Non lo so. Sono uno che semplifica e sicuramente sbaglio, ma la vedo così... La Wagner è una azienda e genera profitti .. un particolare (e odioso) tipo di azienda e un particolare e sanguinolento tipo di profitti. La Wagner per anni ha fatto i lavori sporchi, come una qualsiasi compagnia di mercenari di qualsiasi nazione, con la differenza di essere i beniamini del potere e dell'elite russa.
Visto che l'esercito regolare russo, a parte qualche corpo d'elite, deve essere un po' giù di allenamento (ma quale esercito europeo e di mezzo mondo è allenato per un conflitto ad alta intensità come quello ucraino?), quando le cose si sono fatte complicate (temo che i russi avessero sottovalutato il potere di aggredito aggressore narrato a occidente e anche le scelte masochiste europee) hanno mandato Kadirov e Wagner in prima linea in attesa che i richiamati si facessero le ossa.
Il mister Wagner, Yevgeny Prigozhin, non credo che abbia capito l'antifona.
I generali russi, che non conosco e non sono in grado di valutare, quando hanno visto che la truppa sul fronte teneva testa agli ucraini hanno fatto la cosa che non potevano fare a inizio conflitto: imporre alle compagnie mercenarie di entrare in un esercito nazionale regolare. Sembra che tutte abbiano capito che non era opzionale, salvo i Wagner.
D'altronde quale capitalista di qualsiasi business reagirebbe con un sorriso a un esproprio pubblico? Forse solo quello che crede di avere amici (e vecchi complici) in grado di creare una eccezione, solo per lui, per il suo ego, ma soprattutto per i suoi profitti.
Un qualsiasi capitalista espropriato (e indennizzato) non si sognerebbe di passare dal produrre caramelle, moto, elettricità ad armare un esercito per partire alla riscossa. Un capitalista che ha al suo servizio mercenari e amici potenti ...forse?
Forse
Ecco vedo il caso Wagner cosi. Lui ha provato e riprovato a ricordare chi era, forse anche quello che sapeva o semplicemente battere sui punti molli dell' apparato ... poi, visto che nessuno lo cagava ... dai, montiamo sui carri armati. Quando ha capito che stavano andando a morire (non c'era bisogno di battaglie all'arma bianca, bastava un nutrito numero di razzi e lanciatori che a distanza non vedevano i morti) e di quel centinaio di seguaci duri e puri non ci sarebbe più stata traccia.
Però.
Sono tempi in cui non si butta via niente, soprattutto se soldato, soprattutto se scafato. Vedi te se c'e' in giro qualcuno (amico) che se li piglia, armi, bagagli e status.
In questo momento in un posto in cui possono stare ed è strategico per i russi ... la Bielorussia?
Ma va?
Sta a vedere che lo accontentiamo e i conti li faremo dopo a guerra finita e se sopravvivono. Intanto pattugliano i confini bielorussi con la Polonia e mettendosi ai confini con l'Ucraina vengono bene perché vicini a Kiev.
Faranno profitti, come al solito, altro che nazionalismo.
Vista in quest'ottica potrebbero vendersi a polacchi o Nato... Ma chi se li piglia? Sono capaci di intascare da due fonti e fare semplicemente gli affari loro tanto ... hanno già troppe spade che pendono sulla testa...
Credo che questa volta l'Fsb li marcherà stretti ... una piccola sensazione... e, in caso di alzate d'ingegno ... deve essere avanzato un po' di polonio ... scusate la banalità!
(Alfred - Da Sinistra in Rete)
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La caduta di Prigozhin e la fallita marcia su Mosca - https://www.youtube.com/watch?v=XnRktODC36E - Stefano Orsi e Vincenzo Lorusso dal Donbass...
Il presidente della Russia Vladimir Putin ha abilmente sfruttato l’esito del recente ammutinamento della Wagner per rafforzare il proprio potere verticale. Dettagli nel video di Nicolai Lilin: https://www.youtube.com/watch?v=RDNpahy0LbU
La prima dichiarazione ufficiale del capo della Wagner dopo l’ammutinamento! Continua: https://www.youtube.com/watch?v=-3MYvzgehNY
Cosa
scrive su Prigozhin la stampa italiana (sulla situazione in Russia)
commentata da Francesco Toscano - Il Corriere già rimpiange il
romantico capo della Wagner che ha fatto sognare i boccaloni
atlantisti per un paio d'ore. Su Repubblica Castelletti analizza il
quadro con precisione, raccogliendo la testimonianza di una estetista
moscovita. Vomitevole editoriale di Belpietro su La Verità. Buon
ascolto! https://www.youtube.com/watch?v=AwCs3mtc0P4
Integrazione di Federico Rucco: "Le reazioni occidentali agli avvenimenti in Russia rivelano un vischioso mix tra speranze e timori, tra voglia di cogliere l’opportunità e troppe incertezze per regolare i conti con la Russia. Le analisi appaiono molto più articolate negli Stati Uniti e molto superficiali nell’Unione Europea. Emerge il gap delle informazioni messe a disposizioni ai governi dalle diverse agenzie intelligence.
