giovedì 21 luglio 2016

Turchia. L'altra faccia del golpe.. (invertita)



Purtroppo (trattandosi di un individuo senza scrupoli) Erdy  è capace di praticare il doppio, triplo e multiplo gioco. Di solito i tipi così finiscono per non morire nel loro letto, ma comunque andrà a finire prima avrà fatto penosi sfracelli, come già sta mostrando in patria dopo il minigolpe.

A questo punto Putin, il quale sa benissimo che nei conflitti bisogna agire in modo razionale, ha utilizzato una circostanza strategicamente favorevole, che rompe un fronte sul lungo accerchiamento prodotto da Washington. I russi sono abituati ormai da settant’anni ad organizzarsi di fronte alle continue minacce nordamericane, un problema che nell’era nucleare va sempre trattato con la massima attenzione. 


Gli uomini dei servizi segreti russi hanno avvisato il presidente turco dell’imminente golpe, lo hanno protetto salvandolo dall’attentato in albergo e scortato al jet su cui si è imbarcato volando per alcune ore, durante le quali ora è lecito ipotizzare sia stato scortato non solo dalla frazione lealista dell’aviazione locale ma anche dai caccia russi. Ciò è tecnicamente possibile, poiché il presidente può autorizzare voli stranieri sul proprio spazio aereo, ed a quel punto nessuno, non solo l’aviazione golpista, ma nemmeno quella statunitense poteva scatenare un incidente militare internazionale con le forze armate di un potenza nucleare legittimamente presente, quindi nessuno era in grado di abbattere l’aereo di Erdogan senza rischiare una guerra atomica.

Vincenzo Zamboni


Note integrative:

 “Qualche fonte: l’American Enterprise Institute ha pubblicato nel marzo di questo anno un articolo dal titolo: «Ci può essere un colpo di stato in Turchia?». Poco prima si erano espressi sul Washington Post in modo analogo due ex ambasciatori in Turchia, Edelman e Abramowits. Insomma, qualcosa bolliva in pentola, ma è l’ultima presa di posizione che ha fatto scattare il colpo di Stato.” (G.L.C.)


 “Di sicuro in Turchia  1) c’è stato un tentativo di colpo di stato 2) Dopo poche ore l’ Occidente, Nato, Ue, USA non hanno iniziato a tentare di capire chi abbia provato a fare il colpo di stato, ma si sono impegnati solo a denunciare la reazione di Erdogan. I paesi Nato sono assolutamente disinteressati a individuare i golpisti Quindi, è automatico il sospetto che questi ultimi siano amici e/o una parte dell’Occidente e della Nato..” (Marco Palombo)


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Articolo corroborativo:


