A proposito di Aeroporto a Viterbo
Sta per terminare anche questo rovente agosto italiano ma la temperatura non accenna a scemare, anzi, dalle parti di Viterbo, sembra destinata a nuovi record, specialmente nei dintorni dei “Palazzi”. Questa ebollizione deriva dalla scellerata deriva regionale che, forse per allontanare da sé i problemi di una legislatura morente, così come sta morendo la speranza di riconquistare la Pisana, distribuisce aeroporti a chiunque lo desideri: todos caballeros, tanto il più cavaliere di tutti regna indisturbato tanto in Padania tanto nel resto (ininfluente ) dell’Italia.
Il bello è che gli amministratori comunali ma anche, ahimè, provinciali, nel sentirsi menomati, attaccano lo scalo ciociaro con gli stessi, identici, giusti argomenti validi per inficiare anche il loro amato scalo internazionale. Non staremo qui ad elencare le malefatte di una classe politica priva dell’unica cosa veramente essenziale per governare: il buon senso, ma dotata, in grandi quantità, di peli, fioriti dai loro stomaci, mai sazi di usare le risorse dello Stato e la salute sia dei loro territori che dei loro amministrati per i loro affari legati spesso a bassi vantaggi elettorali ma, a volte, anche a veri e propri imbrogli.
Infatti come fanno a non sapere che la costruzione di questo mega aeroporto va contro tutte, ma proprio tutte, le più semplici regole urbanistiche sia locali che nazionali.
Oppure pensano di risolverla alla “Berlusconi” facendosi magari una bella leggina nuova nuova, ad hoc ? Come fanno a non sapere che nessuna compagnia low cost (Raynair in testa) che, per chi non lo sapesse, significa a basso costo, è disposta a far sbarcare dopo un paio d’ore di volo al costo di una cena in pizzeria, passeggeri a più di due ore da Roma, una Roma che già da qualche anno vede diminuire, e non di poco, i suoi flussi turistici anche perché non esiste una seria programmazione di settore, una minima cura dei suoi beni architettonico-paesaggistici e una adeguata civiltà dell’accoglienza.
Come fanno a non sapere che il quartiere S. Pellegrino è ormai semivuoto, privo di una sua vita quotidiana con la maggior parte dei suoi locali vuoti e abbandonati o che i loro progetti cancellerebbero una delle zone di maggior pregio naturalistico della intera regione: il bullicame. E che vengono ad ammirare i turisti? Il Poggino?
Ma voglio qui ricordar loro qualcosa che non sanno o, forse, fingono di non sapere, ad esempio qualche dato sugli aeroporti della provincia italiana.
Passeggeri nei primi mesi del 2009 : Crotone – 90%, Forlì – 60%, Bolzano – 40%, Ancona – 33%, Siena – 60% e ancora e ancora… in tutti gli aeroporti italiani il calo è stato del 15% per i passeggeri e il 33% per le merci.
A questo punto è inutile dire che costruire un aeroporto oggi, indipendentemente dai danni che può arrecare al territorio, indipendentemente dalla green economy, indipendentemente dalla tendenza mondiale all’alta velocità ferroviaria, indipendentemente dai costi che, di partenza, si aggirano sul miliardo di Euro e dei quali solo pochi spiccioli ricadrebbero sul territorio, è un semplice esercizio di furbizia politica e stupidità etica, come purtroppo in questo paese oramai è disgraziata prassi.
Mi rivolgo, quindi a tutte quelle forze che, perlomeno a parole, si auspicano un vero cambiamento di tendenza, che ribalti lo sciagurato assetto che vede i cascami della vecchia politica, riciclati sotto le sigle più varie e gli accoppiamenti più innaturali, ancora volti ad esercitare un potere fondato solo sulla demagogia e sul tornaconto personale.
Francesco Musco da Viterbo - Italia dei Valori
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