RispondiEliminaNegli Stati Uniti, secondo il quotidiano “Washington Post”, l’intelligence degli Usa avrebbe appreso già alla metà di giugno che Prigozhin stava preparando un’insurrezione in Russia. Per il “New York Times”, i servizi avrebbero informato la Casa Bianca, il dipartimento della Difesa e il Congresso degli Usa della rivolta del gruppo Wagner 24 ore prima del suo inizio..."
Integrazione di Fabrizio Poggi: "Fu vero golpe?
RispondiEliminaLa situazione verificatasi con la sollevazione dei caporioni della “Wagner” è intricata. Inutile e controproducente azzardare ipotesi: di regola, non ci si azzecca mai. Più prudente attenersi ai fatti. E i fatti sono ormai a conoscenza di tutti, mentre sui media liberal-atlantisti si sprecano le “interpretazioni”, tutte giocate sul tema “la fine di Putin”..."
Integrazione di Gaetano Colonna: Se ancora ce ne fosse bisogno, la marcia su Mosca del Gruppo Vagner (Wagner Group, ufficialmente PMC Wagner), è stata occasione di ulteriore succosa disinformazione da parte dei media occidentali, che dovevano per forza far credere alle opinioni pubbliche dei propri Paesi che in Russia si era alla vigilia di un colpo di Stato, il cui passo successivo sarebbe stato l’esplodere della guerra civile.
RispondiEliminaBastava invece quel poco di immagini che arrivano da Rostov sul Don per capire che la mossa di Evgenij Viktorovič Prigožin non aveva trovato la minima opposizione dei comandi militari russi, almeno quelli più direttamente in contatto col fronte del Donbass.
Questo atteggiamento dei media la dice quindi lunga su cosa l’Occidente atlantico spera come risultato strategico di questo conflitto: non certo una vittoria dell’Ucraina, quanto la disintegrazione del sistema politico ed economico nella Federazione Russa."
Integrazione di Alessandro Avvisato: "Fine del golpe, o della “trattativa sindacale”, tra Prigozhin e il Cremlino. In appena dodici ore la speranza occidentale in un crollo catastrofico della Russia – o quantomeno del suo attuale gruppo dirigente – si è accesa e spenta. Ed è stato certamente uno spettacolo interessante vedere tanti “liberali” entusiasmarsi e tifare per un “bandito” – un “macellaio”, ecc. – solo perché sembrava potesse essere la loro soluzione per una situazione diventata palesemente negativa.
RispondiEliminaPoche ore prima, infatti, sia i vertici del Pentagono che lo stesso Zelenskij, avevano ammesso che la “grande controffensiva” non aveva avuto alcun successo. E praticamente la si poteva considerare archiviata, come prova provata dell’impossibilità di una “vittoria” ucraina.
La “botta di testa” di Prigozhin sembrava perciò una classica “carta di riserva”, dopo un sontuoso “contratto” per portare l’amministratore delegato della principale compagnia militare privata russa sotto le bandiere dell’Occidente...."
Commento di Eugeny Poddubny: "La PMC Wagner sarebbe potuta entrare nei libri di storia come un'organizzazione privata unica nel suo genere, che ha operato nelle zone più difficili nell'interesse dello Stato. Alla fine rimarrà invece nella storia come una base su cui si sono appoggiati gli avventurieri che hanno deciso di approfittare della guerra per effettuare un colpo di stato armato in Russia.
RispondiEliminaL'insurrezione è ora chiusa (dall'FSB), ma naturalmente le conseguenze sotto forma di decisioni, in un modo o nell'altro, ci seguiranno ancora a lungo. Gli insorti non solo sono andati contro l'esercito e il presidente e contro la maggioranza della società, ma hanno anche seppellito il tema della partecipazione privata alla politica estera del Paese e alla difesa della Russia per molto tempo a venire. È anche una lezione per tutto il Paese. Buone intenzioni e strada per l'inferno, ricordate?
Ora si possono addurre tutte le scuse possibili sulle intenzioni ma i carri armati che erano nelle mani di privati cittadini sono andati a Mosca e dobbiamo giudicare dai fatti. A questo punto considero chiuso l'argomento dell'ammutinamento.
È molto positivo che al potere ci siano persone con il sangue freddo e un ragionevole senso di umanità. La guerra continua e vinceremo sicuramente!"