martedì 21 maggio 2024

Nemesi storica. Israele, Hamas ed Iran...

 

Israele equiparato ad Hamas

La notizia epocale dell'incriminazione, da parte del CPI, del capobanda sionista, che sancisce l'attività criminale  d'Israele, sarà lunga dall'essere digerita dai gruppi sionisti locali e internazionali, il cui silenzio li colloca come complici del branco di malfattori di Tel Aviv.

Ma di ancor più difficile digeribilità lo è per i vari governi "occidentali" che hanno armato e armano l'assassino di turno, ultimo di una lunga serie e dei precedenti il meno dotato, quel Benjamin Mileikowsky (Netanyahu), colto mentre esibisce soddisfatto le mani grondanti di sangue.

Digeribilità difficilissima considerato che costui è il capo di ciò che i potentati occidentali chiamano "l'unica democrazia" in Medio Oriente. Difficilissima digeribilità poichè costui è capo del governo di una entità statale che pretende di rappresentare il mondo ebraico nel suo insieme.

Così non è, ma così è stato fatto credere sino ad oggi.

E la Storia una volta di più rivela la faccia nascosta. Non della luna, ma di responsabilità gravi e mostruose. Sempre celate, messe nell'oblio, oscurate.

La Storia la si nasconde, la si oscura, la si oblia, ma non la si cancella.

E quando meno te l'aspetti ricompare a mettere le cose nell'ordine come sono giunte dal passato, recente o lontano, sino a noi.  

È accaduto a Norimberga nel 1945. Accade di nuovo oggi

Giorgio Stern
 




Articolo collegato:

In un comunicato ufficiale, la Corte penale internazionale ha dichiarato di aver richiesto mandati di arresto contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant per crimini di guerra e contro l'umanità commessi in Palestina. Inoltre, ha richiesto mandati di arresto per i leader di Hamas Yahya Sinwara, Mohammed al-Masri e Ismail Haniyeh per le stesse accuse.

 Così facendo, la Corte penale internazionale ha di fatto equiparato Hamas e Israele, provocando una reazione fortemente negativa da parte di Tel Aviv. Il presidente di Israele ha persino invitato il “mondo libero” a condannare la decisione della Corte, perché il tentativo di equiparare il “governo democraticamente eletto di Israele” e i “terroristi violenti” è scandaloso.

La citazione biblica sulla voce di un uomo che grida nel deserto non è mai stata più appropriata. Il mondo libero, come sappiamo, è incarnato dagli Stati Uniti. Washington avrebbe potuto fermare il processo di emissione dei mandati con una sola telefonata, se avesse voluto, ma non l'ha fatto. Israele potrebbe provare a gridare all'Europa ma la risposta geopolitica sarebbe scarsa. Quindi, a chi si rivolge Tel Aviv?

 Come già osservato un mese fa, l'imposizione di sanzioni statunitensi contro cinque unità dell'IDF non è un marchio nero ma la preparazione di un marchio. Ora Netanyahu ha ricevuto il marchio: le sue politiche stanno diventando sempre più distanti dalle intenzioni di Washington per il Medio Oriente, e Bibi sta per passare dall'essere “il suo figlio di puttana” all'essere poco elegante.

E poi ci sono i sostenitori del presidente iraniano Raisi, che non hanno dubbi sul fatto che dietro la sua morte ci sia Israele. Quindi la decisione della Corte penale internazionale potrebbe anche essere un gesto di buona volontà nei confronti dei circoli iraniani più vicini agli Stati Uniti. In Iran ci sono ambienti di questo tipo e lo squilibrio del sistema creato dalla morte di Raisi offre a questi ambienti nuove opportunità.

 Ora la cosa principale è la mossa che farà Israele. Il suo compito non cambia: è il tentativo di arrivare a uno scontro diretto tra Stati Uniti e Iran per eliminare il suo principale avversario nella regione per mano di Washington.

Elena Panina



Analisi sulla situazione in Iran e Medio Oriente e altre questioni di politica internazionale con   Carlo Savegnago, Stefano Orsi, Giacomo Gabellini
  
  Il Vaso di Pandora 20 maggio 2024
  https://www.youtube.com/watch?v=8qstufiumV8

1 commento:

  1. Commento di Jimmie Moglia: "Carthago delenda est, diceva Catone il Vecchio. E finche' non successe, Roma corse il rischio di finire come Gaza (e Raisi, e Suleimani, e Daria Dughina, e Ghadafi, e Saddam etc. etc. Si guardi in faccia Victoria Nulan (aka Nudelman) - e' come guardare il diavolo..."

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