sabato 25 giugno 2011
Economia povera - La teoria della scarsità e l'esproprio matematico nella gara europea di fallimento
Mi hanno fatto notare che sono monotematico, ma i motivi sono essenzialmente due: il primo è che mi sono proposto “volutamente” di trattare la materia in stile “divulgativo” in continuazione al fine toccare molti aspetti negativi della nostra vita che crediamo “indipendenti” e legarli alla “sola causa” che tutti rifiutano di comprendere; il secondo è che se uno scopre di avere un cancro (ma ne deve essere realmente cosciente) non può far altro, che fare di tutto per curarlo (ossessivamente). La “moneta debito” con il suo “interesse” è un cancro per il mondo e finché il popolo non lo capirà saranno dolori per tutti. L’avidità umana e la ricerca del potere per dominare, sono diventati “sistema” che “alcuni” utilizzano per farci giocare con la “democrazia”, e mentre noi giochiamo, ci preparano in continuazione la sorpresa (ogni tanto poi ci danno le caramelle).
Ma andiamo all’argomento. Molti si sono cimentati nel definire la teoria della rarità al fine di voler estrinsecare il concetto del valore ed allontanarlo da quello che è invece un relazione strettissima con l’uomo. Il valore in se non esiste se non nella necessita di un rapporto intellettuale e di conseguenza relazionale e convenzionale. Qualcosa assume valore, se qualcuno la cerca per soddisfare un bisogno, tanto più se primario.
L’oro, in fin dei conti veniva ricercato più per la funzione di riserva e conservazione del valore (e fungibilità) che per altro, sicuramente non assolveva direttamente ad un bisogno fisiologico (vestirsi, mangiare, bere) ma piuttosto ad un bisogno “psicologico” ossia la certezza di mantenere un determinato valore nel “tempo e nello spazio” immutato. Solo dopo, in azioni dell’uomo di tipo previsionale (G. Auriti) questo strumento di conservazione del valore assumeva esso stesso valore, ma solo per essere ri-trasformato in altra moneta o in merce. Ora sotto questa funzione può apparire chiaro, che meno c’è ne in circolazione e più conserva (mantiene) il valore assegnatogli nel tempo. Ma ciò, sempre e solo, per consolidata convenzione ed induzione, diversamente con una tonnellata d’oro in un isola senza acqua questo diventa più inutile delle pietre. Dal 1971 sappiamo che il Golden Standard non esiste più, quindi il valore convenzionale (indotto) è di fatto passato (volenti o nolenti) al denaro cartaceo (e/o digitale..!!!), che però per la stessa legge (ma con altri fini) i sistemi di gestione ed emissione tendono a limitarlo nel mercato. Il principio “ufficiale” (dei dinosauri della economia che continuano a sbagliare ma non si domandano mai il perché, salvo pochi illuminati, che invece, sanno perfettamente cosa sta realmente succedendo) è quello della “rarefazione monetaria”, più limito il denaro (fase di recupero della liquidità dopo la fase espansiva) in circolazione più questo non si “svaluta”. Ora la cosa all’apparenza potrebbe avere un senso tanto è vero che la BCE© ne fa un strategia maestra e tutti gli esperti del settore dietro (come pecore) a seguirne le evoluzioni. Il problema è che questo tipo di moneta di fatto, ha un’altra funzione sconosciuta alla maggioranza del popolo, che è quello di “dominazione e gestione del valore” e di trasferimento (tu-cur) di beni reali, con il semplice meccanismo degli “interessi” (che abbiamo spiegato tante volte).
Questa moneta (debito) si “invera” solo girando sul mercato reale; quando questa si è “inverata” ha assorbito il valore reale dal mercato (ricordiamo che all’atto dell’emissione la moneta ha solo il valore intrinseco, 100,00€ =30cent. Di €). La moneta (prestata dalla BCE al mercato) a questo punto carica di valore reale ha anche maturato gli interessi (nel tempo) e viene quindi ritirata dal mercato (con tasse e tagli) senza nessun riguardo per il mercato che vive di liquidità e di denaro e su cui la gente ci lavora e ci vive. Il banchiere deve recuperare il valore della moneta che il mercato gli ha ceduto e questo con scientifica ciclicità e sistematicità (le crisi sono in parte programmate a tavolino proprio per il recupero del valore reale che la moneta può solo rappresentare) (F. Caffe). I mercati a questo punto cominciano a soffrire ma non certo per la legge della “domanda e dell’offerta” e tanto meno per la “presunta inflazione propagandata” ma semplicemente per anemia monetaria programmata. La sottrazione di vero valore attraverso lo strumento della “moneta debito” è la causa prima del mercato “nero” e dei paradisi fiscali (con buona pace di chi si strapperà le vesti), infatti sia il povero che il ricco, alla sottrazione ingiustificata di denaro (che continente il valore per cui si è lavorato) si indignano e trovano mezzi diversi per potersi riappropriare del valore del proprio lavoro.
