Armando Matteo: Da una parte il ritorno di Dio denuncia, ci pare, in modo inequivocabile, il passaggio ormai avvenuto dal celeberrimo disagio della civiltà presagito da Freud alla civiltà del disagio dei giorni nostri: l'impensata solidarietà sorta con il '68 tra scomunica del SAPERE tradizionale ed espansione tecnoscientifica della Società, mina quotidianamente ogni tentativo del cittadino europeo di
Jacob Bronowski: Ecco dunque fissata la scena per l'atto finale di quest'opera di chiarificazione: non esistono interruzioni nella continuità della Natura. Ad un polo della sua traiettoria, la stella è stata collegata alla pietra; all'altro, l'uomo è stato situato tra gli animali. Ora non rimane che tirare fra questi due poli un'unica catena che passa attraverso minerali, vegetali, animali, e lungo la quale la Natura s'identifica con le sue CREATURE. Una linea ininterrotta corre dalla pietra al cactus, al cammello, senza che durante il suo percorso si verifichi un salto soprannaturale. Non c'è stato bisogno di nessun particolare atto di CREAZIONE, di nessuna scintilla vitale perchè la materia inanimata si trasformassse in ESSERI VIVENTI. Sia l'una che gli altri sono composti degli stessi ATOMI, sistemati, soltanto, in un ORDINE DIVERSO.
Questa è la TERZA e moderna forma dell'ETERNA ERESIA.
Thomas Hobbes, Leviathan, 1651:Visto che la vita non è che un movimento di membra, il cui principio si trova in qualche parte essenziale all'interno, perchè non possiamo dire che TUTTI GLI AUTOMI (macchine che si muovono grazie a molle e rotelle come fa un orologio) hanno una vita artificiale? Infatti, che cos'è il CUORE, se non una MOLLA; ed i NERVI se non un fascio di corde; e le GIUNTURE se non un sistema di RUOTE che danno movimento al corpo intero, così com'era negli intenti del suo artefice?
Nota mia: ecco la nascita della visione meccanicistica della vita e della natura che parte dalla presa d'atto, da parte di una grande filosofo, che è possibile, attraverso il progresso tecno,ogico (in questo caso.... della meccanica) ricreare una parvenza di vita. Noi siamo ancora a questo livello, se vediamo l'attuale presa di coscienza da un punto di vista puramente riflessivo, filosofico. Il razionalismo, su cui tanto siu basa il potere attuale della Chiesa cattolica, nasce e si alimenta nel seicento. Lo SPIRITUALISMO anche quello idealistico, per il quale lo SPIRITO si MANIFESTA nella Storia, viene dopo e ne è un superamento in senso umanistico (la storia, infatti, è creata dall'uomo, tanto nell'evento concreto quanto nella sua rielaborazione culturale.)
A NOI, AMANTI E CULTORI DELLA DEA NATURA (laudetur Priapus!) il diritto dovere di ri-creare la natura nella sua interezza INDIVISIBILE.
Georgius Vitalicus (alias Giorgio Vitali)
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