martedì 7 giugno 2011

Appello a Giorgio Napolitano per la salvaguardia paesistica e biosistemica della Tuscia




Ill. mo Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

Lo scrivente Coordinamento tra Associazioni e Comitati della Provincia di Viterbo, nel corso di riunioni, assemblee di cittadini e interventi pubblici ha preso atto e denuncia il fatto che la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, previsti nel territorio della Provincia, rispondono ad una logica meramente speculativa.

In pieno contrasto con i principi e gli indirizzi di sviluppo armonico del territorio più volte vanamente enunciati anche dalle stesse istituzioni in indirizzo.


1.Per effetto di una legislazione permissiva e di sovvenzioni molto generose, sono stati autorizzati e/o sono in itinere progetti per impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili che hanno un rilevante impatto ambientale:

a. impianti fotovoltaici che occupano superfici di 20, 30, 40 e più ettari ciascuno, dislocati in molti comuni della provincia che, con le nuove disposizioni governative emanate all’inizio del 2011, non sarebbero oggi autorizzabili. L'ultimo orientamento è stato dettato dalla ferma presa di posizione anche delle organizzazioni agricole e dalla “scoperta” che la loro realizzazione avrebbe rapidamente esaurito la disponibilità di incentivi, pensati e normati, per favorire la realizzazione di impianti di dimensioni ridotte sui tetti di capannoni agricoli e industriali, di aree residenziali e di servizi, in aree industriali marginali, sui terreni di cave dimesse, ecc. L'investimento per unità di energia prodotta sarebbe certamente più elevato per impianti di piccole dimensioni, e essi avrebbero caratteristiche consone alle logiche di utilizzo compatibile del territorio;
b. impianti eolici - La normativa vigente è troppo permissiva e lacunosa, e non è garante del territorio e della popolazione che vi abita. Questi impianti hanno un impatto dannoso permanente ed i siti sono irripristinabili. Nella sola provincia di Viterbo, sono presentati progetti per centinaia di torri eoliche, alte 135-155 metri visibili a larghissimo raggio, Oltre alle centinaia di ettari di terreni vincolati per venticinque trent’anni, va evidenziato lo stravolgimento territoriale: scavi e fondazioni in cemento armato di 800 metri cubi ciascuna, pale con un raggio fino a 100 metri, impiantate su terreni agricoli irrigui e ad alto rendimento, alterazione dei siti d’interesse avifaunistica e compromissione di specie protette. A questo va aggiunta la dubbia metodica relativa alla scelta dei siti d’impianto, i rilievi tecnico scientifici sono superficiali e limitati sia a livello temporale sia ad una ricerca, di dislocazione, tesa alla reale possibile produttività d’impianto.
In definitiva una modalità di sviluppo delle fonti rinnovabili - svolta senza una pianificazione preliminare, senza un piano energetico regionale di lungo termine, senza valutazioni ambientali appropriate, senza una dinamica partecipativa adeguata – e che ha l'effetto di deturpare scriteriatamente zone di pregio naturalistico, agricolo, archeologico e storico della Tuscia / Maremma Laziale non può che suscitare la preoccupazione e la riprovazione della cittadinanza.
E questo perché? Per far fronte, con grande ritardo e tanto affanno dovuto all'assenza di adeguata e tempestiva pianificazione e programmazione, al giusto impegno (Kyoto, UE) assunto dall'Italia al pari di molti altri paesi per il 2020.

2.A livello Regionale l’attuale giunta ha inteso ratificare soltanto le blande disposizioni nazionali, invece di intervenire in maniera più restrittiva, come la stessa legge Le permette, a protezione del territorio e per un’equa ripartizione di sacrifici e vantaggi.

