"Il Vecchio Testamento è più umano del Nuovo.."
E’ veramente sconfortante constatare quanto sia proterva, ostica, indifferente e refrattaria la religione cattolica nei confronti della condizione degli animali. Se si considera che ogni grande religione segue un particolare sentiero (il Buddhismo segue il sentiero della Liberazione, l’Islamismo quello della Sottomissione, l’Induismo quello dell’Identificazione, il Confucianesimo quello dell’Armonia, l’Ebraismo quello della Legge, il Jainismo quello della non Violenza, lo Zoroastrismo quello della Rettitudine, il Platonismo quello della Ragione), la religione cattolica è la sola che nonostante segua il sentiero dell’Amore, non include nella sua dottrina il rispetto dovuto agli animali.
Quale grande, inaccettabile, incoerenza constatare che non una sola frase sia uscita dalla bocca di Gesù in difesa del dolore e della vita degli animali e che, nella sostanza, nel Nuovo Testamento vengono aboliti quei precetti contenuti nel Vecchio, e che la “Buona Novella” del Nuovo, per gli esseri umani, fatalmente coincide con la condanna all’inferno per gli animali.
Non vi è evoluzione della dimensione etica nei testi evangelici ma regresso perché Gesù (stando ai testi canonici ufficiali) dimostra meno umanità e meno compassione per gli animali dei grandi Iniziati delle altre religioni e soprattutto non tiene conto delle prescrizioni sancite nel Vecchio Testamento. I comandi di Gesù contenuti nei Vangeli apocrifi a difesa degli animali e la condanna a consumare la carne sono state diligentemente ignorate dalla Chiesa cattolica.
Nel Vecchi Testamento, e precisamente in Deuteronomio (14, 3-19), troviamo l’elenco degli animali consentiti e quelli proibiti: “Non mangerai alcuna cosa abominevole. Questi sono gli animali che potrete mangiare: il bue, la pecora e la capra; il cervo, la gazzella, il daino, lo stambecco, l’antilope, il bufalo e il camoscio. Potrete mangiare di ogni quadrupede che ha l’unghia bipartita e che rumina. Ma non mangerete quelli che ruminano soltanto o che hanno solo l’unghia divisa da una fessura, cioè il cammello, la lepre, l’irace, che ruminano ma che non hanno l’unghia bipartita; considerateli immondi; anche il porco che ha l’unghia bipartita ma non rumina, lo considererete immondo. Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri. Fra tutti gli animali che vivono nell’acqua potrete mangiare quelli che hanno pinne e squame, ma quelli che non hanno pinne e squame considerateli immondi. Questi sono gli uccelli che non dovete mangiare: l’aquila, l’ossifraga e l’aquila di mare, il nibbio e ogni specie di falco, ogni specie di corvo, lo struzzo e la civetta, il gabbiano e ogni specie di sparviero, il gufo, l’ibis, il cigno, il pellicano, la folaga, l’alcione, la cicogna, ogni specie di airone, l’upupa e il pipistrello”. Insomma, almeno alcuni animali si salvavano e che i cattolici (e non solo) non disdegnano di inserire nella loro dieta.
Dunque, non ostante il Dio dell’antico Testamento si manifesta a volte duro e vendicativo, tramite i profeti prescrive codici di comportamento che gli umani devono adottare a tutela degli animali:
- “Per sei giorni farai i tuoi lavori ma nel settimo giorno farai riposo perché possano godere quiete il tuo bue, il tuo asino ed ognuna delle tue bestie” (Es: 23,12).
- “Colui che percuote a morte un capo di bestiame lo pagherà: vita per vita” (Lv: 24,18).
- “Quando cingerai d’assedio una città non ne distruggerai gli alberi colpendoli con la scure. L’albero della campagna è forse un uomo per essere coinvolto nell’assedio”? (Dt: 20,19).
- “Non essere tra coloro che s’inebriano di vino, né tra coloro che sono ghiotti di carne” (Pv: 23,20).
- “Non essere crudele con gli animali perché soltanto gli empi lo sono” (Es: 23,12).
- “Non cuocerai il capretto nel latte di sua madre” (Es. 34,26).
- “Io ho peccato, ho agito da iniquo, ma queste pecore che hanno fatto”? (Davide in Sam. 24,17).
- “Il giusto ha cura del suo bestiame” (Prv: 12,10).
- “Quando vedrai l’asino del tuo nemico accasciarsi sotto il carico non abbandonarlo a se stesso: mettiti con lui ad aiutarlo” (Es: 23,5).
- “Non devi arare con un bue ed un asino aggiogati insieme” (Dt: 22,10).
- “Per la malvagità dei suoi abitanti le fiere e gli uccelli periscono” (Gr: 12,4).
- "Pasci quelle pecore da macello, che i compratori sgozzano impunemente e i venditori dicono: Sia benedetto il Signore, mi sono arricchito, e i pastori non se ne curano affatto. Neppur io perdonerò agli abitanti del paese" oracolo del Signore. Ecco, io abbandonerò gli uomini l'uno contro l'altro, l'uno in balia dell'altro, non mi curerò di liberarli" (Zc:11,4-6).
Inoltre. Nel kasherut, l’insieme delle leggi alimentari ebraiche, vengono elencati i cibi prescritti: pane, verdure, latte, miele, olive, capperi, cetrioli, meloni, lenticchie, aglio, cipolle, porri, erbe di prato, cereali, fichi, uva, datteri, mandorle, carrube noci, acqua, vino. Non esiste alcuna benedizione (b’racha) da recitare per la carne o il pesce, mentre è prevista per il pane, i dolci, il vino, la frutta e la verdura. Anche nei tempi moderni l’ebraismo ha molti illustri difensori del vegetarismo, tra cui Shmuel Yosef Agnon e Isac Bashevis Singer (premi Nobel per la letteratura) ed innumerevoli altri grandi personaggi.
