giovedì 14 aprile 2011

Claudio Martinotti Doria: "Abusi finanziari e correlazioni fra guerre, incidenti nucleari e business...."




Ad esempio cosa hanno in comune la grande crisi economica e il disastro nucleare di Fukushima?

La sindrome Fukushima a Wall Street ha reso edotti anche gli scettici, che ci stavano vendendo illusioni tecnologiche e finanziarie. I potenti della terra, protetti dal loro anonimato ed inaccessibilità, hanno cronicamente e dolosamente sottovalutato i rischi, creando un sistema perverso e colluso che scarica sulle masse le perdite ed i danni e privatizza i guadagni (intascati da un ristretta oligarchia), con una estesa complicità istituzionale autoreferenziale (pensiamo ad es. alle agenzie di rating, che con la figura che hanno fatto avrebbero dovuto scomparire dal mercato).

La politica avrebbe dovuto fare da controllore per ridurre questi abusi ed i rischi conseguenti, ed invece è complice del sistema, non curandosi degli interessi della popolazione ma di chi fornisce loro denaro, ricchezza e potere (leggasi in particolare "banchieri"). Appare quindi giustificata una correlazione tra l'abuso finanziario in corso da molti decenni e l'incidente nucleare di Fukushima, le decine di incidenti più o meno gravi che lo hanno preceduto e l'enorme oneroso problema della gestione delle scorie radioattive, perché sono conseguenze della stessa cinica irresponsabilità di chi si cura del proprio business a scapito dell'interesse collettivo. L'articolo che riporto non fornisce soluzioni, perché non sarebbero accettabili dall'establishment ed intellighenzia o dir si voglia, perché sarebbero drastiche ed a favore della popolazione.

Tanto per citarne qualcuna: l'abolizione delle banche centrali, la liberalizzazione della moneta rendendola onesta (basata sul gold standard, e/o coniata in argento da ogni comunità, statale o regionale o locale, in concorrenza tra loro); l'abbattimento drastico delle tasse che alimentano solo la corruzione e le caste parassitarie (lo stato deve essere alleggerito ai minimi termini); eliminazione di ogni privilegio politico; responsabilizzazione totale civile e penale di ogni politico e di ogni individuo con incarichi pubblici; fidejussione preventiva per ogni attività che preveda un rischio ambientale o sociosanitario; esproprio preventivo finalizzato al risarcimento, di ogni bene posseduto (personale e famigliare) nel caso si siano commessi illeciti e danni alla collettività; diffusione dell'istituto referendario popolare con poteri decisionali e senza quorum; ecc.. Tanto per citarne alcuni, che cambierebbero il volto dell'umanità e la evolverebbero verso qualità di vita impensabili.

Ma la politica va in tutt'altra direzione, ed anche quei paesi che ancora potevano fornire da modello, salvo rari casi (vedasi recentemente l'Islanda), stanno degenerando e degradando, ed il risultato finale nessun analista, neppure un profeta, è in grado di prevederlo nella sua complessa ed articolata nefandezza e devastazione.
 
Claudio Martinotti Doria

P.S. Link all'articolo per il quale ho posto le premesse: http://temi.repubblica.it/micromega-online/la-sindrome-fukushima-a-wall-street/

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