mercoledì 22 dicembre 2010

Benito Castorina: "....lotta sociale, ribellione cieca e comprensione della vera natura del mondo.."


Una finestra sul mondo

Caro Paolo D'Arpini, riporto una frase di un lettore del “Giornaletto di Saul” col fine di ringraziarlo per aver riportato la mia memoria ad un periodo di lotte studentesche ed operaie durato quasi un ventennio con punte nel 68 e nel 78: "..appoggiati da ciarlatani ex lottacontinuisti e manifestisti e newagisti ex “ecce bombi”, donnicciole fuori-uso alla ricerca 'dell’illuminazione e 'lupi mannari' microcefali che cercano ulteriori energie per trovare i polli da abbindolare con i loro 'corsi' del cazzo (N.d.R)...."

( http://www.circolovegetarianocalcata.it/2010/12/16/william-blum-%e2%80%9cil-libro-nero-degli-stati-uniti-damerica%e2%80%9d-altro-che-pettegolezzi-alla-wikileaks-qui-ci-sono-fatti-concreti-guerre-ed-affari-usa-e-getta/ )

Ho riportato la frase non per aprire un dialogo con la persona o un dibattito con altri, cosciente che chi si arrabbia o prova forti emozioni possiede una bella energia, energie che le vicende della vita l’hanno portato a investirla in in modo che può essere migliorato. Frasi di questo tipo od addirittura romanzi e film, venivano prodotti da chi voleva riabilitare “la coscienza del pc” colpevole delle denunce fatte contro i compagni del movimento studentesco. Denunce che portarono all’arresto di migliaia di studenti che comprendevano sia quelli che lottavano per portare il pc al Governo con la forza fisica sia quelli che lottavano con la forza delle idee per eliminare il malcostume nel Paese.

La riflessione di un mio carissimo amico “se credi veramente in un progetto, non devi lottare per imporlo, ma convincere anche gli altri della sua bontà, perché una volta coinvolti, potrete procedere insieme verso la sua realizzazione evitando soluzioni che dividono o contrappongono come la vittoria o la sconfitta (Beaver).

Tale riflessione mi portò a fare una serie di convegni, per dibattere sulle possibilità di definire un progetto per governare il Paese dal titolo: Rivoluzione! E dopo?
Formammo un gruppo fortunato, che grazie alla ferma convinzione di poter cambiare lo status quo solo con le riforme, mi portò alla segreteria generale dell’università per la UIL, alle trattative con i Ministri della P.I. (dei governi che si avvicendavano), ed alla firma della prima riforma dell’Università dopo la Legge Gentile del 1926 assieme a Luigi Frati per la CISL e a Cazzaniga per la CGIL.

Questo episodio di cui ha merito chi ha costruito insieme a me le occasioni e mi ha sostenuto, l’ho raccontato quale esempio di vita vissuta in cui la forza delle idee, la condivisione e la partecipazione, possano portare a dei risultati. Appartenere a un’idea à definire una strategia à tracciare un percorso condiviso e da condividere.
Appartenere all’umanità vuol dire essere l’umanità e ciò non è presunzione né vanità, ma presa di coscienza.

Ogni manifestazione di questa “umanità” ci deve servire per capire cosa siamo capaci di fare nel bene e nel male, che non siamo estranei alle vicende, osservatori e giudici, ma esseri che determinano il succedersi degli eventi di cui in un modo o nell’altro siamo causa. Ne siamo causa anche quando commentando emotivamente episodi che meritano riflessioni e valutazioni serie, serene e pacate che potrebbero portare alla prefigurazione di soluzioni, suscitiamo sentimenti di rabbia, di frustrazione, di rinuncia ad agire o peggio di ribellione e vendetta, che mai portano, per loro natura, alla soluzione dei problemi che noi additiamo “agli altri”.

In una famiglia nella quale il padre picchia la moglie e i figli, a quelli che avranno paura od altre emozioni che inibiscono la capacità di riflettere, accadrà che a loro volta picchieranno la moglie e i figli, a quelli invece, che avranno la capacità di contenere o controllare le emozioni avranno la lucidità per valutare gli eventi e accadrà loro di rispettare la moglie ed i figli, ma ancora di più di amarli.
Le cose belle e le persone meravigliose sono la maggioranza e per questo non fanno notizia e non ne parlano i media.

Cambieremo il mondo solo se lo prenderemo nel verso giusto, cioè amandolo!

Con affetto, Benito Castorina

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