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Petizione pubblica in Argentina per la riclassificazione dei pesticidi e appello dei medici per la sospensione delle irrorazioni per via aerea..
340 milioni di litri: questa la dose di pesticidi riversati (maggiormente per via aerea) in Argentina l’anno scorso su di un territorio popolato da 12 milioni di persone. La dose di veleni, usati per l’agricoltura intensiva, aumenta del 15-20% ogni anno.
Nel 1990 sono stati usati 35 milioni di litri, ma in seguito all’introduzione delle colture transgeniche il volume è andato aumentando vertiginosamente. Si è arrivati nel 2000 a 145 milioni di litri e poi, essendo necessarie dosi sempre maggiori per controllare le erbe infestanti e gli insetti predatori (a causa del fenomeno di resistenza che l’uso di queste sostanze crea sia nelle piante che negli insetti predatori) si è giunti a 340 milioni di litri… come pure ad un grave danno alla salute della popolazione. Che potrà solo peggiorare se non si cambia strada radicalmente e sollecitamente.
L’enorme volume di sostanze tossiche ha infatti causato un progressivo aumento nell’incidenza di alcune patologie gravi, tra cui malformazioni neonatali, disturbi riproduttivi, cancri di adulti e bambini, epatopatie tossiche, disturbi neurologici.
La situazione è stata denunciata dai “Medici dei Popoli Fumigati” riunitisi nelle Università di Cordoba (2010) e Rosario (2011) per far fronte a questa grave emergenza, la cui responsabilità ricade sia sulle autorità che sulle aziende chimico-farmaceutiche (produttrici dei pesticidi e allo stesso tempo detentrici dei brevetti sulle piante gm, per le quali riscuotono ogni anno i diritti di brevetto e verso le quali l’Argentina è stata una delle nazioni più “accoglienti”). In un documento finale i medici hanno chiesto che:
- l’irrorazione per via aerea (da aerei) sia proibita su tutto il territorio nazionale,
- le irrorazioni di pesticidi per via terrestre siano limitate alle zone rurali,
- sia effettuata una riclassificazione della tossicità dei prodotti impiegati in agricoltura.
L’iniziativa dei medici procede oggi di pari passo con
la “ Petizione popolare per la riclassificazione degli agro-tossici”, nata dai cittadini argentini.
L’attuale classificazione dei pesticidi non tiene infatti in alcun conto l’informazione scientifica recente sulla loro effettiva pericolosità e fa ancora riferimento ai dati, inaffidabili, derivanti dagli esperimenti sui roditori!
Proprio così: la valutazione di tossicità viene tuttora effettuata con il test LD50, che consiste nel verificare la quantità di veleno necessaria ad uccidere il 50% dei ratti in un determinato numero di queste cavie (minore la quantità di sostanza necessaria ad uccidere gli animali, maggiore il grado di tossicità attribuito alla sostanza).Tale forma di misurazione, tuttavia, non è riportabile all’uomo e non considera effetti a medio e a lungo temine come quelli oncogenici, riproduttivi, immunitari ed endocrini. Se questi fossero considerati, una sostanza come, ad esempio, il glifosate, (il diserbante più diffuso nel mondo) - dicono gli scienziati - sarebbe classificata di grado Ib (altamente pericoloso per la salute), soprattutto in quanto un'ingente mole di dati scientifici ed epidemiologici dimostrano che esso è causa di malformazioni congenite e aborti spontanei (1-3) … mentre oggi è classificato tra le sostanze “moderatamente tossiche”.
Dati più affidabili di quelli ottenuti con animali provengono dallo studio degli effetti delle sostanze pesticide in soggetti umani che le hanno ingerite con l'intento di suicidarsi (un terzo dei suicidi commessi in tutto il mondo avviene per ingestione di un pesticida e in Asia la percentuale arriva al 50%)
A tale proposito AH Dawson e i suoi collaboratori (4) hanno recentemente pubblicato (10/2010) i risultati di un'indagine basata sul monitoraggio di circa 9.000 persone ricoverate in ospedale nello Sri Lanka per aver ingerito agro-tossici.
L’indagine ha consentito loro di determinare in modo molto affidabile i livelli di tossicità acuta di diversi pesticidi. Gli scienziati hanno affermato:
“Sfortunatamente, al momento, la regolamentazione dei pesticidi si basa su una classificazione di tossicità dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Salute) determinata dal test LD50 orale su ratti. La base scientifica per la sua estrapolazione all'intossicazione umana è debole".
Essi sottolineano: "I roditori reagiscono agli xenobiotici (composti estranei all'organismo) in modo diverso dagli esseri umani, in quanto hanno maggiore capacità di disintossicazione metabolica dagli organofosfati. Non è affatto certo quindi che un pesticida risultato di bassa tossicità nei roditori lo sia anche negli esseri umani e viceversa" (ricordiamo anche il fatto che i rodenticidi in vendita sono spesso reclamizzati come “innocui per l’uomo”!)
