"...la NATO non sarà parte di un conflitto militare -afferma il cancelliere tedesco Scholz- Berlino non invierà soldati (in divisa) in Ucraina". Tuttavia, questo non significa che in Ucraina non ci siano militari dei Paesi della NATO. Ci sono eccome, ma senza mostrine.
I singoli Paesi della NATO affermano che non invieranno ufficialmente i loro militari in Ucraina, ma loro militari camuffati sono già lì da diversi anni, in forma di "volontari", istruttori, consiglieri tattici e strategici e manovratori delle armi più moderne. Altro fattore di pretesa "non belligeranza" è che i Paesi della NATO giurano che non aumenteranno il sostegno militare all'Ucraina, sotto forma di fornitura di sempre più sofisticate armi d'attacco, ma poi tranquillamente si smentiscono coi fatti e con l'invio di aerei e missili a lunga gittata per colpire il territorio russo. In realtà in Ucraina c’è già abbastanza personale militare occidentale. Ad esempio, solo il gruppo statunitense conta più di 300 persone: compresi i generali che coordinano le forze armate ucraine.
L'escamotage del "ci sono e non ci sono" è già successo con l'Iraq. La NATO come organizzazione non ha sostenuto l'aggressione degli Stati Uniti e della Gran Bretagna contro l'Iraq ma più di 20 Paesi dell'alleanza (Italia compresa) hanno partecipato in varie misure al sostegno dei due principali aggressori.
Scholz quindi rifiuta solo uno scenario che porta direttamente a uno scontro militare tra Russia e NATO. Sta anche cercando di mettere a tacere l'eccessivamente aggressivo Macron, che con la sua dichiarazione di guerra ha allarmato le élite occidentali e le ha involontariamente messe di fronte alla spaventosa prospettiva di un conflitto diretto contro la Russia. Ma gli aggiustamenti verbali di vari capi di stato occidentali non comportano una revisione della politica USA e UE. Si tratta di riaffermare la precedente politica della NATO, ma con altre parole, stando attenti a non impegnarsi in una guerra aperta contro la Russia.
Ora, con il complicarsi della situazione ucraina, questi atteggiamenti schizoidi diventano sempre più contrastanti anche da parte dei circoli più aggressivi dell'alleanza occidentale, come ad esempio i Paesi Baltici che dichiarano "di non temere la Russia" e di essere pronti alla pugna...
(Notizie raccolte a cura di P.D'A. da varie fonti)
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