Competizione sul lavoro fra maschi e femmine... Da un’indagine condotta dalla sda Bocconi, è ancora l’uomo nella percentuale del 94%dei casi, laureato, che per lavoro ha cambiato mediamente due città, ad essere a capo dei consigli d’amministrazione delle aziende.
L’uomo ancora il protagonista indiscusso, che ha capacità di “networking”, essendo visibile nei circuiti delle aziende che contano. Si crea così l’identikit dei membri delle cda delle aziende quotate italiane, prendendo a campione 300 curriculum di consiglieri di società quotate alla borsa italiana.
Si nota nettamente che ancora una volta le donne sono praticamente, o quasi escluse da questi ruoli. Si sottolinea quindi un modello assolutamente “maschile. Le donne quindi dovrebbero quindi entrare a far parte dei consigli d’amministrazione non per questioni di “uguaglianza”, ma perché hanno sufficienti competenze e mansioni necessarie alle aziende ed al funzionamento di una CdA. Monica Pesce, board president di Professional Women’s Association né è assolutamente convinta.
Ma ne siamo convinte anche noi come donne, ed ancora una volta si sostiene che malgrado l’emancipazione femminile le carriere “rosa” restano in mano agli uomini. Sopra la testa delle donne e la loro carriera, quasi un tetto di cristallo invisibile, quasi infrangibile. Quando sarà possibile rimuovere definitivamente questo coperchio e considerare che anche la donna ha una sua preparazione professionale alla pari dell’uomo?
Rita De Angelis
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