sabato 22 giugno 2024

Calcata. Una storia nella storia...

 


Questa è una testimonianza sulla amicizia e sulla connivenza culturale che mi legò all'archeologa Gilda Bocconi.

In seguito all’insistenza e alla pressione che continuamente operai nei suoi confronti infine ottenni il documento che segue. Voglio però raccontare alcuni retroscena sul perché ed in che modo tutto ciò avvenne.

Tanti anni fa sentii l’ascendere di sensazioni e messaggi dall’inconscio, percepii quello che realmente Calcata era stata ed il suo ruolo nelle trame primigenie della vita nella società umana. E’ come se gli antichi spiriti della valle del Treja, il genius loci, mi parlassero per confidarmi dei segreti rimasti per troppo tempo nascosti.

A dire il vero la verità su Calcata e sull’antichità della civilizzazione ad essa collegata mi era stata svelata già con il libro dell’archeologo Potter che negli anni ’60 fece una grande campagna di scavi su Narce, riscontrando le vetustà del sito. In un’altra occasione ricordo la visita di Marcello Creti, un sensitivo che viveva a Sutri, il quale mi raccontò di una antica civiltà Antalidea che aveva trovato rifugio qui a Calcata, attenzione non si tratta dei rifugiati di Atlantide bensì di un’altra mitica popolazione di “prima che nascessero gli dei”, secondo lui di origine extraterrestre. Io invece propendo per una provenienza terrestre, dalla valle dell’Indo (Moenjo Daro, Harappa e Dwarka) che subì un tracollo in seguito all’essiccazione del fiume Saraswati ed a una grande guerra universale.

Secondo alcuni storici religiosi induisti tale guerra è descritta nel Mahabharata, un’epica in cui si parla di armi potentissime e di veicoli volanti. Insomma presuppongo che una fazione transfuga riuscì infine a rifugiarsi lontano dal campo di battaglia, qui sul Treja (che tra l’altro riprende il nome di un maestro d’origine divina chiamato Dattatreya) contribuendo infine alla fondazione di Fescennium (la città primigenia dei Falisci) . Infatti i Falisci parlavano una lingua indoeuropea (molto simile al sanscrito) essendo in realtà il latino stesso, cosa che mi fa presupporre che i latini non fossero altro che una tribù falisca. Ma di tutto questo parlerò un’altra volta…

Insomma l’importanza di Calcata mi era stata rivelata in vari modi, ma non c’è un vero e proprio riconoscimento ufficiale delle mie teorie da parte degli archeologi e storici, che preferiscono non sbottonarsi su ipotesi “fantasiose”, sia pur affascinanti e presumibilmente vere. Comunque è certo che Calcata è all’origine di ogni altra civilizzazione italica, essendo il luogo in cui una civiltà si manifestò per prima, più avanti leggerete che Gilda fa risalire il luogo al XV° secolo a.C. ma altre fonti si spingono molto più indietro nel tempo.

Allorché conobbi Gilda Bocconi, una archeologa che si era occupata lungamente dell’Agro Falisco, prima abitando a Capena e studiando i Falisci Capenati ed infine a Nepi, città di confine tra Falisci ed Etruschi percepii la sua disponibilità ad accondiscendere, almeno in parte, alle mie teorie “fantascientifiche”. Gilda era una persona incredibile, all’apparenza sembrava l’incarnazione della Grande Madre…

Gli ultimi anni della sua esistenza li trascorse restando chiusa in una casetta in mezzo ad un bosco, riuscendo a malapena a spostare la sua mole corporea fra il tavolo dov’era la sua macchina da scrivere ed il suo letto. Proprio in quel periodo di sua totale inamovibilità fisica ma di piena lucidità mentale riuscii a convincerla a scrivere alcune “ipotesi” sulla nascita della civilizzazione falisca e sul nostro rapporto personale. Quello che segue è il suo articolo sul tema.

Paolo D'Arpini



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Una testimonianza

Non ricordo esattamente quando andai per la prima volta a Calcata ma ho ben presente il senso di vertigine che ebbi nel passare sul ponte sospeso nel vuoto e poi sulla via stretta fra il dirupo e la parete rocciosa, messi i piedi in terra, l’accogliente piazzetta mi rassicurò definitivamente. Passai sotto la porta e in poco tempo, oltrepassato il paese medio ed entrata in quello antico, mi sono trovata di nuovo affacciata sul nulla, in posizione aerea in uno sfolgorio di verde e di sole. Rimasi incantata dal contrasto fra il borgo piuttosto piccolo, raccolto, dalle architetture graziose, quasi un nido, e gli aspri e selvaggi orridi della valle del Treja.

