domenica 28 giugno 2009

Operazione "Cat(z)one il Censore": articolo 50 bis del DDL 733 del 2009 - Gemellaggio informatico Italia / Birmania

Silvio, ribattezzato Cat(z)one, da una parte censura e dall'altra si fa i c. suoi...

Si chiama PDL, Partito delle Libertà, ma sono solo le libertà d'inciucio e di affari loro, del Silvio Berlusconi e dei suoi amici. Ecco che, con l'ausilio dei "cristianucci", il PDL al governo sferra il colpo definitivo alla libertà della rete internet per metterla sotto controllo e punire i disubbidienti (brutti sporchi e cattivi).


Il 25 giugno 2009 nel voto finale al Senato che ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (disegno di legge 733), tra gli altri provvedimenti scellerati come l'obbligo di denuncia per i medici dei pazienti che sono immigrati clandestini e la schedatura dei senta tetto, con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC), è stato introdotto l'articolo 50-bis, "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet".

Il testo la prossima settimana approderà alla Camera. E nel testo approdato alla Camera l'articolo è diventato il n. 60. Anche se il senatore Gianpiero D'Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo, questo la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della "Casta" che non vuole scollarsi dal potere.

In pratica se un qualunque cittadino che magari scrive un blog dovesse
invitare a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta, i provider dovranno bloccarlo.

Questo provvedimento può obbligare i provider a oscurare Un sito ovunque si trovi, anche se all'estero. Il Ministro dell'interno, in seguito a
comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto
l'interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di
connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di
filtraggio necessari a tal fine. L'attività di filtraggio imposta dovrebbe
avvenire entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000 per i provider e il carcere per i blogger da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e per l'apologia di reato, da 6 mesi a 5 anni per l'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali.

Immaginate come potrebbero essere ripuliti i motori di ricerca da tutti i
link scomodi per la Casta con questa legge? Si stanno dotando delle armi per bloccare in Italia il "Circolo Vegetariano VV.TT" "Saul Arpino" ed anche "Altra Calcata... altro mondo", oltre ad altri numerosi siti, insomma tutta l'informazione libera che viaggia in rete e che nel nostro Paese è ormai l'unica fonte informativa non censurata. Vi ricordo che il nostro è l'unico Paese al mondo, dove una media company, Mediaset, ha chiesto 500 milioni di risarcimento a YouTube. Vi rendete conto?

Quindi il Governo interviene per l'ennesima volta, in una materia che vede un'impresa del Presidente del Consiglio in conflitto giudiziario e d'interessi. Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di "normalizzare" il fenomeno che intorno ad internet sta facendo crescere un sistema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare.


Fate girare questa notizia il più possibile, è ora di svegliare le coscienze addormentate degli italiani. La Democrazia è davvero in gioco... e non c'è nemmeno la garanzia Lottomatica!

I commenti spuri sono del corrispondente embedded Paolo D'Arpini


Fonte: dirittiglobali@peacelink.it


Referenze sui siti internet ancora attivi prima della censura definitiva:
http://www.google.com/search?q=internet+disegno+legge+733+2009&hl=it&start=0&sa=N

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