domenica 23 agosto 2009

Citazione edificante di Omraam Mikhaël Aïvanhov per superare lo sconforto di Beppe Sini

Ho ricevuto due lettere che fatalità possono essere ritenute due aspetti dello stesso problema, una è di Beppe Sini, del Centro La non Violenza è in cammino, in cui si compiange l'umanità per il senso di separatezza in corso... La seconda è invece un invito, di Omraam Mikhaël Aïvanhov, al superamento del pessimismo attraverso la chiara visione.
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"Non morirebbero in mare i migranti se non vi fosse l'apartheid planetario.
Non morirebbero in mare i migranti se ad ogni essere umano fosse riconosciuto il diritto di visitare tutto il mondo.
Non morirebbero in mare i migranti se cessasse la scellerata rapina, il
vampiresco saccheggio del Nord sul Sud del mondo.
Non morirebbero in mare i migranti se in Italia non dominasse una politica
razzista e assassina.
Non morirebbero in mare i migranti se decidessimo di salvar loro la vita".
(nonviolenza@peacelink.it)

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Stralcio della lettera di Hari Atma.
Ho trovato stamane una bella citazione che ti allego di seguito, secondo me si adatta bene alla tua attività di scrittura in rete e di condivisione attraverso "il cuore"! (H.A.)

"Persuaso che gli esseri umani siano cattivi e che il mondo andrà
sempre peggio, il pessimista si accontenta di regolare i propri affari senza preoccuparsi degli altri; e che soddisfazione constatare che le difficoltà o le disgrazie da lui previste effettivamente si verificano!
Il pessimismo genera quindi l’egoismo, la durezza persino, ma anche la pigrizia. Sì, nella sua convinzione che non ci sia niente da fare per migliorare la situazione, il pessimista diventa pigro… salvo quando si tratta di spiegare tutte le buone ragioni che egli ha per essere pessimista!
Quanti libri hanno come autori persone che avevano il bisogno di sottolineare che il mondo è votato al male, che l’esistenza è assurda, e che non vale mai la pena di fare qualcosa! Ma, Dio mio, se il bene non deve mai trionfare, se nulla ha senso, e se non vale la pena di fare qualcosa, perché allora fare lo sforzo di parlare e scrivere? Sarebbe più logico restare muti.
Sì, che bisogno malsano hanno quelle persone di oscurare di nubi nere la
mente e il cuore di tutti coloro che li ascolteranno o li leggeranno?"

Omraam Mikhaël Aïvanhov

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