Ciao Paolo,
dopo aver letto l'articolo (inquietante!) scritto dalla ricercatrice sulle pandemie, pubblicato su questo blog, voglio segnalarvi un articolo scritto da un antropologo francese, direttore di ricerca al Cnrs, il quale si occupa in particolare delle "grandi paure" della società.Lo trovate sul numero di settembre di "Le monde diplomatique" allegato de "Il Manifesto".
Vi consiglio di leggerlo perchè si sofferma con equilibrio sull'inaguadetezza delle politiche sanitarie, sui rischi legati a una mobilitazione delle popolazioni che fa leva sulla paura, ma anche sul carattere irrealistico e infondato delle manipolazioni dei virus per fini di bioterrorismo.
Così conclude: "la diffusione delle voci più infondate e folli che accusano alla rinfusa l'Oms. Obama, Rockfeller, Soros, mobilita le pulsioni di morte che vivono oggi in ogni soggetto di questa società mondiale opprimente e pericolosa, incerta e disorientata. Essa si riallaccia inoltre a fenomeni di agitazione demagogica (già legati talvolta alle epidemie di cui si accusavano gli stranieri e gli ebrei), e rinnova, a livello di web, la capacità dei media classici di gettare l'opinione pubblica nell'infatuazione o nella diffidenza.... il diritto al dubbio è sano ma quando si trasforma nell'obbbligo di essere terrorizzato, si entra nella logica dei tempi oscuri della storia".
Mi sembra un autorevole punto di vista da aggiungere a quello della ricercatrice austriaca per cercare di fare chiarezza... e dormire sonni più tranquilli!
Cari saluti, Marina Pellico
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