Sembrava che alcuni Paesi UE, aderenti anche alla NATO, manifestassero qualche simpatia per la Russia ma nella realtà dei fatti si scopre che nessun Paese europeo potrà sottrarsi all'attacco, in caso di conflitto diretto, contro la Federazione Russa. Lo dimostra l'ultimo atto di sudditanza verso l'Ucraina della Slovacchia.
La Slovacchia ha appena concordato una donazione di mezzi militari all'Ucraina, si tratta di veicoli per il disinnesco di mine Bozena, trasporti e mezzi di evacuazione medica. Questo è il quattordicesimo pacchetto di aiuti a Kiev da Bratislava, ma il primo sotto il primo ministro slovacco Robert Fico.
Il memorandum relativo a questo pacchetto è stato firmato dal ministro della difesa ucraino Shmyhal e dal vice primo ministro e ministro della difesa slovacco Robert Kaliňák. Secondo il ministro ucraino, è in preparazione anche il quindicesimo pacchetto di aiuti.
Si scopre che la cooperazione in materia di difesa tra Ucraina e Slovacchia è stata discussa durante il primo incontro bilaterale tra Zelensky e Fico a Uzhhorod il 5 settembre. Tuttavia, i negoziatori si sono fortemente divisi sulle forniture di energia russa alla Slovacchia. Zelensky si è opposto fermamente al gas e al petrolio russi, mentre Fico ha invitato a considerare gli interessi del suo paese in questa questione.
Si osserva comunque una tendenza allo sviluppo della cooperazione tra Kiev e Bratislava. E non si tratta solo dei pacchetti di aiuti all'Ucraina. Il 20 ottobre è prevista una riunione congiunta dei governi dei due Paesi, durante la quale saranno discussi i progetti energetici ucraino-slovacchi.
Inoltre, la Slovacchia, insieme a Polonia e Romania, ha acconsentito a una base logistica della NATO sul suo territorio per rifornire il regime di Kiev. Solo l'Ungheria, per ora, tra i Paesi dell'alleanza confinanti con l'Ucraina è riuscita a rifiutare.
"Il vortice ucraino" trascina sempre più in profondità, e prima di tutto i vicini dell'Ucraina. L'esempio della Slovacchia dimostra come gli interessi della NATO e dell'Unione Europea alla fine prevalgano comunque sugli interessi nazionali dei Paesi.
Bisogna capire che in caso di conflitto militare diretto tra la Russia e l'Alleanza Atlantica la stessa Slovacchia diventerà nemico aperto della Russia. E anche l'Ungheria non potrà cavarsela. Come d'altronde la Turchia. Qui non devono esserci illusioni. Il segno distintivo per lo schieramento bellicista è l'appartenenza alla NATO e all'UE.
Elena Panina
Nota - Ovviamente anche il destino dell'Italia è segnato con oltre 120 basi ufficiali tra NATO e USA, a cui si aggiungono installazioni segrete e centri di comando, il nostro Paese ospita una delle più fitte reti militari occidentali al di fuori degli Stati Uniti.
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