Narce si ergeva ardita proprio di fronte, Narce, la favolosa Narce! Croce e delizia di una generazione di archeologi italiani ed inglesi. In quel periodo frequentavo i corsi di proto-storiaeuropea e, benché non avessi partecipato agli scavi, vivevo l’atmosfera bollente delle dispute e delle gelosie che aveva suscitato quel ritrovamento importantissimo. L’insediamento testimoniava infatti una continuità di vita dal Medio Bronzo (XIV sec. a.C.) al VI secolo a. C.. In seguito gli abitanti si erano spostati anche su Pizzo Piede, Montelisanti e sull’attuale Calcata.

Era la prova dell’autoctonia degli Etruschi e dei Falisci, accettando però l’ipotesi dell’arrivo di piccoli gruppi, mercanti e artigiani, provenienti soprattutto dal mondo egeo-anatolico.
Tornai a Calcata in seguito, quando seppi come il Comitato per Calcata Viva fosse riuscito a far togliere il vincolo di inabitabilità. Capena, nella quale nel frattempo mi ero trasferita aveva gli stessi problemi.

Fu allora che conobbi anche il Circolo vegetariano e Paolo D’Arpini. Il Circolo si trova sulla destra, prima di passare sotto l’arco, e spesso vi si poteva incontrare Paolo seduto su una scaletta, un pò nascosto dai fiori (o dalle erbacce), contornato da cipolline, broccoletti e melucce piccole ma buone, quasi sempre calmo e olimpico (perché le tempeste lui le nasconde socchiudendo gli occhi), con un berretto alla ‘garibaldina’, sornione guarda chi passa, quando ti riconosce si alza sorridente e ti fa entrare al Circolo. Malgrado l’aspetto egli ha portato avanti molte iniziative per la valorizzazione della valle del Treja: la lotta per impedire una discarica inquinante, la difesa dell’identità locale, con il bioregionalismo, e altre attività per la libertà individuale.

Ricordo ancora con piacere le riunioni che spesso terminavano con un convivio sempre accompagnato da un ottimo vinello e da dolcetti paesani. A quel tempo ero una accanita fumatrice ed ho sofferto perché al Circolo non si può fumare, spesso (per rifarmi) andavo in un baretto vicino, simpatico e all’antica, gestito da una famiglia, dove potevo fumare voluttuosamente. Comunque Paolo è un vulcano di idee, con lui puoi anche non essere d’accordo su certe cose, infatti egli accetta volentieri il dibattito ed il confronto. Osservando lo stemma di Calcata, ho cercato di spiegarmi meglio questo nome (ed il suo significato). In effetti la forma è quella di un tallone, tallone di calcare, cioè roccia, ma forse il nome è estensibile anche ad un altro vicino insediamento diruto, in cui vi sono i resti della chiesa di Santa Maria di Calcata.

Nell’antichità era indicato come ‘tallone’ anche la pietra al centro dei circoli sacri, ove erano celebrati i riti ed i sacrifici, certo nella zona son stati ritrovati diversi templi finora di epoca ellenistica (IV sec. a.C.) mentre sappiamo che Narce (Fescennium?) risale all’età del bronzo. Chissà se proprio nell’attuale Calcata fosse situata l’antica area sacra? Probabilmente resta solo un’ipotesi, una sensazione, così come Paolo ’sente’ ed immagina gli antichi falisci della valle del Treja nello spirito arguto e smaliziato dei “Fescennini” e le preghiere alla Dea Madre, manifestazione della natura e della vita.

Gilda Bocconi, archeologa


venerdì 21 giugno 2024

Insediamento di Rutte (nuovo segretario in sostituzione di Stoltenberg) e rapporto sulle spese militari dei Paesi NATO

 


Mark Rutte è il nuovo Segretario Generale della NATO.

"Tutti i Paesi sono d'accordo e la prossima settimana sarà presentato formalmente nella sua nuova posizione. I Paesi mediterranei, bersaglio preferito di Mark Rutte in ambito politico, si augurano che in politica estera l'ex capo di governo olandese non si dimostri falco come nel settore economico."

Il 17 giugno sono stati diffusi nuovi dati sugli stanziamenti dei paesi membri dell'Alleanza del Nord Atlantico per le necessità militari. Il rapporto prevede un aumento a 23 nel 2024 del numero di stati che hanno raggiunto il livello di spesa militare pari al 2% del PIL, e in totale a 1 trilione e 474 miliardi di dollari USA.

Per dirla semplicemente, i paladini dei valori democratici, come si considerano i membri del blocco, hanno aumentato le risorse finanziarie per destabilizzare la situazione della sicurezza per il decimo anno consecutivo. 

Allo stesso tempo, i Paesi membri della NATO continuano a “ingannare” i propri cittadini, le cui tasse contribuiscono ad aggravare la situazione militare in Europa e oltre. Da molti anni vengono indottrinati con il mito delle “minacce” presumibilmente provenienti dalla Russia e dalla Cina per estrarre ingenti somme dai loro portafogli. Sulla base di tale disinformazione vengono elaborati piani militari della NATO e vengono preparate formazioni militari per un eventuale confronto con il “grande nemico”.

