Dopo l'immagine psico-storica sulla nascita dell'acrocoro di Calcata, e sul cambiamento del suo destino, vorrei iniziare l'evocazione di un'altra Calcata, una Calcata poetica e leggera, usando le dolci parole scritte dal "Poeta di Calcata", Franco Tonnarini, il bardo che ha saputo mantenere la memoria del luogo e dei suoi abitanti nel suo cuore.
Cammino pian piano ad ora tarda nei vicoli stretti e poco illuminati del mio paese.
I ciotoli sempre lì, un po' consumati dagli anni... ma sempre loro... loro che di passi ne hanno assaporati tanti, alcuni leggeri altri più pesanti.
Si ricordano di me, parlano con me, io li conosco e mentre li calpesto domando "conoscete quel piccolo bambino che vi correva sopra?"
Ricordate le scarpe coi chiodi dei nostri nonni? E le ciocie delle nostre nonne, che ad ogni passo facevano un rumre come uno schiaffo..?
Vorrei vedere l'alba assieme ai sassi, nei vicoli, vedere quelle finestrelle prender luce di buon mattino, come fossero piccoli occhi.
Eh sì... la nostalgia è tanta, mentre mi allontano in silenzio con l'odore del fumo che esce dai camini, con la speranza che questa nostalgia non mi abbandoni, mai..
Buona notte cara Calcata!
(Dal libro: "Lo cappello de mi nonno" di Franco Tonnarini - Edizioni Parco Regionale Valle del Treja - 2009)
giovedì 4 giugno 2009
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