L’appello viene da Erik Assadourian, scienziato statunitense, se vogliamo continuare a vivere nel futuro, dobbiamo far diventare il consumo quasi un tabù, e bisogna lavorare di meno.
Il suo appello non conosce mezzi termini, ci dice che consumiamo come se avessimo non un pianeta ma 1,4 Pianeti Terra, tutto questo semplicemente spiegato al forum della sostenibilità di Cuneo, ma in pratica non è così. Se tutto il mondo vivesse in modo semplice tutti potremmo rispondere alle esigenze di 9 milioni di persone. Ci chiediamo cosa è meglio fare? I paesi ricchi devono cambiare stile di vita, serve per la sopravvivenza di tutti. Come attuare di punto in bianco una totale rivoluzione? Cambiando le regole della nostra cultura.
Nel mondo occidentale è d’obbligo avere case immense, guidare auto di grossa cilindrata e mangiar nei fast food. Il consumismo viene portato agli estremi, si perde così il vero rapporto con l’ambiente. La cosa normale è invece un’esistenza sostenibile, che diventi naturale. Un obiettivo quasi impossibile ma cosa si può fare perche diventi realtà?
Le stesse persone che hanno affermato il consumismo devono insegnare l’educazione, per insegnare ai bambini la sostenibilità, all’industria ridefinire la missione del business; ai governi per influenzare le scelte del cittadino, ai media per diffondere attraverso la pubblicità pratiche sostenibili, quali movimenti sociali cultura e tradizioni.
Si dice che dovremmo lavorare tutti meno, ma per quale motivo? Le 40 ore settimanali sono state introdotte dal consumismo. Si lavora di più solo per guadagnare e consumare. Invece sarebbe più utile lavorare solo 20 ore settimanali, essere di nuovo padroni del tempo, e fare certamente una vita più naturale.
Evviva il tempo libero che ci permette di riprenderci la nostra vita in libertà.
Rita De Angelis
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