3.A livello Provinciale e Comunale spesso è stata svolta una funzione passiva e puramente burocratica: la Provincia, ospitando, su delega della Regione, le Conferenze dei Servizi per nulla pubblicizzate alla popolazione in maniera capillare; i Comuni inizialmente sottoscrivendo convenzioni, poi trincerandosi dietro la scusa che l’istituzione locale non ha ruolo per opporsi. Il risultato è stato che i cittadini, in particolare quelli coinvolti e addirittura confinanti con le gigantesche installazioni, ne sono venuti a conoscenza troppo tardi per far sentire la loro voce durante i processi autorizzativi. Ad oggi, per nulla garantiti nei loro diritti, dagli amministratori pubblici,nel tentativo di salvare il territorio si stanno impegnando finanziariamente per assistenza legale e tecnica avverso lo strapotere di grandi imprese multinazionali.
Cosa si sarebbero aspettati i cittadini dai loro amministratori?
Una normativa equilibrata a livello Nazionale, rispettosa prima dei diritti dei cittadini e solo in seconda istanza delle imprese installatrici, di impianti di industrie di rinnovabili.

Una legislazione collegata a criteri di localizzazione e di pianificazione Regionale e intrecciata alla partecipazione attiva di Provincia e Comuni che avrebbero dovuto assumersi gli oneri decisionali in concerto tutte le componenti del territorio (politiche, associative, universitarie, di categoria, di interesse, ecc)

Nulla di questo è avvenuto.

Ora, però, che si è presa coscienza di tutti gli errori commessi, a seguito di considerazioni superficiali e sommarie, è tempo di invertire la marcia. Innanzitutto bloccando il processo autorizzativo e le realizzazioni che stanno suscitando la protesta di larga parte della popolazione. E poi iniziando di nuovo, senza indugi, un processo virtuoso finora mancato, sulla base di criteri condivisi, rispettosi della cittadinanza e delle persone e proprietà danneggiate.
Riteniamo che le fonti rinnovabili siano una risorsa strategica importantissima per la riduzione del consumo dei combustibili fossili, ma, che la vocazione del nostro territorio non è di diventare una centrale elettrica.
Vorremmo che si sviluppasse e sostenesse un’economia, ancora eroicamente, basata sull’agricoltura. Che obbligatoriamente deve essere sostenuta dalle istituzioni e dalla promozione di turismo agreste, culturale, archeologico. Per questo sviluppo chiediamo il Vostro sostegno e impegno.

Siamo promotori e sostenitori convinti di progetti, sponsorizzati dalla Provincia stessa, quali il recupero della via Clodia (www.assotuscania.it), il sentiero del brigante, la via Francigena (www.civitta.it), i percorsi equestri, il Geoparco Tuscia (geoparcotuscia.vt.it), il parco naruralistica e archeologica di Vulci (www.vulci.it) la Riserva Naturale di Tuscania, la candidatura Unesco di diverse aree territoriali perché restino o diventino fruibili a tutta la popolazione ed ai visitatori.

Ciò sarebbe impossibile in mezzo a foreste di torri eoliche e praterie di fotofoltaico.

Questo ambizioso risultato si potrebbe raggiungere solo a condizione che tutte le forze politiche e le istituzioni facciano la loro parte nella direzione di favorire gli impianti che sono ecologicamente meno invasivi, di privilegiare, a meno di eccezioni motivate, impianti di piccola o media dimensione, di favorire lo sviluppo e l’utilizzo di tecnologie più moderne e meno impattanti, di ripartire pesi e vantaggi economici sull’insieme della collettività e di proteggere e incentivare le attività realmente legate e necessarie al territorio. Auspichiamo che ciò avvenga e che tale iniziativa possa essere presa dalle istituzioni tutte
Ci dichiariamo pronti a incontrare i nostri eletti in Comune, Provincia e Regione, in qualsiasi momento, con spirito costruttivo e non disfattistico.
Ribadiamo il nostro interesse e il nostro impegno per lo sviluppo economico del Paese e dei territori a noi più vicini attraverso il maggiore utilizzo di fonti rinnovabili per la produzione dell'energia elettrica necessaria a tale scopo.

Distinti saluti.
RETE PER LA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO

Comitati: Piansano, Cellere, Tuscania, Civitella d’Agliano, Bagnoregio, Calcata, Faleria.


..............

Vedi articoli sul tema:
http://www.google.it/search?hl=it&source=hp&biw=771&bih=416&q=fotovoltaico+eolico+paolo+d%27arpini+&btnG=Cerca+con+Google&aq=f&aqi=&aql=&oq

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.