Scenografie floreali in casa? Con le piante grasse si può!
Per chi ho ha il dono del pollice verde, le piante grasse sono l’ideale per creare un tocco di colore e fiori all’interno del proprio appartamento.
Esse infatti riproducono colorati e stravaganti fioriture, richiedono poche cure, e durano molto nel tempo, anno il pregio inoltre di non essere molto costose, e cosa importante possono essere collocate anche in un piccolo monolocale di 50 mq. Ma per mantenerle sane e rigogliose. È bene sapere le loro caratteristiche. Le piante grasse provengono generalmente da luoghi dove è difficile reperire l’acqua, quindi da climi aridi con molta siccità, oppure da ambienti tropicali o di alta montagna o da terreni paludosi. Le piante quindi possono sopravvivere alla mancanza di acqua, immagazzinandola e prendendola dall’esterno (rugiada notturna o acqua piovana), grazie al loro apparato radicale. L’acqua viene assorbita come serbatoio, nelle foglie, rientrando nella famiglia delle succulente, nei fusti, perché privi di foglie, in questo caso trasformate in spine, tali piante rientrano nella categoria delle cactacee.
Solitamente le piante grasse, nonostante il nome, hanno piccole dimensioni e vengono coltivate in vaso. Fanno eccezione l’agave ed il fico d’India, che possono raggiungere anche dimensioni di 10 metri.
Le cure per le piante grasse sono poche, ma bisogna seguire alcuni basilari accorgimenti per evitarne il deperimento. Il terreno non deve essere comune, ma ricco di sabbia, che serve a far filtrare l’acqua senza assorbirla. I vasi non devono essere di grandi dimensioni, meglio se di coccio, che permettono una buona traspirazione ed umidità naturale. In generale le piante grasse vanno annaffiate poco, in inverno poi seguono un periodo di letargo nel loro habitat naturale, e quindi non vanno innaffiate da dicembre sino a metà febbraio.
Se all’interno della casa basta innaffiare una volta al mese. Resistono anche alle alte temperature, ma non sotto lo zero. Le piante grasse sin dai tempi remoti, sono state utili all’uomo. Nelle zone arride come il deserto, i Cactus, indicano come una bussola naturale, con grande precisione il Sud. Mentre se in una zona temperata si forma il muschio, questo ci indica il Nord, la parte dell’albero che rimane in ombra.
Sono proprio le popolazioni indigene, aztechi, inca, precolombiani, che abitando queste zone di origine delle piante grasse, né ricavano mezzi di sostentamento e cibo, mangiandone la polpa, i frutti e le gemme. Costruivano armi da pesca con le spine, ricavando tessuti dalle loro fibre.
Ancora oggi dalla pianta grassa agave, si ricava la tequila, il liquore messicano conosciuto in tutto il mondo, ottenuto facendo bollire e fermentare la polpa della pianta. Si può quindi affermare che bevendo tequila, sono nati poeti e scrittori messicani che anno resa famosa la storia!
Rita De Angelis.
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