lunedì 14 settembre 2009

Reattori nucleari ai confini nordest come fossero luna park, senza guscio di contenimento - Denuncia di Greenpeace

Green Report:

Greenpeace dichiara di essere «venuta in possesso di un documento della compagnia elettrica Slovenske Elektrarne (SE), controllata al 66% da Enel, che descrive come manipolare l'audizione pubblica prevista dalla procedura di Valutazione di impatto ambientale (VIA) per il progetto di
completamento di due reattori nucleari sovietici a Mochovce, in Slovacchia.

L'audizione si terrà il prossimo 18 settembre, a Bratislava». «Si tratta -
spiega Andrea Zlatnanska, responsabile della campagna Energia - di un documento ufficiale di Enel/Se che mostra chiaramente la volontà di manipolare la partecipazione del pubblico per evitare che si facciano critiche al progetto».

Il documento - sostiene l'associazione ambientalista - descrive come
prevenire che ci siano manifestazioni di protesta, come restringere la
partecipazione del pubblico, e come raggiungere una minima attenzione dei
media. Enel/Se indica esplicitamente al ministero dell'ambiente slovacco di organizzare solamente un'audizione a Bratislava e che venga `evitata'
l'audizione a Vienna già richiesta dal Consiglio comunale. Secondo la
convenzione Espoo, infatti, i Paesi confinanti possono far richiesta di
partecipare alla Via per capire quali potrebbero essere gli impatti del
progetto.

Austria e Ungheria sono ovviamente molto critiche sul completamento di
reattori nucleari risalenti agli anni '70 a pochi chilometri dal confine.

Il progetto consiste nel completamento di due reattori nucleari di
progettazione sovietica VVER da 440 MW ognuno, la cui costruzione fu interrotta all'inizio degli anni '90. I reattori non hanno alcun sistema di protezione in grado di proteggerli da incidenti gravi come l'impatto di un aereo. Il completamento costerà a Enel - nelle previsioni - 2,8 miliardi di euro, quasi quanto costerebbe realizzare ex-novo un reattore EPR di ultima generazione.

«In Slovacchia Enel - dice Francesco Tedesco, responsabile della Campagna
Energia e Clima di Greenpeace - sta buttando i soldi dalla finestra come se comprasse una Duna senza airbag al costo di una Ferrari. È uno scandalo che la controllata di Enel faccia silenzio attorno al progetto e nasconda le informazioni agli occhi dei cittadini che dovranno convivere con reattori nucleari senza guscio di contenimento».

Greenpeace denuncia che il comportamento di Enel/Se, interferendo nel
processo di pubblica partecipazione, è in violazione della legge. Greenpeace chiede dunque al governo slovacco che la procedura di Via, ormai compromessa, sia fermata e fatta ripartire dall'inizio. I lavori di completamento dovrebbero inoltre essere fermati immediatamente fino a quando la procedura Via non sarà conclusa.

noscorietrisaia@libero.it

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