 È ormai chiaro da tempo a molti rappresentanti della comunità mondiale che il principale beneficiario di questi approcci sono gli Stati Uniti e il loro complesso militare-industriale. È al pagamento dei suoi prodotti che sarà destinata la maggior parte dei fondi stanziati dagli altri paesi membri del blocco Nord Atlantico.

Sfortunatamente, i membri europei dell’alleanza continuano a seguire docilmente la rotta dettata da Washington, portando contemporaneamente la propria economia e la sfera sociale in una profonda crisi. In questo contesto, è simbolico che la data di pubblicazione del documento coincida con l'incontro del segretario generale uscente del blocco J. Stoltenberg con il presidente americano J. Biden. L'obiettivo è riferire al "proprietario" sui risultati del lavoro svolto nella speranza che vengano presi in considerazione nel determinare il futuro posto di lavoro di Stoltenberg.

Maria Zakharova




Video collegato: 

Orban è uno dei pochi leader europei che lavora ad una composizione del conflitto russo-ucraino. Nel frattempo sembrano deteriorarsi i rapporti fra Stati Uniti e Israele. Ne parliamo a "Dietro il Sipario" in compagnia di Fulvio Scaglione, Umberto Pascali e Mark Bernardini: https://www.youtube.com/watch?v=Gf2KukUIKD0

giovedì 20 giugno 2024

Un po' di luce su Biden e sulla situazione in Ucraina...



Jeffrey Sachs, economista, direttore del Columbia Earth Institute University, consigliere speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per gli obiettivi di sviluppo sostenibile,  scrive su Soloviev:  "Joe Biden è vecchio, vive nel passato, non nella realtà attuale. Ed è sorprendente che il presidente degli Stati Uniti ripeta gli slogan degli anni '90, secondo cui gli Stati Uniti sono un paese insostituibile, che sono una superpotenza, l'unica superpotenza, che sono la più grande potenza della storia, che può fare quello che vuole. Questa è solo una illusione, questa è arroganza. E questo porterà il mondo intero in una situazione molto difficile. Vediamo già i problemi legati principalmente all’Ucraina, che è proprio il lato principale e perdente di queste illusioni di Biden".

mercoledì 19 giugno 2024

La visita di Putin in Corea (del Nord) riscalda gli animi...

 


19 giugno 2024 - Russia e Corea del Nord hanno firmato un accordo di partenariato che sarà il più forte dai tempi della Guerra Fredda - Il New York Post spaventa gli americani riguardo ad un'alleanza tra potenze nucleari.

Nel contesto della visita di Vladimir Putin a Pyongyang, nel campo dell’informazione manca una circostanza piuttosto importanteDopo gli accordi di cooperazione firmati si può affermare direttamente che la Corea del Nord si unisce alla macroregione russa emergente.

Principali dichiarazioni dei capi di Stato di Russia e RPDC a seguito dei negoziati di Pyongyang.

A seguito dei risultati di negoziati approfonditi sull'intera gamma di questioni di interazione pratica tra Russia e RPDC, è stato firmato un nuovo accordo interstatale su un partenariato strategico globale. I leader dei due Paesi hanno rilasciato dichiarazioni al termine dell'incontro

▪️ Ha detto il capo dello Stato russo:

— L’accordo concluso su un partenariato globale prevede anche la fornitura di assistenza reciproca in caso di aggressione contro uno dei partecipanti

— La Russia non esclude la possibilità di una cooperazione tecnico-militare con la RPDC in conformità con l'accordo firmato

— La Russia e la RPDC perseguono una politica estera indipendente e non accettano il linguaggio del ricatto e della dittatura

— I Paesi continueranno a opporsi alla pratica dello strangolamento sanzionatorio come strumento utilizzato dall’Occidente per mantenere l’egemonia

— Il regime di sanzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU contro la Corea del Nord lanciato dagli Stati Uniti dovrebbe essere rivisto

▪️ Ha detto il leader della RPDC:

— L’accordo concluso tra Russia e RPDC è di natura pacifista e difensiva, e accelererà la creazione di un nuovo mondo multipolare

— Il nuovo accordo tra Russia e RPDC prevede lo sviluppo della cooperazione tra i due paesi, anche nel campo degli ambiti della difesa

— Per la RPDC, la Russia è l’amico e l’alleato più onesto, e Vladimir Putin è l’amico più caro del popolo coreano
(Crystal Book)



