giovedì 10 marzo 2011
Massimo Bigarelli: "Cure e politica budgetaria in sanità ( sentenza Cassazione )
Care Compagne, Cari Compagni,
vi giro una importante sentenza della Corte di Cassazione che
sancisce e ribadisce il diritto alle cure al di la' della "politica
budgetaria" che oggigiorno viviamo nelle aziende sanitarie.
I criteri di economicità, nel contenimento della spesa sanitaria, non
possono prevalere sul diritto alla salute dei cittadini ricoverati
negli ospedali e le dimissioni del paziente devono essere decise solo
in base a valutazioni di "ordine medico", e non ancorate ai criteri
fissati dalle "linee guida" in uso nelle strutture sanitarie. Lo
sottolinea la Cassazione annullando l'assoluzione di un medico
dall'accusa di omicidio colposo di un paziente dimesso, seguendo i
criteri delle linee guida, dopo nove giorni, da un intervento
cardiaco. Con questa decisione la Quarta sezione penale della
Cassazione - sentenza 8254 - ha accolto il ricorso della procura
della Corte d'Appello di Milano, e dei familiari del paziente
deceduto per essere stato dimesso troppo frettolosamente, contro
l'assoluzione di Roberto G., medico dell'ospedale civile di Busto
Arsizio nel quale Romildo B. era stato ricoverato il 9 giugno 2004
per infarto al miocardio. Sottoposto ad angioplastica con
applicazione di uno stent "medicato", veniva dimesso dopo 9 giorni,
il 18 giugno, dal momento che risultava "asintomatico e
stabilizzato". Ma quella stessa notti, Romildo B. aveva un nuovo
scompenso e nonostante la moglie e il figlio lo avessero trasportato
subito in ospedale, vi giunse già in arresto cardiocircolatorio. Se
l'uomo non fosse stato dimesso, ha accertato la perizia legale,
sarebbe tranquillamente sopravvissuto per le rapide cure che avrebbe
ricevuto in reparto. Dopo l'assoluzione in appello "perché il fatto
non costituisce reato" la tesi non è stata condivisa dalla Cassazione
che ha accolto il reclamo della procura e dei familiari.
Massimo Bigarelli
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