Caro Paolo, ho letto il messaggio dell’amica Caterina Regazzi sullo sfruttamento delle risorse naturali. In linea di massima mi trova pienamente d’accordo, ma e’ la sua conclusione che mi ha indotto ad intervenire. Caterina cosi’ afferma: TORNARE ALLE COSE SEMPLICI E RISCOPRIRE IL VALORE DI COSE CHE NON HANNO PREZZO: L’UMANITA’, LA NATURA, L’AMORE,LA BELLEZZA E LA VITA. Mi scusi Caterina, ma certe frasi mi ricordano un pensiero di Schopenhauer l’umanita’ ha due possibilità: o pensa o crede, e Caterina a me sembra che viva con una prevalenza di fede. Caterina afferma di voler TORNARE, il che fa presupporre che Ella ritenga che in altri momenti della storia umana ci siano vissuti valori di UMANITA’, di NATURA, di AMORE, di BELLEZZA e di VITA.
Spiace dover disilludere la nostra amica, ma io credo che detti valori non abbiano avuto momenti di maggiore intensita’ di questi ultimi decenni. Nei secoli che ci precedono, almeno in occidente, il concetto di UMANITA’, di cui tanto oggi si parla, non mi sembra che sia mai stato cosi’ vissuto. Il nostro mondo occidentale e quello medio orientale, da millenni, e’ stato sempre in guerra, guerre che sono state combattute senza alcuna pieta’, in cui tutto era possibile,in c ui i perdenti diventavano puro oggetto dei vincenti, e cio’ cominciando, tra l’altro, dagli episodi illustrati nella Bibbia, cioe’ in un libro che viene definito di amore e carita’. Le guerre di Roma antica non mi sembra che ci ricordino il concetto di umanita’. Lo stesso dicasi per periodo medioevo, in cui era di “ moda” l’accecamento, lo squartamento, l’impalamento, ecc.ecc. E che dire dei successivi periodi che hanno visto come normalita’ le torture, i roghi, la schiavitu’, ecc.ecc.? Pensi, la nostra amica, alle epoche in cui le guerre non duravano un lustro, come recentemente, ma decenni e decenni, come nella guerra dei cento anni e la guerra dei trenta anni, tra cattolici e protestanti, guerra conclusasi per mancanza di uomini. E che dire poi delle guerre coloniali?
Ieri i nostri popoli erano orgogliosi di avere gli imperi e le colonie nonche’ di sottomettere intere popolazioni nere o gialle. Oggi nessuno penserebbe di rendere schiavi i neri La prima meta’ del XX secolo, per quanto ci concerne, e’ stata un susseguirsi di guerre, guerra di Libia, prima guerra mondiale, guerra di Spagna, guerra d’Etiopia, la conquista dell’Albania, la seconda guerra mondiale, ecc.ecc., il tutto con milioni di morti. Ebbene, almeno in Europa, dal 1945, non ci sono state piu’ guerre. Quelle che gli Europei conducono, sono guerre, a loro dire umanitarie. Che sia vero o non sia vero, non interessa al nostro discorso, cio’ che voglio dire che oggi per fare una guerra bisogna parlare di UMANITA. E che dire dei diritti umani affermati dalla nostra Costituzione, dall’Europa, dall’ONU, ecc.ecc. Se prima se ne e’ parlato, lo si e’ fatto, e poi rarissimamente, soltanto a livello teorico, senza mai scendere nel concreto.
Passiamo alla NATURA. Anche su questo punto non credo che ci sia stato un etico peggioramento. Oggi, per esempio, diciamo di salvare le foreste amazzoniche perche’ stanno per essere distrutte. Pensate alla Spagna. Ai tempi delle conquiste delle Americhe, per quanto ho letto, detta Nazione era piena di boschi. Per fare le navi hanno reso il relativo territorio un deserto. Non credo che nessuno abbia mai pensato, se non i lavoratori della terra, alla difesa della NATURA.
Ora esaminiamo l’AMORE, Innanzitutto che vuol dire amore ? Non mi sembra che ci sia un significato unico per AMORE. Per esempio il mio concetto di amore e’ totalmente difforme da quello cristiano. Esaminiamo la STORIA. Nella Bibbia, vecchio testamento, l’amore e’ rappresentato dall’uccisione dei figli e dei parenti che erano passati ad un’altra religione: ESODO 32/27 ( MOSE) SI FERMO' SULLA PORTA DEL CAMPO E GRIDO: CHI E' PER IL SIGNORE ? ..... A ME. ED EGLI ORDINO' LORO: HA DETTO IL SIGNORE, IDDIO D' ISRAELE: CIASCUNO DI VOI SI METTA UNA SPADA AL FIANCO: ANDATE IN GIRO PER IL CAMPO, DA UNA PORTA ALL'ALTRA, E OGNUNO UCCIDA IL FRATELLO, L'AMICO, IL PARENTE. ALLORA I FIGLI DI LEVI FECERO SECONDO LE PAROLE DI MOSE': E IN QUEL GIORNO MORIRONO FRA IL POPOLO CIRCA TREMILA UOMINI. POI MOSE' DISSE: OGGI VOI SIETE STATI CONSACRATI AL SERVIZIO DEL SIGNORE, CHI AL PREZZO DEL PROPRO FIGLIO, E CHI DEL PROPRIO FRATELLO; PERCIO' EGLI OGGI VI DONA LA BENEDIZIONE.