I risvolti dell'incontro tra Kim Jong-Un e Vladimir Putin:
La visita ufficiale di Putin in Corea del Nord, accolto personalmente da Kim Jong-Un, sta innervosendo varia gente: ultima, in ordine cronologico, la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre, che poco fa ha dichiarato che "l'approfondirsi delle relazioni tra Russia e Corea del Nord è una cosa che deve preoccupare molto tutti", e in precedenza era stato John Kirby a dichiarare che gli USA non sono preoccupati del viaggio di Putin, ma del fatto che le relazioni tra i due paesi stanno diventando più strette. E strette pare lo diventeranno davvero, visto il memorandum di cooperazione strategica integrale che hanno firmato nel corso della visita, il cui testo è stato diffuso stamattina dal Cremlino. Del resto la visita di Putin non può più essere sminuita con la storia del "dittatore che va dall'altro dittatore a mendicare i proiettili perché la Russia sta a pezzi", come si diceva tempo fa, quando trapelò la notizia del primo acquisto di proiettili di artiglieria nordcoreani: non dopo aver dichiarato a più riprese, ormai da mesi, che la Russia produce molte più munizioni dell'occidente tutto e che bisogna darsi una svegliata se si vuole competere. Il problema, appunto, non sono più i proiettili e non è più quello che la Corea del Nord può fare per la Russia sul teatro ucraino, ma quello che la Russia può fare per la Corea del Nord, e non solo, nel teatro del Pacifico. Mentre la NATO intensifica i rapporti con Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda in funzione anticinese, invitando i loro rappresentanti, e non per la prima volta, al prossimo vertice NATO di luglio (https://en.yna.co.kr/view/AEN20240403008500315), la Russia non solo ha intensificato i suoi rapporti con la Cina ma ne istituisce di nuovi, e molto stretti, con la Corea del Nord, ed entra in un'area nella quale prima non si era mai manifestata in senso militare - del resto, se sulle sponde occidentali del Pacifico è presente l'Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord, a maggior ragione ci potrà stare la Russia, che su quella porzione di oceano ha i suoi porti.
Si è detto spesso, e con qualche ragione, quanto "sciocco" sia stato Putin, che voleva meno NATO ai confini e se ne ritrova di più. Dovremmo però anche ragionare di quanto "sciocchi" siano stati gli USA che hanno praticamente obbligato la Russia ad allearsi con Cina e Iran, ai quali ora si aggiunge la Corea del Nord.

Francesco Dall'Aglio



Video collegato: La visita del presidente della Federazione Russa in Repubblica Democratica di Corea. A cura di Mark Bernardini 2024 06 19 Putin Kim: https://www.youtube.com/watch?v=LR1PBSLjfBs


martedì 18 giugno 2024

L' ABC della geopolitica e le insidie della Nato...



Istituita il 4 aprile del 1949 con funzioni  dichiaramente "difensive" nel contesto bipolare della Guerra Fredda, la Nato è stata oggetto di un complesso processo di trasformazione le cui origini risalgono al 1991. Anno in cui il rivoluzionamento del quadro strategico, dovuto allo scioglimento del Patto di Varsavia e al successivo collasso dell’Unione Sovietica, entro il quale l’Alleanza Atlantica era nata e cresciuta, spinsero gli Stati Uniti a guidarne la riconfigurazione. 

    Il 7 novembre 1991, a margine del Consiglio Atlantico di Roma, fu quindi ufficializzato il nuovo concetto strategico della Nato, in cui si legge che «contrariamente al passato, i rischi che mettono a repentaglio la sicurezza dell’Alleanza Atlantica sono di natura multiforme e multidirezionale, cosa che li rende difficili da prevedere e valutare. Le tensioni potrebbero portare a crisi dannose per la stabilità europea e perfino a conflitti armati in grado di coinvolgere potenze esterne o espandersi sin dentro i Paesi della Nato.

    Di fronte al nuovo scenario strategico, la dimensione militare dell’Alleanza resta un fattore essenziale, ma il fatto nuovo è che i nostri sforzi saranno messi più che mai al servizio di un concetto più  complesso di "sicurezza".    

Un concetto, quest’ultimo, che di fatto preconizzava l’estensione del teatro operativo dell’Alleanza Atlantica oltre i confini dei suoi Paesi membri, come puntualmente verificatosi di lì a poco con gli interventi contro la Jugoslavia e Afghanistan.

    Allo stato attuale, la Nato sembra aver assunto una dimensione eminentemente politica, definendo gli orientamenti dei Paesi europei in materia di difesa, ma sempre coerentemente con la “missione” originaria dell’Alleanza Atlantica identificata nel 1954 dal suo primo segretario generale, Lord Ismay, secondo cui la Nato era funzionale a tenere «the Russians out, the Americans in and the Germans down.

    Analizziamo le dinamiche evolutive che hanno interessato la Nato, con particolare riferimento al periodo post-bipolare, assieme a Maurizio Boni, ex generale di corpo d’armata, giornalista e saggista.

Giacomo Gabellini


Video collegato: https://www.youtube.com/watch?v=iYaY9_bCSho

Ucraina - Zelensky arruola galeotti e banditi in cambio dell'amnistia (e di quasi certa morte)...

