Un bel giorno il padre e lo zio di un'alunna si intrufolarono velocemente nella scuola approfittando del via vai dovuto agli incontri tra alcuni genitori e insegnanti. Il loro obiettivo era fare un blitz dentro la classe, dove era in corso la lezione di matematica, e prendere a cazzotti davanti a tutti un ragazzo di 13 anni. La sua colpa era stata quella di aver detto alla compagna di classe, durante un alterco verbale fatto di ingiurie e insulti reciproci, "tuo padre è un drogato".
E' bastata una telefonata lacrimosa durante l'ora di ricreazione e il padre era lì pronto e intenzionato a menar le mani contro un ragazzo annichilito dalla paura mentre tutti i suoi compagni di classe erano terrorizzati da due energumeni sovraeccitati che erano entrati improvvisamente nell'aula.
Il bidello precario che aveva dato l'allarme e, lasciando incustodita la portineria, rincorso gli intrusi in classe, si era posto come scudo fisico davanti al minore minacciato pesantemente dai due personaggi che sembravano andati "fuori di testa". L'insegnante minuta, anche lei precaria, si era già posizionata anche lei a protezione dell'alunno minacciato e, senza mostrare alcuna paura, tentava di bloccare l'aggressione fisica alzando la voce con grande determinazione.
Contro la coraggiosa insegnante precaria il genitore violento urlava ripetutamente, agitando un casco da motociclista, "Troia levati di mezzo". La vice preside, accorsa anche lei nell'aula, era rimasta paralizzata dalla paura e non riusciva a parlare. A salvare la situazione con i loro corpi e il loro sangue freddo sono stati quindi l'insegnate precaria coperta d'insulti, un bidello a tempo determinato e uno "storico" insegnante di ginnastica sopraggiunto poco dopo.
Tutto è finito con qualche banco rovesciato ma senza danni fisici, a parte la grande paura che si leggeva negli occhi dei ragazzi. La polizia è venuta quando i due erano già andati via. La preside, quel giorno, era assente, la scuola era presidiata soprattutto da personale con contratto annuale che ha saputo comunque tenere testa ad un evento imprevisto. Probabilmente nessuna denuncia è scattata per l'interruzione di pubblico servizio, per le minacce subite dal personale e dai minori.
Si sa...a volte è meglio "non agitare le acque". Le lacrime postume scaturite dalla tensione nervosa di quella minuta e coraggiosa insegnante di matematica sono state l'unica liberazione e autogratificazione. Non si è sentita nessuna solidarietà espressa da parte di nessuno verso nessuno. La Scuola, a volte, appare un'accozzaglia di "presenze aleatorie" senza emozione e senza cuore. I contratti a tempo determinato spezzano fili, spezzano certezze e abortiscono storie di vita.
Un anno di lavoro riempie per un anno ma lo "scarso" valore di un precario senza certezza, nè di continuità nè di sede, lo rende invisibile, quasi come.....
LEGGI TUTTO
http://www.ciardullidomenico.it/ARTICOLI/apologia_del_bidello_precario.htm
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.