I dati riportati da Dawson si sommano agli studi retrospettivi sui suicidi condotti a Taiwan (5), in India (6) e nello stesso Sri Lanka (7). La nuova classifica diverge notevolmente da quella dell’OMS. Per fare solo pochi esempi, l’OMS considera il paraquat (tasso di letalità 47%), l’endosulfan (22%) e il dimetoato (20,6%) come pesticidi di classe 2 (moderatamente pericolosi), mentre i dati umani dimostrano che sono estremamente pericolosi e che occorre limitarne l’uso in tutto il mondo.
Vedere anche:
Per tutte le ragioni fin qui esposte, la Rete Universitaria per l'Ambiente e la Salute/MEDICI DELLE POPOLAZIONI FUMIGATE, con un comunicato diffuso nel mese di luglio 2011 (*), sollecita “l'urgente riclassificazione dei pesticidi in Argentina secondo gli effetti acuti e letali già dimostrati nell'uomo e secondo i dati sui danni a medio e lungo temine: oncologici, riproduttivi, endocrini e immunitari.”
Nell’unirsi a quest’appello, il Comitato Scientifico EQUIVITA si rammarica di essere costretto a far conoscere una tanto drammatica situazione (quella dei popoli sommersi dai pesticidi in Argentina) per dimostrare quanto sia giusta e importante la causa istituzionale per la quale esso si batte (l‘abolizione degli esperimenti su animali per una corretta ricerca scientifica) e quanto l’uso del vecchio modello animale sia tuttora funzionale ad interessi diametralmente opposti alla tutela della salute umana. L’uso del modello animale non potrà mai essere utile a valutare la tossicità nell’uomo, ma piuttosto a occultarla (con una scelta appropriata della specie sulla quale effettuare le indagini), per tutelare interessi privati economici che non possiamo chiamare “nascosti” perché fin troppo palesi.
(*) Il comunicato è firmato: Dr. Medardo Avila Vazquez, Medico Pediatra y Neonatólogo Coordinador Red Universitaria de Ambiente y Salud, Médicos de Pueblos Fumigados
www.reduas.fcm.unc.edu.ar - medardoavilavazquez@yahoo.com.ar 0351 155915933
1- Avila Vazquez M, Nota C. Informe 1º Encuentro Médicos de Pueblos Fumigados. UNC. Ag 2010 http://www.reduas.fcm.unc.edu.ar/wp-content/uploads/2011/04/primer-informe.pdf
2- Declaración del 2º Encuentro de Médicos de Pueblos Fumigados. UNR. Ab 2011 http://www.reduas.fcm.unc.edu.ar/declaracion-del-2-encuentro-de-medicos-de-pueblos-fumigados/Red Universitaria de Ambiente y Salud / Médicos de Pueblos Fumigados www.reduas.fcm.unc.edu.ar
3- Antoniou M, Mostafa Habib M, Howard C, Jennings R, Leifert C, Onofre Nodari R , Robinson C, Fagan J. Roundup and birth defects: Is the public being kept in the dark? Earth Open Source, 2011 http://farmandranchfreedom.org/sff/RoundupandBirthDefects.pdf
4- Dawson AH, Eddleston M, Senarathna L, Mohamed F, Gawarammana I, Bowe SJ, Manuweera G, Buckley NA. Acute human lethal toxicity of agricultural pesticides: a prospective cohort study. PLoS Med. 2010 Oct 26;7(10):e1000357. South Asian Clinical Toxicology Research Collaboration, Faculty of Medicine, University of Peradeniya, Peradeniya, Sri Lanka
5- Lin TJ, Walter FG, Hung DZ, Tsai JL, Hu SC, Chang JS, Deng JF, Chase JS, Denninghoff K, Chan HM. Epidemiology of organophosphate pesticide poisoning in Taiwan Clin Toxicol (Phila). 2008 Nov;46(9):794-801. Department of Emergency, Kaohsiung Medical University Hospital, Taipei, Taiwan.
6- Srinivas Rao Ch, Venkateswarlu V, Surender T, Eddleston M, Buckley NA. Pesticide poisoning in south India: opportunities for prevention and improved medical management. Trop Med Int Health. 2005 Jun;10(6):581-8. University College of Pharmaceutical Sciences, Kakatiya University, Warangal, India.
7- Eddleston M, Eyer P, Worek F, Mohamed F, Senarathna L, von Meyer L, Juszczak E, Hittarage A, Azhar S, Dissanayake W, Sheriff MH, Szinicz L, Dawson AH, Buckley NA. Differences between organophosphorus insecticides in human self-poisoning: a prospective cohort study. Lancet. 2005 Oct 22-28;366(9495):1452-9. South Asian Clinical Toxicology Research Collaboration, Centre for Tropical Medicine, University of Oxford, Churchill Hospital, Oxford, UK.
8- Miller M, Bhalla K. An urgent need to restrict access to pesticides based on human lethality PLoS Med. 2010 Oct 26;7(10):e1000358. Department of Health Policy and Management, Harvard School of Public Health, Boston, Massachusetts, United States of America
Fonte: Comitato Scientifico EQUIVITA –
Via P. A. Micheli, 62 - 00197 Roma
Tel. +39.06.3220720 - Cell. 335.8444949
Fax +39.06.3225370 E-mail equivita@equivita.it
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