Se oggi si commettesse una simile azione, non credo proprio che nessuno parlerebbe di amore. Lo stesso dicasi per le varie crociate che i cristiani per secoli e secoli hanno condotto contro le popolazioni che volevano evangelizzare. Trattasi di azioni che in nulla o quasi in nulla possiamo dire diverse da quelle condotte da Hitler per la germanizzazione dell’Europa. Oggi piu’ nessuno penserebbe, almeno ufficialmente, di andare a fare le crociate per evangelizzare o germanizzare, distruggendo popoli di altre religioni o di altre razze.
Poiche’ il presente messaggio e’ gia’ troppo lungo, non affronto il tema della BELLEZZA e della VITA. Qualora anche questi temi dovessero interessare, me lo si faccia sapere e io li approfondiro’.
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Ho letto il pensiero di Antonella Litta sulla non violenza di Gandhi, e mi si permetta di non consentire. Naturalmente condivido il resto del suo messaggio. I Romani dicevano SI VIS PACEM PARA BELLUM e in un certo modo condivido questo principio. Se vogliamo riempire il nostro cervello, che in generale chiamano cuore, di speranza, cioe’ quel sentimento che poi alla fine ci fa morire disperati, facciamolo pure, ma noi ben sappiamo a cosa ha portato la lezione di Gandhi in India. Forse se si fosse operato dopo la seconda guerra mondiale con maggiore razionalita’ ed oculatezza, forse oggi detto paese non starebbe nelle condizioni in cui si trova. Io non dico che bisogna usare sempre la violenza, ma ci sono momenti in cui e’ possibile operare con la nonviolenza, e altri in cui bisogna usare la violenza. La nonviolenza non deve essere una fede, un credo, ma bisogna, caso per caso, seguire l’azione che e’ piu’ valida ai fini della giustizia, o di quello che crediamo giustizia. Un esempio di non violenza e’ stata la divisione di quella che era la Cecoslovacchia. I relativi popoli si sono divisi in due stati, cioe’ slovacchia e repubblica ceca, senza alcun dramma. In altri posti, anzi nella maggioranza, questo non e’ avvenuto. Complimenti per le giuste “ battaglie”, perche’ battaglie sono, che si stanno conducendo a Viterbo.
Per quanto riguarda la tradizionale famosa frase di Gesu’, DAI A CESARE QUEL CHE E’ DI CESARE E A DIO QUEL CHE DI DIO, mi si consenta dire che ogni richiamo a questo “FIGLIO DI DIO” mi lascia sempre molto perplesso, in quanto in un modo o nell’altro e’ un avallo di una dottrina che io ritengo fuori di ogni moralita’ civica. Detta frase, poi, e’ una delle tante ipocrisie che si trovano nelle Bibbia, nel caso nel Vangelo. Consentitemi un completo richiamo del passo in questione: Ecco quanto si legge in MATTEO 22/15: ALLORA I FARISEI, RITIRATISI, TENNERO UN CONSIGLIO SUL MODO DI COGLIERE IN FALLO GESU’ NELLO SUE STESSE PAROLE. E GLI MANDARONO I PROPRI DISCEPOLI CON GLI ERODIANI A DIRGLI: MAESTRO SAPPIAMO CHE SEI VERITIERO E INSEGNI LA VIA DI DIO SECONDO LQ VERITA’, SENZA PREOCCUPARTI DI NESSUNO, PERCHE’ TU NON GUARDI ALL’APPARENZA DEGLI UOMINI. DI’ DUNQUE A NOI, CHE TE NE PARE ? E’ LECITO O NO PAGARE IL TRIBUTO A CESARE ? MA GESU’, CONOSCIUTA LA LORO MALIZIA,DISSE: PERCHE’ MI TENTATE IPOCRITI ? MOSTRATEMI LA MONETA DEL TRIBUTO.ESSI GLI PRESENTARONO UN DENARO. ED EGLI DOMANDO’ LORO: DI CHI E’ QUESTA IMMAGINE E QUESTA ISCRIZIONE ? GLI DICONO DI CESARE. ALLORA RISPOSE LORO: RENDETE DUNQUE A CESARE QUELLO CHE E’ DI CESARE, E DIO QUELLO CHE E’ DI DIO. Quindi con detta risposta, Gesu’ non intese dare una disposizione al riguardo, cioe’ non intese affermare il principio laico della distinzione tra chiesa e stato, ma soltanto evitare di cadere nel trabocchetto tesogli dai farisei. D’altra parte come potrebbe mai ipotizzarsi un Cristo laico, quando, secondo il Vangelo, il medesimo sarebbe nato per regnare sul trono di David, il fondatore dello Stato teocratico di Israele ? Quindi la attuale lettura laica, appare, almeno a me, chiaramente infondata.
Saluti, Massimo Ages
socialita@tiscali.it;
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