Perfino Maometto, profeta e rude guerriero, ha parole di compassione per gli animali e prescrive precisi codici di comportamento riguardo l’alimentazione ed il rispetto per gli animali, anche se non si tratta di divieti ma di prescrizioni. “Se proprio devi uccidere, disse Allah, al posto di 40 polli uccidi 1 capra..” Fu chiesto a Maometto se esiste una ricompensa per chi fa del bene ad un animale. “Esiste una ricompensa a chi fa del bene a qualunque essere vivente”, rispose. Maometto obbligava coloro che avessero mangiato carne a sciacquarsi la bocca prima di mettersi a pregare. Vietò il tiro all’uccello e rimproverava coloro che maltrattavano i cammelli. Per l’Islamismo gli animali hanno un’anima perché il Profeta li cita continuamente parlando del Giudizio, per cui sono destinati ad avere un paradiso.
Tutti i grandi Iniziati, Mistici e grandi Santi prescrivono comportamenti di rispetto per gli animali. Krisnha, tremila anni prima di Gesù, dice: “La carne degli animali è come la carne dei nostri figli”. Zoroastro, "Chi ha cura del suo bestiame e non si nutre delle sue carni martoriate avrà lo spirito santo e la verità". Buddha: "Le creature senza piedi hanno il mio amore, e così lo hanno quelle a due piedi e anche quelle a molti piedi. Possano tutte le creature, tutte le cose che hanno vita, tutti gli esseri di qualunque specie, non avere mai nulla che possa danneggiarle. Si diventa degni della salvezza quando non si uccide alcun essere vivente”. Nel Taoismo, filosofia cinese del 5° s.a.C., uno dei principali criteri di condotta vieta di cibarsi di carne. Per lo Jainismo. la nonviolenza universale e il rispetto della vita di ogni essere è regola fondamentale. Ovunque vi sia un essere vivente lì è Dio. Vivi e lascia vivere, questa è la regola. E poi ci sono i grandi i Santi, come gli stessi padri della chiesa cattolica del calibro di S. Girolamo, S. Ambrogio ecc, che raccomandano l’astinenza dalla carne, i grandi filosofi del calibro di Pitagora, Platone, Aristotele, Socrate ecc, Ganhi, Leonardo da Vinci ecc.
E Gesù? Colui che ha fatto della non violenza e dell’amore il suo vessillo, il più mite, il più buono e il più saggio degli uomini? Nulla, niente, zero assoluto. Allora nasce un quesito: se Gesù ristabilisce l’antico patto tra Dio e gli uomini, infranto dalla prima coppia, in cui Dio dà un preciso comando ad essere vegetariani “Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e ogni albero in cui è frutto saranno il vostro cibo, mentre agli animali do la verde erba dei campi”, come è possibile che Gesù abbia trascurato questo comando e che la stessa Chiesa cattolica non si senta in obbligo di adottare quei codici di comportamento che rendono possibile la nuova epoca, il nuovo ordine religioso, umano e cosmico preannunciato anche da Isaia? E anche se alcuni teologi affermano che l’amore di Gesù tutto include, anche il rispetto per gli animali, nella sostanza Gesù non tratta mai in modo diretto questo argomento (almeno nei 4 Vangeli sinottici) e i cattolici si sentono autorizzati a non considerarla una prescrizione, ma una libera scelta personale: come se uccidere o no fosse la stessa cosa; come se dare morte o vita possa essere considerata una scelta a seconda del capriccio di chiunque.
In duemila anni di storia la cultura cattolica non ha prodotto un solo pensiero in difesa degli animali, non una sola parola è rintracciabile in uno dei 265 papi che si sono succeduti, anzi si può dire sia successo il contrario. L’animale è stato sempre considerato simbolo di male per antonomasia, la parte più turpe e bruta della creazione al punto che il modo migliore per dimostrare il proprio disprezzo per la materia era quella di torturare e uccidere animali: rospi, civette, capre ecc.: barili di gatti vivi venivano bruciati nel giorno di S. Giovanni.
Non c’è giornale, rivista, radio, televisione, di qualunque estrazione culturale e politica che giornalmente non parlino di diritti animali e auspichino maggior rispetto e leggi più efficaci a loro tutela. Ebbene, in questa universale ed unanime richiesta di protezione e tutela, in questo progressivo crescere della sensibilità umana verso la condizione degli animali, manca solo la voce del Vaticano: mai una sola parola, un solo commento, un solo invito al rispetto e alla compassione verso questi sventurati nostri fratelli, come fosse un giuramento da strappare sotto tortura: “Passerete sul nostro cadavere prima che la Chiesa cattolica rinneghi l’antropocentrismo”. E così 50 miliardi di animali ogni anno vengono massacrati nel mondo con la benedizione di santa romana chiesa.
Ed in futuro, come reagirà la Chiesa cattolica al diffondersi inarrestabile della nuova coscienza umana protesa verso l’etica universale? Continuerà a negare l’evoluzione dello spirito umano restando la sola istituzione a difendere il diritto di sfruttare, uccidere e mangiare la carne degli animali, oppure adotterà l’ennesimo e salutare “ci siamo sbagliati”?
Ditelo a tutti che la Chiesa cattolica negando la fratellanza biologica universale nega l’Amore stesso e tradisce la sua missione.
Franco Libero Manco
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