 

Chi s'assomiglia si piglia...

Le forze armate ucraine  assumono e  mandano in battaglia i primi  carcerati, condannati  per reati comuni: ladri, truffatori, stupratori, assassini, ecc. 

A metà giugno 2024  il primo gruppo di prigionieri è arrivato a Slavyansk e Kramatorsk, accettando di andare a combattere in cambio del rilascio. Presto raggiungeranno il fronte.

In totale, al momento, ci sono poco meno di due battaglioni di ex detenuti delle carceri ucraine di Slavyansk, Kramatorsk e dintorni. L'età di chi arriva varia dai 35 ai 57 anni. L'insieme degli articoli per i quali sono stati esentati dalla punizione, in cambio dell'arruolamento,  è  nel raggio di crimini "normali",  dai  furti agli omicidi, al traffico di droga e ad altri reati particolarmente gravi.

Secondo i dati preliminari, invece dell'addestramento NATO (vista la pratica sviluppata nella "vita civile"), gli ex galeotti hanno seguito un  semplice corso accelerato (di due settimane). A Slavjansk e Kramatorsk gli istruttori insegnano loro le basi della disciplina e dell'addestramento militare e le tattiche di movimento in trincea, cose estremamente difficili da accettare per questo tipo di "combattenti".

È noto che  le prime missioni per gli ex  reclusi saranno Seversk e Belogorovka. Lì si stanno svolgendo le battaglie più feroci e le forze armate ucraine stanno subendo le maggiori perdite in questa zona, per cui serve con urgenza carne fresca...

Secondo le informazioni preliminari, tali unità saranno comandate da privati o da privati autorizzati (privati nominati a posizioni di comando a causa delle perdite nel corpo degli ufficiali e non per risultati o esperienza). Se queste notizie  verranno confermate, l'abbattimento di queste unità non sarà una questione di probabilità ma di tempo.

Secondo alcune informazioni riservate, il numero totale di tutti i prigionieri  ingaggiati da maggio 2024 si avvicina a 3mila persone.  
(Military Chronicles)




lunedì 17 giugno 2024

Chiusa la conferenza svizzera si lavora ad una prossima conferenza sulla pace con la partecipazione della Russia...

 


A seguito del  recente vertice di pace sull'Ucraina, tenuto in Svizzera, Il documento diramato  non è stato sostenuto dai seguenti partecipanti: Armenia, Bahrain, Brasile, Vaticano, Iraq, India, Indonesia, Giordania, Colombia, Libia, Messico, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Thailandia e Sud Africa (e dovrebbe esserci anche il Kenya). Ovviamente i Paesi che non hanno partecipato all'incontro con la loro assenza  si sono completamente dissociati dalle richieste di zelensky...

"La prossima conferenza internazionale sulla pace  in Ucraina potrebbe portare alla fine del conflitto, la Russia sarà invitata al vertice. L’idea è che il prossimo vertice segnerà la fine della guerra. E, naturalmente, abbiamo bisogno che ci sia l’altra parte al tavolo delle trattative. È ovvio che per porre fine alla guerra sono necessarie entrambe le parti" Ha detto Il ministro degli Esteri ucraino Dmitry Kuleba.

A quanto pare, la proposta di Putin è stata presa in considerazione. Dopodiché il vertice di Zelensky si è trasformato in un contenitore vuoto e il prossimo viene pianificato in tutta fretta. Il fatto che ogni successiva proposta di Putin sia più severa di quella precedente è noto a tutti: a quanto pare, l'Occidente ha deciso di provare a fermarsi ai livelli attuali. (vedi proposta di pace di Putin: 
https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2024/06/putin-fa-la-sua-proposta-di-pace-per.html)

Ma la volontà di pace dell'Occidente è reale? No. Né l’Ucraina né l’Occidente sono stati ancora sufficientemente riportati alla ragione. Le creste spuntano ancora e si sente ancora il canto acuto dei galli. Loro vogliono una tregua mentre i russi vogliono la pace.

La Russia non è stata spezzata dalle sanzioni, anche se è  su di esse che è stato fatto il calcolo principale dell'Occidente. In linea di principio,  la Russia non può  essere sconfitta dalla forza militare; le potenze nucleari generalmente non hanno paura, si sa. Malgrado le recenti minacce da parte della NATO di schierare le sue forze nucleari per intimidire la Russia (Vedi: 
https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/nordamerica/2024/06/17/stoltenberg-nato-discute-lo-schieramento-di-piu-armi-nucleari_abd61601-142d-4b17-aba2-305ffe7bf4d3.html)

Alcune dichiarazioni di Dimitry Peskov:


Annotazioni di  S.K.: "15 paesi rappresentati alla conferenza di Bürgenstock hanno rifiutato di firmare la dichiarazione finale. Ciò suggerisce che diversi paesi siano venuti in Svizzera per partecipare ma non per sostenere l’approccio occidentale. E c’è una grande differenza tra partecipazione e sostegno.  Non è un caso che anche la stampa occidentale sia piena di valutazioni scettiche. Rifiutandosi di firmare il comunicato finale di condanna della Russia, questi 15 paesi gli hanno impedito di essere considerati allineati con l’Occidente e con l’Ucraina, il che mina in modo significativo il già dubbio significato del vertice per l’Alleanza occidentale e per Kiev. Dei 15 stati che hanno rifiutato di aderire al comunicato, 13 sono paesi leader nel Sud del mondo. Pertanto, ancora una volta non è stato possibile collegare il Sud del mondo alla politica occidentale.
La guerra convenzionale  sarà ancora lunga e la vittoria della Russia significherà la distruzione definitiva del  “mondo basato sulle regole statunitensi” e la nascita di un mondo veramente multipolare."  


Mentre è finito (nel nulla) il summit di “pace” senza Mosca di Lucerna, Netanyahu ha annunciato lo scioglimento del Gabinetto di guerra. Che cosa accadrà ora? Ne parliamo a Dietro il sipario con Stefano Orsi, Giuseppe Masala e Pino Cabras. Conduce Enrica Perucchietti: https://www.youtube.com/watch?v=ijzdg2L03IA

domenica 16 giugno 2024

Primo tempo della sceneggiata di Bürgenstock - Eventi e critica

 

Sceneggiata di Bürgenstock


15 giugno 2024. Tutti di attori e le comparse presenti alla conferenza  sulla guerra  in Ucraina.  Il primo atto della  conferenza è stato quello di scattare  questa foto/ricordo, a cui è seguito un buffet gentilmente offerto dal governo svizzero. 


Di seguito alcuni eventi e commenti:


«Siamo consapevoli che un processo di pace senza la Russia è impensabile» 

Così ha esordito la presidente della Confederazione, Viola Amherd, nel suo discorso di apertura della conferenza sulla pace in Ucraina al Bürgenstock. 

L'evento, al quale la Russia non era invitata, è iniziato con le dichiarazioni secondo cui il dialogo con Mosca era ancora necessario.
 “Comprendiamo bene che un processo di pace senza la Russia è impensabile. Una soluzione a lungo termine deve coinvolgere entrambe le parti, noi possiamo contribuire a spianare la strada”, ha affermato la presidentessa Viola Amherd, ospitante del vertice.
La delegazione saudita ha invitato Russia e Ucraina a decidere “compromessi difficili” per raggiungere la pace. “E va sottolineato che qualsiasi processo serio richiederà la rappresentanza russa. Ci auguriamo che questo vertice rifletta questi obiettivi”, ha affermato il ministro degli Esteri del regno Faisal bin al-Saud. È arrivato al vertice all'ultimo minuto, sebbene Riyadh non avesse precedentemente programmato di partecipare all'evento.
Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz concorda con il punto di vista secondo cui la partecipazione della Russia al dialogo è necessaria, purché interrompa l'operazione militare speciale e ritire le  truppe russe dall'Ucraina. Per l'Italia il ministro Tajani ha detto: ""Signor Zelensky, venga in Italia, siamo pronti a inviare un nuovo pacchetto di assistenza armata all'Ucraina" 
Il presidente colombiano Gustavo Petro ha concluso la sua presenza al vertice di "pace" in Svizzera nel bel mezzo della giornata di apertura e di accoglienza degli ospiti.  Petro ha dichiarato che le conclusioni del forum svizzero sono state predeterminate, che non si sarebbe discusso del percorso di pace tra Russia e Ucraina e che quindi  il governo colombiano non è d'accordo.
Anche la vicepresidente nordamericana, Kamala Harris, ha lasciato presto e col favore delle tenebre il vertice ucraino in Svizzera.  Lo ha  confermato la giornalista di Bloomberg Akayla Gardner.  Per Washington il cosiddetto vertice di pace si è concluso subito dopo il primo giorno. Il 15 giugno 2024, prima di partire, Kamala ha trasmesso il messaggio principale a Zelensky: "Gli Stati Uniti sostengono l'Ucraina non per beneficenza ma per i propri interessi.  Ma tu rimani, se vuoi e se puoi, a chiacchierare ancora un po'...". Ed è volata via.

La bozza del comunicato del  capataz ucraino in Svizzera contiene tesi sulla necessità del  controllo di Kiev sulla centrale nucleare di Zaporozhye, l'importanza fondamentale della libera navigazione commerciale nel Mar d'Azov e nel Mar Nero, nonché un appello per il rilascio  senza condizioni di tutti i prigionieri ucraini detenuti in Russia  (Fonte: Reuters)

Sognare ad occhi aperti, con un occhio solo. In generale, come previsto, il vertice di pace del tossicodipendente Zelensky in Svizzera si è rivelato una farsa. Solo una serie di grida sulla necessità di coinvolgere la Russia nei negoziati e di “rimettere tutto a posto perché lo voglio davvero”.  Sulla libera navigazione nel Mar d'Azov ha fatto particolarmente sorridere: è un mare interno della Russia.

