sabato 1 agosto 2009

"Ecologia delle picole cose" - Invertire la macina consumista per sradicare l'inquinamento ambientale e mentale, dall'interno di noi stessi...

Cominciando dalle piccole cose, azioni e gesti personali, si possono sempre trovare successive forme di sensibilità ambientale e di educazione civica.

Ad esempio quanti scarti alimentari produciamo? Forse quegli scarti possono essere diminuiti se badiamo di più all'essenziale, in tutte le nostre abitudini quotidiane.

Vengo agli animali, è vero che in campagna non si possono più tenere animali, anche le galline debbono essere registrate. Questi pochi animali che mi son rimasti sono stati salvati da situazioni strane in cui si erano venuti a trovare, non posso ora raccontarti la storia di ognuno d'essi ma sappiate che essi son "ospiti" ed essendo io vegetariano non è mai successo che morissero per gola. Negli anni diversi animali son morti ed abbiamo dovuto ottemperare alle norme asl per la sepoltura in terra, altre volte son spariti per andare a morire altrove (come ormai succede in tutta Italia dove c'è la più alta percentuale europea di "animali dispersi", in seguito alle norme "impossibili" in vigore per la sepoltura), per altri animali la sorte ha voluto che finissero acchiappati da cani, volpi, et similia. Mò non voglio fare un necrologio di ognuno e mi fermo qui.

La situazione di perenne emergenza per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani ha riaperto la discussione sul come risolvere l'emergenza dei rifiuti: nuove discariche, inceneritori, riciclaggio? Il discorso è vecchio e già da parecchio tempo è stato portato ai vari tavoli di concertazione, sia da noi che da altre associazioni, di fatto le soluzioni amministrative sono rimaste ferme all'utilizzo delle discariche od inceneritori (ivi compresi gli impianti a biomasse), mentre sono stati accantonati la raccolta differenziata ed il riciclaggio.

Ma occorre prevedere soprattutto la diminuzione degli imballi ed il cambio di sistema. E poi riciclaggio deve essere educativo, fatto a mano, consapevolmente, in modo che tutto il materiale possa essere veramente riusato. In primis tentando il recupero di oggetti ancora usabili (vi ricordo il mercatino dello scambio nei centri di raccolta RSU di cui mi parlò Caterina Regazzi)

A questo punto inserisco una mia considerazione sulla necessità di partire dalla consapevole e personale azione di ognuno di noi, faccio esempi pratici: rinunciare alle bustine di plastica e girare con una borsa, rifiutare imballi superflui, reperire il proprio cibo direttamente dai produttori locali, interrompere l'uso smodato di elettrodomestici, lavorare con le mani, stare meno davanti al computer e di più nei boschi.... La battaglia contro la produzione rifiuti e sprechi energetici deve partire dalla casa di ognuno, dalla consapevole e personale azione di ognuno di noi. Non posso far a meno di affermare che se non iniziamo da noi stessi il processo non parte.

Ad esempio ogni giorno qui a Calcata riciclo materiale organico vario, che viene differenziato nelle case di alcuni cittadini sensibili (ben pochi in realtà, considerando che tutti i numerosi ristoratori e baretti preferiscono gettare tutto l'organico nei secchioni dell'indifferenziata). L'edibile lo utilizzo per gli animali da me custoditi (una maiala vietnamita, una gallina, due gatti, una cana). Se qualcosa è avanzata va bene per compost, o per gli animali selvatici. Utilizzo il giornale usato per accendere il fuoco, raccolgo la legna secca per la stufetta, uso una sola lampadina a basso consumo, accendo il fuoco con prosperi, scaldo l'acqua quando mi serve per lavarmi sul fornello a gas (d'estate va bene quella fredda), mi servo massimamente dell'acqua comunale del rubinetto o di qualche sorgentina, vado quasi sempre a piedi.

Tutto ciò non soltanto perchè son povero e non mi posso permettere lussi, in realtà non saprei che farmene dei cosiddetti lussi visto che sto bene così... e chissà se questa stessa semplicità di vità non sia quella giusta per finalmente far pace con se stessi e con la Terra, smettendola di appesantirla con le nostre "deiezioni industriali".

Paolo D'Arpini

circolo.vegetariano@libero.it
Tel. 0761-587200

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