Calcata (40 chilometri circa da Roma, in direzione Viterbo)
“..è un fenomeno di paese, in esso sono racchiusi i misteri di una civiltà arcaica e della moderna ricerca artistica e culturale”.
La frase è di Paolo D’Arpini, del circolo vegetariano calcatese e sintetizza bene la dimensione di questo suggestivo borgo medievale, quasi intagliato nello sperone di tufo su cui sorge (un’altura sacra ad una delle più antiche popolazioni italiche: i fallisci) e da cui ha rischiato, spesse volte, di franare.
Il paese viene evacuato negli anni ’60, per la sua precarietà logistica ma in breve tempo inizia a ripopolarsi. Arrivano i sessantottini dell’hic et nunc, del vivere “qui ed ora”. Ottengono le case in comodato o a prezzi stracciati dai vecchi proprietari e trasformano il paese in un vivace laboratorio a cielo aperto, dove si mischiano pansessualismo e teatro di strada, spiritualità e poliedriche sperimentazioni artistiche, macrobiotica, vegetarianesimo, marijuana ed altro ancora.
Con il tempo le vecchie grotte tufacee, utilizzate tradizionalmente come stallette o cantine, vengono riadattate a botteghe artigiane, studi e gallerie d’arte, piccoli negozi e originali spazi sociali per i transfughi della città.
Si moltiplicano i circoli culturali ed ecologia (il paese è inserito nel parco della Valle del Treja), arte, spiritualità ed esoterismo diventano i leitmotiv quasi ossessivi. Oggi è consigliabile visitare Calcata lontano dai weekend e dai giorni di festa, per evitare di assistere all’invasione dalla vicina Roma (il paese ormai ha una certa notorietà ed è forte l’incidenza del “turismo domenicale”).
Paolo D’Arpini, del circolo vegetariano, è un buon genius loci e può essere dunque valorizzato come “guida”. Sono diversi i posti da vedere: associazioni e locali rintanati tra i vicoli del borgo. Ad esempio, per citarne uno che mi ha particolarmente colpito, l’associazione “Het Sekhmet – Lo spirito attraverso l’arte”. Questa è gestita dall’architetto Athon Veggi che cura progetti di architettura archetipale, geomantica architettonica e Feng Shui, oltre ad essere scultrice, pittrice ed egittologa.
Manuel Olivares
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