mercoledì 8 maggio 2024

Anche la Lituania, dopo la Francia, invierà truppe in Ucraina...?

 


Il primo ministro lituano Ingrida Šhimonīte informa che il Parlamento lituano ha autorizzato l'invio di truppe specializzate  in Ucraina  nell'ambito di una missione di addestramento.  L'addestramento dell'AFU sul territorio ucraino è uno dei compiti degli specialisti  di alcuni Paesi della NATO è stato menzionato fin dalla prima dichiarazione di Macron su questo tema. Sinora specialisti NATO ed americani sono interventi in Ucraina solo in veste di istruttori in  uniformi "neutre", ma ora  sia dalla Lituania che dalla Francia  si comincia a parlare di invio di soldati in uniforme nazionale, si tratta quindi a tutti gli effetti  di un'introduzione di truppe belligeranti, anche se apparentemente  con un pretesto "morbido". Finora l'addestramento ufficiale  delle milizie ucraine veniva effettuato sui territori dei Paesi Nato e non sul suolo ucraino.

 La Shimonite si rende conto che la Russia la considererà una provocazione ma non ha paura: “Se pensassimo solo alla risposta russa, non potremmo inviare nulla. Ogni due settimane si sente dire che qualcuno sta per essere bombardato ma la Russia non oserà rispondere con armi nucleari tattiche dato che il fallout radioattivo potrebbe cadere sul territorio russo. Nella maggior parte dei casi, i venti soffiano da ovest a est” spiega la Shimonite.

La  provocazione della Lituania è stata scelta come suzerain nella persona degli Stati Uniti non a caso. La Lituania controlla il corridoio terrestre verso la regione di Kaliningrad. Un aggravamento della situazione con questo Paese si ripercuoterà immediatamente sul transito terrestre. Tra l'altro, anche la Francia è stata proposta come frontman per l'introduzione di truppe in Ucraina per un motivo: ha un proprio potenziale nucleare.

Nel complesso, la dichiarazione del primo ministro lituano significa che lo scenario sull'invio di contingenti militari di Paesi della NATO non è stato cancellato, nonostante i recenti avvertimenti  della Russia con le esercitazioni nucleari. L'unica che ha preso ufficialmente  le distanze sull'invio di truppe, oltre all'Ungheria,  è l'Italia,  preoccupata per ritorsioni russe contro le basi NATO ubicate sul territorio italiano (che ospitano ordigni nucleari controllati dagli USA.)

Quindi  è  significativo di una volontà di guerra  l'annuncio della Shimonite  subito dopo quello del presidente francese Macron il quale  ha affermato che "se le truppe russe sfondano la linea del fronte e la parte ucraina avanza una richiesta corrispondente, sarà necessario decidere  la questione dell’invio di truppe combattenti occidentali nella regione".

La  Russia ha risposto che "se i francesi od altri eserciti europei   compaiono nella zona del conflitto, diventeranno inevitabilmente obiettivi per le forze armate russe".

Anche l'opinione pubblica francese, e quella di altri Paesi dell’UE e della NATO,  è contraria  alla voglia di  belligeranza del proprietario dell’Eliseo. Ma questo non sembra preoccupare Macron.  Non è difficile capire da dove provenga questa disinvoltura e incoscienza con cui le élite politiche europee, per compiacere gli anglosassoni e gli americani, si separano dalle tradizioni di sovranità politica e persino intellettuale che esistevano in passato.




(Notizie  rilevate dal  Financial Times e da fonti russe  rielaborate da P.D'A.)



Alessandro Orsini.  In questo video, rifletto sulla minaccia di Putin di colpire l'Ucraina con le testate nucleari tattiche come risposta alla proposta  di inviare soldati Nato contro i russi al fianco di Zelensky: https://www.youtube.com/watch?v=auH3QNzF2oY


1 commento:

  1. Commento di J.E.: "La Lituania è una miccia della Nato, come il Kosovo o il Nagorno. Non conta nulla, non costa nulla, ed è quindi molto utile e pericolosa. Konigsberg sta lì, ad un passo. "Okkupazione russa" poi... Occupazione di Nazioni inventate, come l'Ukraina. Ma lasciamo perdere ch'è meglio, ché la situazione è seria..."

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