venerdì 26 marzo 2010

"Voto o non voto?" Corrispondenza fra Gianfanco Faperdue e Paolo D'Arpini - E pareri sul condizionamento elettorale da parte del vaticano

Stralcio della lettera di Gianfranco Faperdue indirizzata a Michele Bonatesta de La Tua Voce: http://www.latuavoce.it/notizie/notizia.asp?id=23739

...Premetto subito che , personalmente, non ho dubbi, né, tantomeno remore su come mi orienterò una volta entrato nella cabina elettorale.
Da anni, forse da sempre, da quando cioè compiuto il 18mo anno , ho acquisito il diritto dovere di partecipare con il mio voto alla vita politica locale e nazionale. (!) Da quei 18 anni mi sono sempre recato alle urne perché ritengo che voto sia la massima espressione di democrazia che un comune cittadino può esprimere.

Non mi sono mai creato complessi, né mi ha mai sfiorato l’idea di disertare le urne. (!) E questo lo voglio ribadire proprio oggi quando leggo, anche sulle colonne di questi giornale, di proclami con conseguente invito a disertare il voto. Proclami ed inviti che vengono da quelle persone che, consentimi di dirlo, sicuramente saranno i primi all’indomani del voto, ad alzare alti i loro ‘lai’ ed a criticare coloro che sono usciti vincitori dalla urne.

Premesso che la mia idea su chi dare il mio voto la ha ben precisa e che niente e nessuno potrà mai farmela cambiare, desidererei esprimermi in merito ad una ‘querelle’ scoppiata proprio in queste ultime ore sulla ormai arcinote dichiarazioni di Mons. Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Ebbene il Presule, se non andiamo errati , si è rivolto agli elettori cattolici invitandoli a fare la loro scelta su candidati o candidate , tenendo ben presenti i principi cui si ispira eticamente la Chiesa primo fra tutto il la difesa della vita umana che va dal suo concepimento, alla sua morte naturale.

Apriti cielo, o quasi, tanto che quasi tutti gli organi di informazione , hanno creduto di vedere in una successiva nota della Conferenza dei Vescovi Ligure, alla cui guida è lo stesso Mons. Bagnasco, nella quale oltre alla difesa delle vita, quei vescovi chiedevano anche il rispetto di altri valori umani come il lavoro ed altro. Ebbene c’è stato chi ha interpretato quella nota come un.... passo indietro dello stesso Presule!... (!) Forse, e qui voglio essere anche un po’ cattivo, qualche Presule avrebbe fatto volentieri a mano dell’intervento piuttosto deciso di Mons. Bagnasco, ma in tutte le buone famiglie esiste sempre , da qualche parte, un figlio un po’ più discolo degli altri... (continua)

Gianfranco Faperdue

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Mia risposta/commento:

Caro Gianfranco Faperdue, è parecchio che non ci si vede e non ci si sente... Come stai, e tua moglie Maresa? Ultimente ho incontrato a Viterbo tuo fratello Giovanni, per la prima volta dal vivo, e mi ha fatto un'ottima impressione... tra l'altro condivido la sua battaglia a favore del Bullicame e dei beni storici di Viterbo.

Son contento di trovarmi d'accordo con te sulla necessità dovere di esprimere il voto... abbiamo lottato, o meglio i nostri nonni e padri, nonne e madri, per poter acquisire questo diritto democratico... ed ora non me la sento di mandare sprecato il loro lavoro e fatica. Voterò anch'io... ed ho già espresso in che modo proprio sulle pagine della Tua Prima Pagina. Anche se negli ultimi giorni stavo pensando di non esprimere un semplice voto di "protesta" ma di privilegiare una compagine, con buone probabilità di vittoria, che magari mi ispira maggiore fiducia... Vedremo...

Volevo solo aggiungere qualcosa sull'intervento di mons. Bagnasco. In verità sono anch'io favorevole alla vita, soprattutto nel senso che sono contrario alla uccisione legale di incidentati in seguito alla dichiarazione di "morte cerebrale"... credo che il commercio di organi sulla pelle dei cittadini sia qualcosa di veramente indegno... come penso sia indega tutta la pubblicità che si sta facendo sul testamento biologico.... Comunque non voglio togliere a chiunque, nemmeno a Bagnasco, il diritto di esprimere le proprie opinioni, anche se a ben vedere queste opinioni non appartengono propriamente ad un cittadino italiano ma ad un membro del vaticano...

Se l'iniziativa fosse partita da Casini, ad esempio, sarei stato più contento... E qui ti dico che la chiesa cattolica potrà essere veramente libera ed equanime il momento in cui il papato rinuncia definitivamente al potete temporale... Dovremo per questo rivedere o annullare i Patti Lateranensi che furono una atto di comodo compiuto dal Fascismo per accaparrarsi il favore ecclesiastico e non causare scontento nella gerarchia vaticana... Ed il risultato l'abbiamo visto!

Il momento in cui tutti i cardinali ed il papa saranno nostri con-cittadini allora potranno esprimersi come vogliono sulle sorti dell'Italia... ma se sono cittadini "stranieri" a che pro lo fanno?

Scusami per lo sfogo, ti abbraccio fraternamente, Paolo D'Arpini

Altri articoli sul vaticano:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=vaticano

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