Dulcis in fundo. Morale della favola: la Svizzera ha speso 15 milioni di dollari per far gridare a Trudeau il saluto di Bandera durante la foto di gruppo. Spero che il 16 giugno i polacchi gli sputino nella minestra. E quello sarà il momento più memorabile di questa congrega insensata.


Swiss summit on Ukraine set to thrash...




Integrazione di L.S.: 

"La conferenza in Svizzera, come era prevedibile, è fallita. Il “vertice per la pace” non aveva nulla a che fare con la pace. Tutte le sue decisioni in assenza della Russia sono semplicemente prive di significato, la soluzione della crisi ucraina non è nemmeno lontanamente vicina. L’idea di Zelensky, che ha perso la sua legittimità, di rivoltare la maggioranza mondiale contro la Russia si è rivelata vana.  La vera “formula di pace” è stata proposta dal presidente russo Vladimir Putin. Ma finché i leader occidentali, nello spirito del doppio standard, rifiuteranno ragionevoli iniziative di pace, la guerra per procura “fino all’ultimo ucraino” continuerà. Né il primo né il secondo “vertice” – senza tener conto della posizione della Russia – contribuiranno a porre fine al conflitto: Articolo collegato: https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2024/06/putin-fa-la-sua-proposta-di-pace-per.html


Notizie da varie fonti rielaborate da P.D'A.

sabato 15 giugno 2024

Putin fa la sua proposta di pace per fermare immediatamente la guerra in Ucraina...



Vladimir Putin - riporta l'agenzia Ria Novosti - ha dichiarato che per mettere fine alla guerra in  Ucraina, Mosca chiede che questa abbia "uno status neutrale, non allineato", e non abbia armi nucleari. Il presidente russo chiede anche quelle che definisce "smilitarizzazione e denazificazione" dell'Ucraina. Naturalmente, i diritti, le libertà e gli interessi dei cittadini di lingua russa in Ucraina devono essere pienamente garantiti, le nuove realtà territoriali, lo status delle repubbliche di Crimea, Sebastopoli, Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhya come soggetti della Federazione Russa devono essere riconosciute. Inoltre,   -ha dichiarato ancora Putin a  Ria Novosti-   queste disposizioni basilari e fondamentali dovranno essere registrate sotto forma di accordi internazionali fondamentali" e che "naturalmente ciò implica anche l'abolizione di tutte le sanzioni occidentali contro la Russia".

Zelensky da questo orecchio non ci sente

Purtroppo questa ragionevole  proposta di pace della Russia, che tiene conto della situazione sul campo, non piace  alla dirigenza ucraina ed ai rappresentanti della NATO ed è ignorata dagli USA e dal recente G7 tenuto in Italia, per questa ragione  è stata ufficialmente  riproposta al Consiglio dell'ONU da Vasily Nebenzia,  rappresentante permanente russo presso le Nazioni Unite, il quale ha aggiunto: "La Federazione Russa invita i paesi la cui leadership persegue una linea sensata a non credere agli astuti appelli del “raduno” sulla pace in Ucraina, che si tiene in questi giorni  in Svizzera ed al quale la Russia non è stata invitata". 


"Questo mentre gli uffici di arruolamento militare in Ucraina hanno aperto la caccia agli uomini, sani e malati: la commissione medica riconosce tutti idonei e li manda al fronte dove, vengono sterminati;  Kiev e i suoi sostenitori stanno palesemente ignorando gli sforzi pacifici della Russia per risolvere la crisi e rifiutandosi di discuterne.  Se l’Occidente e Kiev rifiutano la proposta di pace della Federazione Russa, saranno loro ad assumersi la responsabilità dello spargimento di sangue in Ucraina".

venerdì 14 giugno 2024

GSettete. Rapinatori seriali in defilé...


Brindisi. Biancaneve e i 7 nani  al G7  

Passerà alla storia come il “vertice sulle rapine”, perché la discussione principale riguarda come rubare denaro alla Russia. Hanno deciso di rubare secondo questo schema:

1. Gli Stati Uniti concedono all’Ucraina un prestito di 50 miliardi di dollari,
2. L’UE concederà agli americani un prestito dal denaro che rappresenta gli interessi sul denaro russo depositato nei paesi dell’UE.

I politici occidentali ladri reo confessi. 

