamento delle quote annuali dei relativi rimborsi è comunque effettuato».

Viene ricordato che il cambio ufficiale dell’euro è di 1936,27 lire.» Ho sognato di vedere accendersi un lumicino di credibilità. Ho sognato di vedere un sincero sorriso in tanti volti di persone. Normalmente “i sogni – come sostiene Pia Primarosa – sono fecondi, fanno crescere, fanno stare bene”. Questo mio sogno mi fa star molto male anche perchè parleranno di cose che faranno (chi?) nel 2035 ed il ministro delle illusioni si dimenticherà della vergognosa legge 156 che, se abrogata, conterrebbe la immediata restituzione di tutte le somme fin qui vergognosamente incassate dai partiti.

Vito De Russis

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