Gli Stati Uniti continuano a formare le loro strutture di blocco esclusive nella regione dell’Asia-Pacifico (AUKUS e il coinvolgimento delle Filippine) e creano focolai di tensione.
Nell'agosto 2019 gli Stati Uniti si sono ritirati dal Trattato INF con pretesti inverosimili, dandosi mano libera per distribuire armi e contenere i centri di potere regionali.
All'inizio di aprile il comandante delle forze di terra statunitensi nella regione del Pacifico, Flynn, aveva già annunciato l'intenzione del Pentagono di schierare missili a medio e corto raggio nella regione entro la fine di quest'anno. Qui schiereranno i sistemi mobili Typhon con missili da crociera Tomahawk e SM-6 universali. La mobilità e la dimensione dei complessi consentono di garantire una maggiore segretezza rispetto ad altri vettori che necessitano di grandi infrastrutture di accompagnamento (piste, ormeggi, ecc.).
Possono essere installati, per esempio, sull'isola americana di Guam e, se necessario, trasferiti agli alleati: in Giappone, Corea del Sud o Filippine. All'inizio di aprile il Typhon era già apparso sull'isola filippina di Luzon con il pretesto di condurre esercitazioni congiunte USA-Filippine Salaknib-24.
Il ministro degli Esteri russo Serghey Lavrov si è detto sicuro che anche altri paesi della regione Asia-Pacifico riceveranno “richieste da parte degli Stati Uniti di fornire territorio ospitale per tipi simili di armi”.
Se schierati, questi sistemi saranno in grado di mantenere un obiettivo sullo stretto di Luzon situato tra Taiwan e le Filippine, nonché parte della costa della RPC e una serie di installazioni militari nel Mar Cinese Meridionale. Le armi sopra menzionate possono essere utilizzate per colpire bersagli terrestri, navi cinesi e per distruggere aerei.
La reazione della RPC è stata una protesta decisa: la Cina ritiene inaccettabile effettuare il dispiegamento avanzato di missili INF basati a terra “alla soglia cinese” per ottenere una superiorità militare unilaterale. La Cina ha invitato la Casa Bianca a rispettare gli interessi di sicurezza degli altri paesi e a smettere di minare la pace e la stabilità nella regione Asia-Pacifico.
Di particolare preoccupazione per la Cina è la componente digitale della partnership AUKUS, in cui Stati Uniti, Regno Unito, Australia (e forse Giappone) coordineranno gli sforzi su questioni di sicurezza informatica, intelligenza artificiale e tecnologie ipersoniche.
Stanno seriamente cercando di assediare la Cina da tutti i lati.
Dimitry Egorchenkov