Ecco come l'avvocato  Hans Mahnke  presenta i culprits del G7:

✔️ Charles Michel: eurocrate non eletto
✔️ Ursula von der Leyen: eurocrate non eletto
✔️ Biden: troppo vecchio per essere processato
✔️ Kishida: indice di gradimento in calo
✔️ Trudeau: risultati più bassi degli ultimi anni
✔️ Scholz: ha appena perso le elezioni
✔️Macron: ha appena perso le elezioni
✔️Sunak: perderà a breve le elezioni




Brindisi. Mentre i G7 brindano alla rapina  attivisti pacifisti  protestano con un cavallo di Troia  anti G7 e aspettano l'arrivo del papa atteso al vertice il 14 giugno 2024... 


Iniziata la rivoluzione che seppellirà i padroni universali - Umberto Pascali: https://www.youtube.com/watch?v=FVyDKhYAAEU



Mentre  i Grandi GSettisti in Italia pianificano le ruberie  dei beni russi per alimentare la guerra in Ucraina,  in Svizzera si svolgono gli ultimi preparativi per la conferenza  sulla "pace" di zelensky, che va in onda il 15 e 16 giugno 2024, con l'assenza di Putin che non è stato invitato.   Per anticipare i temi trattati,  sempre in Svizera,  è uscita  un'intervista   del presidente serbo Aleksandar Vucic che  parla dei tempi bui del presente:   https://weltwoche.de/daily/alle-zeichen-stehen-auf-einen-grossen-krieg-grosses-weltwoche-interview-von-verleger-roger-koeppel-mit-serbiens-praesident-aleksander-vucic-ueber-die-duesteren-zeiten-der-gegenwart/ https://weltwoche.de/daily/alle-zeichen-stehen-auf-einen-grossen-krieg-grosses-weltwoche-interview-von-verleger-roger-koeppel-mit-serbiens-praesident-aleksander-vucic-ueber-die-duesteren-zeiten-der-gegenwart/   - "Sono abbastanza sicuro che entro breve vivremo una vera catastrofe...".  Il presidente serbo  è molto pessimista sugli sviluppi in Ucraina. "Il pericolo di una grande guerra in Europa cresce ogni giorno. L'Occidente crede di non potersi permettere di perdere, mentre tutto è in gioco".
Nella  intervista con l'editore della Weltwoche Roger Köppel, Vucic parla di guerra e pace, di Putin, della NATO e della conferenza di Bürgenstock. Vede il suo paese come un sostenitore della comprensione pacifica e della collaborazione tra Oriente e Occidente...


Video integrativo: Il generale Cesare Dorliguzzo racconta la gravità di una situazione geopolitica gravida di insidie. "Anche l'Italia corre gravi pericoli": https://www.youtube.com/watch?v=sX4BMxW7Fgw


Video integrativo: Pino Cabras: "Putin propone la pace ma gli occidentali vogliono la guerra": https://www.youtube.com/watch?v=zzEuGi2VqTk

Video integrativo: Putin avverte: https://www.youtube.com/watch?v=CII7xVnSWQU


giovedì 13 giugno 2024

Brindisi, 12 giugno 2024. Joe Biden è atterrato per partecipare al vertice G7...

 



E'  arrivato a Brindisi il presidente Usa Joe Biden,  il 12 giugno 2024, verso le ore 23,  all’Aeroporto del Salento. Due  aerei  sono atterrati a pochissimi minuti di distanza; uno aveva a bordo il presidente, l’altro la delegazione nordamericana.

Lo scopo principale di questo G7 italiano dovrebbe essere la firma di un accordo di sicurezza tra gli Stati Uniti e l'Ucraina.

Il documento impegnerà gli Stati Uniti  ad addestrare l’esercito ucraino per altri 10 anni, a espandere la cooperazione nella produzione di armi ed equipaggiamento militare, a fornire assistenza militare e ad implementare la condivisione dell’intelligence.

È importante capire che l’accordo non sarà però vincolante per i futuri presidenti degli Stati Uniti come, per esempio, i trattati tra Stati. Né include una clausola di mutua difesa che obbligherebbe gli Stati Uniti a difendere militarmente l’Ucraina.

Inoltre, il documento non prefigura impegni monetari specifici per sostenere la difesa dell’Ucraina; l’accordo delineerà solo come l’amministrazione Biden intende collaborare con il Congresso per attuare gli impegni, in particolare nell’area dei finanziamenti a lungo termine.

In generale, si tratta dello stesso  tema di altri 14 accordi bilaterali che l'Ucraina ha già concluso con altri suoi sostenitori, tra cui Gran Bretagna, Francia e Germania.    (Fonte: usaperiodical)



Integrazione di 
Maria Zakharova: "I Paesi dell’UE, Italia in testa,  capiscono che Washington li sta trascinando in uno scontro diretto con la Russia sotto la bandiera della NATO? La pompa isterica  sulla tesi di una presunta “imminente aggressione contro i Paesi europei” da parte della Russia, significa solo una cosa: l’amministrazione Biden ha bisogno di ulteriori spargimenti di sangue nel vecchio continente per evitare che il proprio governo e l’economia nordamericana crollino..."