L’opera di depistaggio è già iniziata. Chi ha causato il golpe, e perché sia avvenuto, non interessa più a nessuno. Il pensiero dominante ha vinto ancora una volta: se lo è fatto da solo. Erdogan è un feroce dittatore (non intendo discutere la cosa), che sta ora massacrando gli insorti e si contano già migliaia di vittime e in più avremo anche, Oddio, la pena di morte. Come se negli Stati Uniti non ci sia la pena di morte e Guantanamo neppure. Ma no, noi siamo in Europa con i nostri sacri diritti umani. Ci stanno raccontando un sacco di balle per continuare a nascondere quello che è veramente accaduto.
Un Presidente eletto democraticamente dal popolo è stato oggetto non di una insurrezione popolare, ma di un golpe militare vecchio stile. Per far piacere agli Stati Uniti e alla succursale europea, la Ue, noi invece diciamo che se lo è fatto da solo, per poter così ammazzare qualche migliaia di dissidenti e rafforzare ulteriormente il suo potere. In realtà è lui che ha rischiato di essere ucciso nell’hotel in cui era in vacanza, ma questo non conta. Tutta una montatura. Eppure l’ordine era reale: eliminarlo fisicamente. Erdogan è riuscito a scappare grazie ai servizi segreti russi. Putin lo ha salvato da morte certa. Ce lo siamo già dimenticato il presidente deposto dell’Ucraina, Viktor Yanakovych, nel febbraio del 2014? In quel caso il golpe parzialmente riuscì, ma Putin con una operazione straordinaria riuscì a salvare almeno la vita dell’alleato, anche in quel caso eletto democraticamente. E pure dietro a quel golpe c’erano gli americani. Gli americani avevano messo Erdogan nel mirino da tempo, ma l’ultima sua giravolta a favore di Putin è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Qualche fonte: l’American Enterprise Institute ha pubblicato nel marzo di questo anno un articolo dal titolo: «Ci può essere un colpo di stato in Turchia?». Poco prima si erano espressi sul Washington Post in modo analogo due ex ambasciatori in Turchia, Edelman e Abramowits. Insomma, qualcosa bolliva in pentola, ma è l’ultima presa di posizione che ha fatto scattare il colpo di Stato.
Anche se non adeguatamente preparato, se Erdogan non fosse scampato all’attentato nell’hotel in cui risiedeva e fosse stato ucciso, il colpo di Stato sarebbe riuscito. Stando alle ultime ricostruzioni trapelate da ambienti vicini al Svr, i servizi di intelligence russi per l’estero, ci sarebbe stato un intervento degli Specnaz, le forze speciali russe che avrebbero scortato e difeso il presidente Erdogan dal golpe militare, accompagnandolo dal luogo in cui era fallito l’attentato, che doveva eliminarlo, all’aereo che lo ha riportato ad Ankara.
Gli americani hanno compiuto un grave errore sottovalutando i servizi segreti russi e ora Erdogan volerà ben presto non nei cieli sopra Berlino, come l’altro ieri voleva farci credere il Dipartimento di Difesa americano ( e ci sono cascati tutti…), ma sopra quelli di Mosca. Quello che ora succederà è difficile dirlo. Possiamo solo dire Putin sta ottenendo un successo dopo l’altro, mentre gli Stati Uniti stanno portando il mondo intero verso il caos globale. Per quel che ci riguarda subito va detto che vicino al confine con la Siria, nella base militare di Gaziantep, ci sono 135 militari italiani del IV reggimento artiglieria contraerea “Peschiera”. La notizia data ieri da Libero è confermata da fonti militari. Ma nessuno ne parla. Non sappiamo niente di questa missione e guarda caso, a parte questo giornale, silenzio tombale. Non sarebbe il caso di richiamare i nostri militari in patria?
di Paolo Becchi
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Intuizioni della prima ora: 
...ho scelto  il video sotto  segnalato (visibile a tutti) per far capire più facilmente perché (entusiasmi di fondo a parte) fosse probabile che il Golpe potesse fallire.
Guardate la gente, con bandiere ed a mani nude, come blocca un carro armato ad Ankara, dimostra che Erdogan gode di un massiccio appoggio popolare di persone disposte ad affrontare in piazza i militari. Questi, evidentemente, non avevano ordini o capacità e consapevolezza di poter sparare sul popolo,  senza contare che Erdogan ha dalla sua polizia, servizi segreti, aviazione, marina ed alcuni alti gradi delle forze armate.
Che Usa e Nato abbiano "ispirato" il tentativo golpista solo gli ingenui e disinformati commentatori  possono metterlo in dubbio...avendo capito alle due di notte che sarebbe fallito, BombObama e soci Nato hanno ufficializzato il loro "appoggio al governo democraticamente eletto".
Ma (mi rivolgo a coloro che  commentano senza sapere di cosa scrivono o leggono) il trattato Nato prevede l'intervento immediato sul terreno delle truppe alleate a fianco del governo minacciato....
E la Turchia trabocca di truppe Usa e Nato, compresi 150 militari italiani.
Quanto ai miei amici siriani che avevano accolto con sacrosanto entusiasmo la notizia della caduta di Erdogan, capisco la delusione... ma credo sarebbero stati più pericolosi per Assad dei colonnelli agli ordini diretti della CIA piuttosto che un "Sultano" fortemente indebolito da questo tentativo di deporlo (almeno in politica estera).
Ne riparleremo con calma...
Vincenzo Mannello, 16 luglio 2016


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