Una dimostrazione che questo meccanismo (l’utilizzo della moneta debito euro) estorce valore è il fatto, che tutti (senza distinzione alcuna) cercano un modo per evadere il fisco che non è più visto come “lo stato che ridistribuisce ricchezza”, ma come una “agenzia di recupero crediti” per la BCE. Infatti non c’è un ritorno “percepibile” di “valore” ai cittadini di queste tasse, che invece subiscono solo tagli, riduzione dei servizi, e privatizzazioni. Se poi ci mettiamo che il sistema “bancario” (omissis) aiuta gli evasori ad esserlo, è l’ennesima dimostrazione della truffa, ossia della sottrazione del valore che viene trasferito da chi realmente lo ha prodotto (il popolo) a chi si è messo in mezzo solo per speculare e dominare, la BCE.
A questo punto, ad una riflessione più attenta, viene fuori che “la banca” non fa più il suo mestiere ma semplicemente, sta tentando di trasformare il “valore convenzionale” del denaro recuperato e soprattutto quello irrecuperabile (per definizione perché da interesse) in valori veri. Punta gli occhi sui beni reali e costringe i legittimi proprietari diventati “cattivi pagatori” (che con questo sistema lo erano matematicamente già prima, ma solo non lo sapevano) a cedere le proprietà ed i beni. Tutto ciò avviene con interi Stati figuriamoci con gli inutili poveri e superflui cittadini. Il “sistema debito” quindi non ha nessuna intenzione di sostenere il mercato economico, ma lo “usa” e lo “stupra” temporaneamente ed a cicli, solo per generare la quantità giusta di interessi e di debito al fine poi di abbandonarlo e chiedere il riscatto (elegantemente chiamato privatizzazioni).
C’è una strategia neanche tanto occulta, per chi non è fortemente distratto, di realizzare trasferimenti di proprietà con questo sistema,, ciò è già avvenuto in molti stati tra cui l’Italia. Questo processo derivante dalla “moneta debito” (semplificando) induce e costringe gli Stati (che hanno raggiunto un certo debito) a svendere patrimonio pubblico (ferrovie, elettricità acqua, palazzi, demanio, ecc) solo per aver ceduto la “sovranità monetaria”, ossia la capacità di battere moneta in proprio, (e ditemi, quale stato non è indebitato dell’eurozona?). La cosa interessante è che il sistema, è stato pianificato in maniera strategica, con stile mafioso. Ancora oggi chi si ostina a non entrare nel loro “sistema”, viene tacciato da dittatore e si fa in modo di farlo cadere (Libia, Venezuela, ecc) con eccezione della Cina per una questione di numeri (immaginate 1,3 miliardi di cinesi incazzati).
In Italia per convincere gli italiani (c’è voluto poco), nel 1992 hanno realizzato una strategia di stampo mafioso, della serie, se accetti la nostra protezione (euro) non avrai problemi di inflazione. Infatti fu’ fatto un attacco alla lira da un noto finanziere internazionale (che operò alla stessa maniera con la Svezia e con l’Inghilterra) che fece prendere paura agli italiani (e non ci vuole molto), a quel punto i “caporali” al soldo del “sistema” ci introdussero nell’euro come la vittoria del secolo, di cui stiamo pagando il “secondo” (e forse ultimo) scotto, (il primo fu’ il cambio assurdo a 1936,27 lire, che dimezzo di colpo il potere di acquisto e raddoppiò i prezzi) Oggi che il sistema euro ha maturato i sui bei “interessi” da quando è stato introdotto (i cicli sono circa ogni 7 anni) il banchiere passa a riscuotere (tutto come da programma) dopo che ha finito con la Grecia ne vedremo delle belle.
Abbiamo voluto partecipare ai “campionati mondiali di fallimento”, bene adesso aspettiamo i risultati. I deboli resistono (forse) i forti si evolvono….
Giuseppe Turrisi
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