domenica 17 luglio 2011

Vito De Russis: "Enti sensibili agli embrioni ed insensibili ai diritti della persona umana.."



Caro Paolo D'Arpini,
quando si oltraggia, volontariamente o non, l'essenza contenuta nella triade "Libertè Egalitè Fraternitè" (ben definita nell'art. 1 della Dichiarazione universale dei Diritti della persona; ivi ben lanciata dal quel corposo Preambolo nel quale è rappresentato il diritto al rispetto della Dignità della persona) ci si perde nella nebbia mentale.

Si arriva ad essere totalmente (e talmente) "sensibili" alla vita degli embrioni da riuscire a seppellire, sotto il più ferreo Silenzio, l'annuale carneficina che si realizza sulle strade italiane: oltre 4mila persone uccise ed altre 330mila ferite. Lo stesso dicasi per il disumano bilancio annuale di morti e feriti sul lavoro.

Si muovono solo per salvare l'embrione. Per questo non possono essere credibili. Non sono credibili perchè non riescono a dimostrare di avere un barlume di umanità, un minimo di equilibrio mentale. Sono "deviati". E, qualcuno, doce doce, cerca di "svegliarli". L'ha fatto il TAR del Piemonte (vedi sotto).

Un abbraccio.
Vito De Russis

......

Torino - Accolto dal Tar il ricorso presentato dal Coordinamento donne di Torino contro il protocollo della Regione Piemonte, che introduceva nei consultori pubblici i volontari dei movimenti "pro vita".

Le eccezioni sollevate riguardavano vizi di incostituzionalità e la contrapposizione alla legge 194 che regola in Italia l'interruzione volontaria di gravidanza.

Il Tar ha cancellato gli articoli ritenuti più discriminatori dell'intesa firmata dalla presidente Cota e dall'ex assessore Ferrero.

L'assessore Elena Maccanti della Lega Nord ha preso malissimo la decisione del Tar del Piemonte e annuncia la linea dura della giunta Cota che è "a favore della vita continua". "Ripresenteremo la delibera", dice l'assessore che poi aggiunge "non era nostra intenzione contrastare la legge 194".

Dall'opposizione giungono valutazioni decisamente diverse. "Si è riaffermato il principio dell'autodeterminazione delle donne", dicono le consigliere Fosca Nomis, Angela Motta, Giuliana Manica, Lucia Centillo, Eleonora Artesio, Monica Cerutti e Gianna Pentenero.

Per Lisa Canitano, presidente dell'associazione Vita di Donna, "la decisione del Tar premia l'impegno delle donne piemontesi che difendono la laicità dei consultori".

"Le donne, come tutti i cittadini, hanno facoltà di incontrare i movimenti confessionali quando vogliono", spiega la Canitano alludendo al libero accesso che tutti hanno alle chiese, ai parroci, ai centri d'ascolto cattolici e a quelli pro vita. "È chiaro che -spiega la ginecologa romana- un'eventuale presenza del Movimento per la Vita nei consultori rappresenta un attacco ai diritti elementari di gestione del proprio corpo delle cittadine e dei cittadini italiani".

(Fonte Vita di Donna)

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