mercoledì 1 agosto 2012
Paper money, Claudio Martinotti Doria ed il boomerang dell'economia senza valori
Nulla avviene per caso, prima o poi il conto degli abusi qualcuno lo deve pagare ...
Purtroppo stiamo vivendo in un'epoca in cui la stragrande maggioranza della popolazione crede che non si possa fare a meno dello stato, anzi, che lo stato si deve occupare di tutto, che solo lo stato è in grado di risolvere i problemi della collettività.
Solo in seguito all'ultima grave crisi in corso, durante la quale i politici statalisti (non "statisti", che sono merce rara) hanno fatto miserande figure di incapaci ed incompetenti, alcune porzioni, ancora troppo minoritarie, di popolazione evoluta, ha iniziato a capire che forse lo stato è parte del problema, soprattutto nella sua ormai emersa scandalosa complicità con la casta dei banchieri.
Qualcuno inizia persino a capire la frode del denaro di carta creato dal nulla (fiat money) per creare debito e schiavizzare la popolazione produttiva (sull'effetto leva indotto dalla riserva frazionaria siamo ancora agli antipodi, forse ne è a conoscenza una persona su diecimila …). Non siamo ancora massa critica da poter cambiare le cose, ma la consapevolezza si espande, rispetto alla totale oscurità culturale di prima della "crisi", che sarebbe meglio definire DEPRESSIONE IMPLOSIVA, perché porterà al collasso del sistema parassitario attuale fondato sulla moneta fiat, sul debito, sulla finanza patologica, sul consumismo compulsivo, sulla crescita ad oltranza, sul malinvestimento, ecc..
Un sistema che non può reggere all'infinito, infatti stanno solo comprando tempo con tutti i sotterfugi attuati finora, stanno calciando il barattolo e mistificando, ma non sono in grado di risolvere un problema che è insolubile. Se anche pervenissero a stampare denaro e a distribuirlo alla popolazione (mentre finora se lo sono distribuito fra loro, mi riferisco all'elite bancaria politica ed al loro entourage) creerebbero comunque INFLAZIONE, fino all'iperinflazione, facendo quindi perdere potere d'acquisto al denaro di carta, quindi sarebbe una ripresa fittizia, effimera, un consumismo temporaneo, poi si ricadrebbe come prima nella "recessione", perché non c'è scampo, il sistema è fallace, è durato anche troppo.
La moneta deve essere correlata a beni preziosi o durevoli e non può fondarsi solo sulla fiducia indotta artificialmente dalle istituzioni statali, fingendo che gli stati non possano fallire, molti stati sono già falliti, così come le grosse banche. Per evitare che della moneta si abusi, come è avvenuto finora, in particolare dopo la creazione della FED nel 1913 e dopo Bretton Woods nel 1944 per cui si è imposto il dollaro come moneta internazionale, occorre che la moneta sia vincolata all'oro o all'argento (gold standard o silver standard) e che corrisponda effettivamente a beni esistenti e non fittizi e cartacei, ed occorre eliminare la riserva frazionaria, cioè le banche devono poter disporre solo del denaro depositato dai risparmiatori senza alcun effetto leva (alcune banche attualmente sono a oltre 30 come effetto leva, basterebbe una perdita patrimoniale del 3 per cento per farle fallire, in pratica teoricamente sarebbero quasi tutte fallite, quelle che hanno abusato dell'effetto leva … ma gli stati coi soldi pubblici le salvano in continuazione e così loro continuano ad abusare all'infinito, unica eccezione è stata l'Islanda).
Alla base di tutto c'è l'ignoranza della popolazione, voluta e favorita dallo stato in primis perché funzionale al potere. Ad esempio quanti sanno che lo "stato" e la "nazione" sono concetti recenti? Che per millenni non sono mai esistiti? Che anche quando esistevano grandi regni ed imperi, in realtà il governo è sempre stato localistico, a livello di città o borghi o località di piccole dimensioni, ed ognuna aveva la sua zecca, coniava monete d'oro, d'argento e di bronzo e le monete d'oro erano accettate ovunque nel mondo tra i mercanti in base al loro peso.
E' solo dopo la pace di Vestfalia del 1648 che è emerso il concetto di stato e di sovranità in senso moderno, e con la rivoluzione francese è emerso il concetto di nazione abbinata allo stato, fino alle aberrazioni successive di stato nazione e di patria in senso nazionalistico aggressivo che sappiamo a cosa hanno portato. La patria fino a tutto l'Ancien Régime era limitata alla località e comunità di nascita, un rapporto stretto con la terra vissuta e lavorata, con la parentela e la comunità del borgo o della città, non certo intesa come estensione territoriale vasta, molteplice ed eterogenea, imposta da convenzioni politico geografiche e da indottrinamento scolastico e mediatico.
Sono tutti concetti recenti di cui si è abusato per scopi politico militari e per indurre sottomissione emotiva facendo leva su concetti morali e manipolabili per poter contare sull'obbedienza e sul sacrificio in tempi di guerra e sulla passività e predazione fiscale in tempi di pace.
Molti pensano che solo lo stato può fornire certi servizi essenziali alla società, non sapendo ad esempio che la prima società di mutuo soccorso era nata in Scozia fin dalla metà del '500 e che da allora si diffusero in tutto il mondo occidentale fino a coinvolgere in alcuni località oltre i tre quarti della popolazione, le iscrizioni erano talmente numerose che le quote da pagare erano modeste e chiunque lavorasse se lo poteva permettere, garantendosi in tal modo la copertura solidaristica dei rischi, quali la malattia, la morte, le spese funerarie, il sostegno alla vedova ed ai figli, durante la vecchiaia, ecc.. Vi erano pure associazioni che si occupavano della sicurezza, indennizzavano i soci che subivano furti ed aggressioni e perseguivano i colpevoli ed organizzavano pattuglie di vigilanza. Potrei proseguire per ore a fornire esempi in tal senso, ma credo che il significato sia stato colto.
Concludendo, le comunità di uomini liberi hanno sempre provveduto ai bisogni primari con senso di responsabilità sociale e previdenziale, e quelli che non ne erano degni perché troppo cinici ed egoisti venivano emarginati o espulsi, senza bisogno dello stato, che al contrario parrebbe che le persone indegne le accolga a braccia aperte in una sorta di associazione a delinquere e a scopo di business per predare le risorse alla classe produttiva favorendo quella parassitaria rappresentata dai politici, banchieri e burocrati.
Qualcuno ancora si domanda come mai ci troviamo in questa situazione?
Semmai cerchiamo di recuperare a livello localistico quei valori che ho citato e che appartenevano al passato, la solidarietà e la comunità, ad esempio, come alternativa e difesa dall'oppressione e dall'avidità dello stato, che di democratico ha solo il nome, in quanto composto prevalentemente da rappresentanti ed esecutori di oligarchie finanziarie parassitarie.
Buona fortuna a tutti.
Claudio Martinotti Doria - http://www.cavalieredimonferrato.it
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