lunedì 5 aprile 2010

Luca Faenzi: "Lettera aperta all'IDV sul referendum per l'acqua bene comune"... e commento sulla privatizzazione dell'acqua da fonte ben informata

Ante Scriptum.

La querelle sull'acqua pubblica o privata o mezza pubblica e mezza privata continua a mietere vittime... E anche nelle schiere dei favorevoli alla ripublicizzazione dell'acqua c'è confusione e differenza. Il comitato unitario "Acqua Bene Comune" chiede un referendum e l'Italia dei Valori ne chiede un altro, ognuno opponedo ragioni "valide e giustificate". Leggete gli articoli precedenti e le botte e risposte:

http://www.circolovegetarianocalcata.it/2010/04/01/%e2%80%9cvergogna-allidv-crumira-e-separatista%e2%80%9d-dal-comitato-per-lacqua-bene-comune-operiamo-tutti-insieme-per-un-referendum-che-riconosca-lacqua-elemento-appartenente-alla-nat/

http://www.circolovegetarianocalcata.it/2010/04/02/fabio-evangelisti-dellidv-dico-si-allacqua-bene-comune-e-allazione-comune-del-comitato-unitario-e-delle-forze-politiche-coinvolte-ognuno-nelle-proprie-competenze/

Ora mi giungono ancora due missive, la prima è una lettera aperta all'IDV scritta da Luca Faenzi, la seconda è una lettera a me indirizzata, da fonte ben informata che resta anonima per motivi di convenienza, sulle sostanziali verità che stanno dietro alla privatizzazione dell'acqua...
A voi l'ardua sentenza, vostro Paolo D'Arpini

........ Lettera aperta all'IDV

Siamo le donne e gli uomini che in questi anni e in tutti i territori hanno promosso sensibilizzazione e cultura, mobilitazione e proposte contro la privatizzazione dell’acqua, per il suo riconoscimento come bene comune e diritto umano universale e per la ripubblicizzazione del servizio idrico.

Tutte e tutti assieme abbiamo costituito il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e presentato nel 2007 una proposta di legge d’iniziativa popolare sottoscritta da oltre 400.000 cittadini.

Il 20 marzo scorso abbiamo promosso una grande manifestazione di 200.000 persone, che ha inondato le strade di Roma e lanciato una nuova stagione di mobilitazione per il diritto all’acqua, attraverso la promozione di tre referendum per l’acqua pubblica.

Il 31 marzo abbiamo depositati i tre quesiti in Cassazione, insieme alla più vasta coalizione sociale che si è riusciti a costruire negli ultimi anni in questo Paese: oltre al popolo dell’acqua, sono con noi gran parte del mondo cattolico e religioso, il mondo ambientalista, l’associazionismo sociale e di movimento, le reti della cooperazione solidale, le associazioni dei consumatori, il mondo sindacale, il popolo viola e il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per l'Acqua Pubblica. Alcuni partiti hanno deciso di sostenere questa esperienza.

La cosa più straordinaria di questo movimento così ricco e variegato è che la gran parte delle persone che ne fanno parte sono cittadine e cittadini alla loro prima esperienza di attivismo sociale; uomini e donne che, su un bene essenziale come l’acqua, hanno deciso di mettersi in gioco in prima persona, di scommettere sul fatto che l’impegno sociale possa ancora significare partecipare al cambiamento sociale, alla ricostruzione di una democrazia reale e di una politica capace di parlare ai bisogni delle persone.

In queste ore abbiamo saputo che l’Italia dei Valori, nonostante gli incontri in precedenza avvenuti con la coalizione che promuove il referendum, intende procedere a promuovere autonomamente un proprio referendum sull’acqua, ponendo così la propria iniziativa in aperta competizione con quella comunemente condivisa.

Se tale intenzione corrispondesse al vero, chiediamo da subito all’IdV di fermarsi e, a questo scopo, abbiamo già inoltrato la richiesta di un incontro urgente.

Crediamo sia chiaro a tutte e tutti gli iscritti all’IdV l’enorme danno che una scelta del genere provocherebbe alla comune battaglia per l’acqua bene comune e all’idea di una nuova politica che possa generarsi a partire dalla partecipazione diretta delle cittadine e dei cittadini.

La battaglia per l’acqua ha già smosso milioni di coscienze, ha rimesso in discussione culture politiche sedimentate, ha già vinto culturalmente nel Paese.

È possibile portarla tutte e tutti assieme fino alla vittoria politica?

È possibile per una volta non anteporre gli interessi di appartenenza ad un obiettivo grande, condiviso e di civiltà, come quello per l’acqua bene comune?

È possibile per una volta parlare al Paese con un linguaggio nuovo, comune e comprensibile a tutte e tutti?

Luca Faenzi
Ufficio Stampa Comitato Referendum Acqua Pubblica
ufficiostampa@acquabenecomune.org


.......... Commento sulla privatizzazione dell'acqua:

Caro Paolo, sappi che questa legge sulla privatizzazione dell'acqua non cambierà assolutamente gli equilibri di spartizione dell'acqua, né il suo costo all'utente.
I cosiddetti pubblici ed i privati sono pappa e ciccia quando c'è da
andare a contrattare l'aumento delle tariffe, come già ti dissi c'è una
unica metodologia tariffaria per tutti che era ferma al 1992 e che è
stata aggiornata nel 2009 e tra l'altro pur essendo uscita non l'ha
capita e non la sa applicare neanche chi l'ha scritta, la sola
variante (ma che ha una influenza minima di percentuale) sono gli
investimenti (che ovviamente nel colabrodo di reti esistenti i
pubblici non fanno, con grandissima dispersione di acqua), così come
per la contrattazione del contratto collettivo di lavoro.

C'è poi il problema che non esiste un'acqua differenziata. Le tubature
sonouniche ed i giardini vengono innaffiati con la stessa acqua che
esce dal rubinetto ed allo stesso costo.

Come al solito tutto il can can politico e di protesta che è sorto attorno alla "privatizzazione dell'acqua" sono chiacchiere, un ossicino da spolpare buttato lì al popolo così gli si da l'impressione di "contare" qualcosa.

Fonte anonima bem informata sui fatti.

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