venerdì 8 aprile 2011
Energia pulita... da fonti rinnovabili.. è possibile? - Dialogo fra vari ecologisti sullo spinoso tema...
Caro Paolo. Ti inoltro questo commento ricevuto dalla lista di Ecologia Peacelink, che in realtà non ho ben capito. Caterina Regazzi
Commento indirizzato a Paolo D'Arpini, sull'articolo: "Energia veramente pulita... non una scusa per incentivare il sistema consumista.." - http://www.circolovegetarianocalcata.it/2011/04/07/produzione-energetica-da-fonti-pulite-e-rinnovabili-va-bene-ma-non-con-metodi-che-incentivano-il-meccanismo-consumista-ed-industriale/
Eccellente: rinunciamo alla conversione diretta del'energia solare e favoriamo l'incenerimento dei rifiuti, compresa carta etc altre "biomasse"?
il discorso é generico e fuorviante. L'unico obiettivo comune oggi che dovrebbero avere le associazioni ambientaliste é quello di promuvore l'utilizzo dell'energia solare il più decentrato possibile, e senza la copertura dei campi, aree agricole, boschi, parchi. Unico vincolo fondamentale: non occupare come sta avvenendo in Lombardia preziose aree agricole con campi fotovoltaici.
Sul resto invito a cautela prima di scrivere...
Massimo Cerani - m.cerani@energ-etica.eu
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Mia replica:
Caterina, forse se rispondo a questo commento si potrebbe innescare una diatriba inutile e persino dannosa.. tra l'altro siccome non sono io che rispondo alla lista direttamente ma lo faccio attraverso di te, non mi pare il caso... Vedi tu se vuoi inoltrare questa risposta.. per interposta persona.....
Quello che presuppone Massimo Cerani è che io propugni le biomasse industriali, ovvero l'incenerimento di rifiuti, carta, etc. il che è esattamente ciò a cui mi sono sempre opposto, mentre alcuni "ambientalisti istituzionali" hanno ampiamente sponsorizzato gli inceneritori.. Poi per quanto riguarda il solare a terra sai quanto
non mi piaccia ed altrettanto dicasi per l'eolico pesante. Il fotovoltaico sui capannoni e sui tetti delle nuove abitazioni ed il minieolico sono in parte accettabili... ma presuppongono una produzione tecnologica per gli strumenti... e come ha scritto oggi anche l'amico Benito (vedi articolo sulla produzione di pannelli e silicio: http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2011/04/benito-castorina-biomassa-pulita-da.html) e Guido di Ecologia Profonda dobbiamo renderci veramente conto che la "crescita economica" e la tecnologia scientifica ad essa collegata è una terribile patologia della Terra (non solo nel campo energetico anche in campo agricolo con gli OGM, medico con le irradiazioni e la chimica spinta, alimentare con l'eccessivo uso di cibi elaborati e trattati, etc.).
L’eolico pesante consuma territorio, uccide esseri altamente senzienti, come gli uccelli, poi quelle pale non sono gradevoli. Bisogna limitarsi a qualche elica per estrarre acqua dal pozzo, o per i mulini a vento; i consumi devono restare sul posto. I campi di pannelli solari, come dice lo stesso Cerani, consumano territorio, poi bisogna trasportare l’energia con una rete, strade e trasporti. Per avere le quantità richieste dalla crescita continua bisognerebbe ricoprire ben presto superfici immense, impensabili. Il fotovoltaico -come detto sopra- va pure bene ma essenzialmente sui tetti delle nuove abitazioni isolate. Le grandi centrali
idroelettriche sono anch’esse causa di problemi gravi... tolgono l’acqua per lunghi tratti, allagano bacini, consumano territorio. Restano i pannelli solari termici, e –per la produzione di energia elettrica - qualche centralina mini-idro di potenza massima dell’ordine di 500-1000 kW con restituzione immediata dell’acqua e consumi sul posto... Ed io sono perfettamente d'accordo con Guido e con Benito.. e tutto sommanto anche con Massimo ed è quel che ho cercato di esprimere nel mio articolo.. che essenzialmente é rivolto al problema della centale a colza di Monterosi.
Resta comunque l'opzione biomassa che, se in piccola scala e nei modi dovuti e con
il materiale idoneo, può essere una soluzione, sempre in chiave locale ovvio... In India, dove soggiornai per anni, in molti villaggi ci sono piccoli impianti per biogas e biomasse, per la produzione energetica necessaria al villaggio. In tal senso vedere il progetto tecnico del prof. Benito Castorina, nostro sodale:
http://retebioregionale.ilcannocchiale.it/2011/04/07/bioregionalismo_ed_esperimenti.html
Comunque se rispondi alla lista di Peacelink ringrazia il Cerani per il commento ed invitalo a partecipare al prossimo incontro della Rete Bioregionale Italiana del 18 e 19 giugno 2011 lì nel Modenese (vedi sullo stesso link soprastante l'annuncio). Anche se l'argomento all'ordine del giorno è quello dell'alimentazione bioregionale sicuramente verranno affrontati anche i temi della produzione energetica (visto che agricoltura ed energia spesso combaciano).
Ti abbraccio forte forte, Paolo D'Arpini
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Altri articoli sul tema:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=energia+pulita
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