venerdì 22 luglio 2011
Alberto Cacopardo: "Costruire un nuovo apparato interpretativo del sistema economico"
Poiché credo nella buona fede dei tanti che si ostinano a interpretare la realtà di oggi secondo le antiche e nobili categorie ereditate dall'Ottocento, mi sento in dovere di insistere.
Il capitalismo non sta per nulla facendo quello che ha sempre fatto. Siamo entrati in un'epoca completamente nuova, in cui la moneta ha cambiato radicalmente natura, è cambiata la circolazione della ricchezza, ha cambiato natura lo stato, è cambiata la produzione materiale e immateriale, sono cambiate le culture e sono cambiate le società.
In questo mondo radicalmente nuovo, le categorie marxiane di valore, plusvalore, profitto, interesse, rendita, guadagno, salario, lavoro, capitale e produzione non sono più utilizzabili per decifrare il divenire storico e vanno tutte riviste dalle fondamenta. La sinistra contemporanea ha disperato bisogno di un'operazione del tutto analoga a quella che fece Marx per la sua epoca: costruire un nuovo apparato interpretativo del sistema economico capace di decifrare la realtà e orientare il cambiamento. Ostinarci a riproporre vecchie formule è come caricare i carri armati con la lancia. Non si tratta di rinunciare a cambiare il mondo, ma adesso si tratta di capirlo.
A questo scopo, non credo che la concezione conflittuale dei rapporti economici che aveva Marx sia molto utile. Cambiare le cose non è interesse soltanto dei salariati, o dei precari o dei giovani o dei piccoli capitalisti, ma è un'operazione che si può fare nell'interesse di tutti, compresi quelli che credono di giovare a se stessi accumulando a danno di tutti gli altri patrimoni spropositati incapaci di renderli felici.
Chi è interessato, può trovare sul mio blog un piccolissimo contributo in questo senso, sotto forma di un frammento di analisi non convenzionale di questa crisi finanziaria.
Saluti a tutte e tutti,
Alberto Cacopardo
http://albertocacopardo.blogspot.com/2011/07/they-broke-their-back-lifting-moloch-to.html
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