mercoledì 26 gennaio 2011

Debora MacKenzie: "In Svizzera un referendum popolare garantisce l'uso della medicina alternativa e naturale"

La Svizzera riconosce la medicina alternativa, l’assicurazione sanitaria statale pagherà per cinque tipi di "medicina complementare". La maggioranza dell’elettorato ha votato a favore al referendum, che in Svizzera è preso sul serio come mezzo politico decisionale popolare, non come in Italia.. (Claudio Martinotti Doria)


Segnaliamo questa notizia positiva dalla Svizzera, indicativa della diffusione di una nuova consapevolezza sulla salute.

La Svizzera riconosce la medicina "alternativa" – per ora

Il governo della Svizzera ha ceduto alla pressione popolare e ha decretato che l’assicurazione sanitaria statale pagherà per cinque tipi di "medicina complementare" da ora al 2017, in attesa di una indagine che verifichi se siano efficaci o meno. I sostenitori della medicina basata sulle prove, temono che il processo conferisca credibilità a trattamenti dubbiosi.

La Svizzera accoglie 17.200 medici complementari registrati, il maggior numero per persona nel mondo. Nel 2009, il 67% dell’elettorato ha votato, in base al sistema nazionale del decidere tramite referendum, perchè cinque tali terapie venissero coperte dall’assicurazione sanitaria. Sono l’omeopatia, i trattamenti erboristici e tradizionali della Cina, la medicina antroposofica – che tra altre tecniche usa il vischio per trattare il cancro – e la terapia neurale, che è basata sull’iniezione di anestetici locali vicino ai centri nervosi.

In Dicembre, il gruppo di esperti scientifici del governo ha suggerito che questo sarebbe illegale, dato che la legge richiede che l’assicurazione paghi solo per trattamenti che rispondono a misure d’efficacia oggettiva e queste tecniche non lo fanno. Comunque il governo non può ignorare il referendum.

"L’unica soluzione legale è stato pagare temporaneamente per i cinque metodi, ma collegare una valutazione basata su prove", dice Ignazio Cassis, membro del parlamento federale Svizzero e vice-presidente della Swiss Medical Association. "Questa non è scienza, è politica Svizzera".

Dall’effetto al beneficio

La valutazione sarà basata su un rapporto in merito a studi esistenti delle tecniche. Questo sarà preparato dai medici complementari Svizzeri e quindi verificato da una istituzione indipendente, forse il National Institute of Clinical Excellence dell’Inghilterra. Hansueli Albonico, capo del sindacato dei medici Svizzeri, dice che sono stati eseguiti 2000 studi. Però potrebbero non essere stati rigorosamente controllati come normalmente richiesto per i medicinali. Albonico ha detto ai giornalisti che "ci serve passare dai metodi usati per testare l’efficacia, come quelli appropriati per i medicinali, a studi che mostrino il beneficio complessivo."

Edzard Ernst, professore di medicina complementare all’Università di Exeter, Inghilterra, che ha fatto simili valutazioni di queste tecniche, teme che l’esercizio sarà una perdita di tempo. "Se sarà davvero oggettivo, il risultato è già conosciuto, ma non sarà mai accettato dai credenti".

Cosa peggiore, la Svizzera può trovare dei "falsi positivi" sotto la pressione politica. Nell’Inghilterra, dice, tale pressione ha prevenuto l’azione su un recente rapporto parlamentare che non ha mostrato evidenze per l’omeopatia. Il suo uso è rimasto "a scelta del paziente".

Debora MacKenzie

Fonti:
La Leva di Archimede
AltroGiornale.org

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