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amm.ri locali ...
Salve ...
Lo scorso 20 luglio si è svolta a Viterbo una assemblea pubblica nella quale sono stati discussi vari aspetti inerenti il DDL 733 più noto come “pacchetto sicurezza”.
Presenti, tra gli altri, Mauro Palma, Fabrizio Gonnella (Antigone), Anna Pizzo, Luigi Nieri e rappresentanti di varie realtà locali, tra cui ARCI e Caritas, quindi di Rifondazione Comunista e Sinistra e Libertà. L'obiettivo era quello di verificare e mettere in atto opportune e condivise iniziative di sostegno per le persone, in primo luogo migranti, che potranno essere soggette a provvedimenti restrittivi e vessatori. Molte le realtà che in tutta Italia sono attive per contrastare quella che appare, a tutti gli effetti, una pericolosa e inaccettabile aggressione ai fondamentali diritti umani, segno di una inquietante deriva culturale.
Con questa nota vi invio il testo del resoconto dell'iniziativa, nel corso della quale è stata presentata l'ipotesi di costruire una rete locale di sostegno ai migranti (IO ACCOLGO) e di obiezione a quelle parti del DDL che contrastano con la difesa dei diritti della persona. L'iniziativa ripartirà a settembre con la definizione ulteriore di obiettivi e strategie e con la possibilità di realizzare entro breve una importante iniziativa pubblica, ma sin da ora è assolutamente importante raccogliere adesioni e contributi.
Per questo vi chiedo di leggere con attenzione l'appello e di inviare non appena possibile la vostra adesione all'indirizzo ioaccolgo@gmail.com e ucinalli@libero.it oppure telefonare direttamente al 338.4356568.
Vi chiediamo di inoltrare la nota ai vostri contatti.
Un abbraccio / Umberto Cinalli
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Traccia del manifesto/appello da sottoscrivere
Il “Pacchetto sicurezza” dovrebbe garantire maggiore tranquillità ai cittadini italiani: ma non è così. Il corpo del provvedimento è direttamente rivolto contro i migranti, rappresentati come unici responsabili della presunta crisi di sicurezza nella quale il nostro paese sarebbe precipitato. Una sensazione indotta e immotivata. I “clandestini” sono – in gran parte - persone che lavorano onestamente ma che non possono regolarizzarsi perché l'attuale legge sull’immigrazione non lo permette.
Oltre gli aspetti tecnici, che pure hanno conseguenze drammatiche per le famiglie di migranti (difficolta' di riconoscere i bambini alla nascita, di sposarsi, di avere una casa) e' urgente valutare gli aspetti culturali: la segregazione e la delazione come termini per la “convivenza civile”! E chiaro che questa legge significa più sofferenza e meno sicurezza, per i migranti ma anche per i cittadini italiani. Una legge ingiusta e sbagliata, nella sostanza inumana e razzista. Una legge da contrastare anche attraverso opportune strategie di obiezione.
Come realtà sociali, associazioni, movimenti, partiti, sindacati, cittadini, persone, impegnati quotidianamente nella ricerca di un percorso di convivenza civile e responsabile tra le tante diversità, denunciamo il rischio che questo provvedimento del governo sia una fonte di problemi e di discriminazioni. Per questo siamo impegnati a costituire una rete di contrasto culturale e di obiezione al provvedimento di legge per evitare e denunciare i soprusi e le ingiustizie che questa legge inevitabilmente provocherà.
Chiediamo pertanto ...
1. di abbandonare la cultura della divisione e del “capro espiatorio”, una cultura che deresponsabilizza e spinge a cercare sempre in qualcun altro la causa dei nostri problemi;
2. di affrontare concretamente il problema dell'irregolarità con misure appropriate, che vanno dagli aiuti e convenzioni con i paesi di provenienza per favorire un'immigrazione legale, all'emersione e regolarizzazione di tutti gli irregolari presenti con un lavoro o una famiglia;
3. di impedire che la legge Bossi-Fini continui a generare nuovi irregolari, causa la perdita del lavoro, introducendo l'allungamento dei periodi consentiti di disoccupazione;
4. di rafforzare il sostegno pubblico a tutte quelle associazioni del terzo settore che con senso civile si occupano del disagio sociale;
5. di non impedire alla scuola di continuare ad essere la più grande palestra di incontro delle culture nel nostro paese.
Ci auguriamo, quindi, che il dibattito che si è aperto diventi un'occasione per affrontare seriamente le questioni legate al fenomeno migratorio; un'opportunità di chiarire che non esiste alcuna emergenza sicurezza affinché vengano garantiti i diritti fondamentali dei cittadini stranieri che vivono, lavorano e contribuiscono alla vita sociale e culturale del nostro paese e perché si ponga fine al processo discriminatorio nei loro confronti.
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Leggete sul tema indicato l'articolo pubblicato sul sito del Circolo VV.TT. : http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/07/07/la-fatica-di-essere-laico-ed-aperto-sincretismo-di-pensiero-e-convergenze-empiriche-il-pensiero-di-ettore-masina-e-cainolandia/
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