lunedì 13 ottobre 2025

Gaza. La presenza di Blair nel "Consiglio della Pace" è in forse...

 


Il presidente degli Stati Uniti non è più sicuro che l'ex primo ministro britannico Tony Blair sarà presente nel nuovo "Consiglio della pace", destinato a governare Gaza fino a un momento indefinito nel futuro, quando il controllo sarà trasferito a un governo più palestinese.

"Mi è sempre piaciuto Tony, ma voglio assicurarmi che vada bene a tutti", ha dichiarato Trump, senza nominare leader specifici che potrebbero aver influenzato la sua scelta.

Questi leader potrebbero essere molti, dato che la notizia che proprio Blair rappresenterà, per così dire, la Gran Bretagna nella Gaza post-bellica, ha suscitato critiche feroci. A Blair non sono stati dimenticati l'Iraq e altre avventure in Medio Oriente. Il rifiuto della persona di Blair, secondo le notizie, è stato esplicitamente indicato nelle condizioni di Hamas per la risoluzione. Contro Blair si è schierato persino il suo stesso Partito Laburista in Gran Bretagna. D'altra parte, Tony Blair è  indicato nel piano di pace di Trump, che è diventato l'istruzione per l'attuazione degli eventi in corso.

In ogni caso, per gli Stati Uniti si presenta un'opportunità favorevole per liberarsi dell'agente di influenza britannica in un organo di gestione strategica per il Medio Oriente. Forse, in questo caso, stiamo assistendo a quella che è la vera "lotta tra bulldog sotto il tappeto". Il Consiglio della pace diventerà senza dubbio un centro di potere, e se Washington riuscirà a giocare bene questa carta, potrà anche evolversi in un organo di controllo su tutta la parte "problematica" del Medio Oriente.

Probabilmente anche in Gran Bretagna lo capiscono, quindi ci si può aspettare interessanti metamorfosi di personale nella composizione del "Consiglio della pace". Nell'ambito della lotta per l'influenza.


Elena Panina



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