mercoledì 17 giugno 2009

Descrizione di Calcata su "Comuni, Comunità, Ecovillaggi in Italia" di Manuel Olivares

Calcata (40 chilometri circa da Roma, in direzione Viterbo)
“..è un fenomeno di paese, in esso sono racchiusi i misteri di una civiltà arcaica e della moderna ricerca artistica e culturale”.

La frase è di Paolo D’Arpini, del circolo vegetariano calcatese e sintetizza bene la dimensione di questo suggestivo borgo medievale, quasi intagliato nello sperone di tufo su cui sorge (un’altura sacra ad una delle più antiche popolazioni italiche: i fallisci) e da cui ha rischiato, spesse volte, di franare.

Il paese viene evacuato negli anni ’60, per la sua precarietà logistica ma in breve tempo inizia a ripopolarsi. Arrivano i sessantottini dell’hic et nunc, del vivere “qui ed ora”. Ottengono le case in comodato o a prezzi stracciati dai vecchi proprietari e trasformano il paese in un vivace laboratorio a cielo aperto, dove si mischiano pansessualismo e teatro di strada, spiritualità e poliedriche sperimentazioni artistiche, macrobiotica, vegetarianesimo, marijuana ed altro ancora.

Con il tempo le vecchie grotte tufacee, utilizzate tradizionalmente come stallette o cantine, vengono riadattate a botteghe artigiane, studi e gallerie d’arte, piccoli negozi e originali spazi sociali per i transfughi della città.
Si moltiplicano i circoli culturali ed ecologia (il paese è inserito nel parco della Valle del Treja), arte, spiritualità ed esoterismo diventano i leitmotiv quasi ossessivi. Oggi è consigliabile visitare Calcata lontano dai weekend e dai giorni di festa, per evitare di assistere all’invasione dalla vicina Roma (il paese ormai ha una certa notorietà ed è forte l’incidenza del “turismo domenicale”).

Paolo D’Arpini, del circolo vegetariano, è un buon genius loci e può essere dunque valorizzato come “guida”. Sono diversi i posti da vedere: associazioni e locali rintanati tra i vicoli del borgo. Ad esempio, per citarne uno che mi ha particolarmente colpito, l’associazione “Het Sekhmet – Lo spirito attraverso l’arte”. Questa è gestita dall’architetto Athon Veggi che cura progetti di architettura archetipale, geomantica architettonica e Feng Shui, oltre ad essere scultrice, pittrice ed egittologa.

Manuel Olivares

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