sabato 13 febbraio 2010

Foibe, l'altra faccia della medaglia: "Conseguenza della persecuzione fascista in Yugoslavia, Grecia ed Albania"

Caro Paolo, mi spiace per i singoli esuli di Fiume e della Dalmazia e ancora di più per gli innocenti che sono finiti nelle foibe.

Mi piacerebbe, da persona obiettiva che guarda tutto il mondo come sua patria, che coloro che ancora parlano e scrivono su certi avvenimenti ci raccontassero quello che dal 1920 fino al 1945 hanno fatto in Yugoslavia, non solo le camice nere, ma anche il Regio Esercito nei riguardi degli Sloveni, dei Croati, degli Albanesi e dei Greci.

Come primo dato storico, mi si consenta di ricordare che l’Itala, grazie a quel soggetto sul quale poco tempo fa hanno fatto una mostra a Roma dal titolo L’UOMO, IL VATE, L’EROE, cioé Gabriele D’Annunzio, personaggio di debiti, di donne e di droga, senza alcun rispetto per gli accordi internazionali sottoscritti dall’Italia, volle andare a sottrarre agli aventi diritto su Fiume, oltretutto con grave danno economico per i relativi cittadini. questa città, e di fatto l’ottenne perché gli altri avevano perso la guerra e non si sarebbero potuti ribellare. Come al solito GUAI AI VINTI.

Mi si permetta una esperienza personale. Nel 1939, io, con i miei genitori, andai a visitare Fiume. Mia madre chiese ad una latteria di poter avere del latte per me che allora ero un bambino. La risposta fu, come più volte mi ha ricordato mia madre: non c'è latte per gli italiani. Questo in conseguenza dell'arroganza di D’Annunzio, come vincitore di una guerra 15/18, e perchè mai dovremmo scandalizzarci di analoga arroganza del vincitore del 1945, per quanto riguarda la sottrazione dell’Istria e della Dalmazia?

Ma ancora tornando al ventennio, che dire della fascistizzazione e dell’italianizzazione dell’Istria al tempo del duce?
E che dire ancora della mancata consegna agli iugoslavi degli ottomila criminali di guerra italiani il cui elenco fu avanzato all’ONU?
E che dire dei villaggi saccheggiati e incendiati in Grecia a Paramythia e dei 201 civili uccisi ?

Sono in possesso di alcuni atti ufficiali da cui risulta come l'Italia si sia ben guardata non solo di consegnare i criminali di guerra italiani ai Paesi occupati dagli Italiani, ma addirittura come questi siano stati protetti dai governi del nostro Paese e dalle relative istituzioni. Permettimi di dire che è una vergogna ciò che ha detto in questi giorni l’attuale Presidente della Repubblica. Se posso comprendere le più o meno reazioni degli interessati, non comprendo però le parole del Capo di un popolo che dovrebbe nascondere a se stesso e agli altri quegli anni dolorosi. Purtroppo un certo tipo di cultura fa parte del nostro DNA.

D’altra parte, sulla base dei documenti sorici raccolti, dimmi se gli Italiani sono attendibili. Leggi, ad esempio le lettere di Quaroni. Sono un coacervo di ipocrisia, falsita e mafiosità, esattamente quello che da secoli vanno dicendo di questo nostro popolo. Permettimi di ricordarti qual era il giudizio di Dante: "ITALIA: DONNA NON DI PROVINCIE, MA BORDELLO". Leopardi definì gli Italiani: "IL POPOLACCIO PIU’ CINICO D’EUROPA". Il sociologo e critico Ruskin scrisse che L’ITALIA GLI FACEVA PENSARE AD UN TESCHIO DI YORICK PULLULANTE DI VERMI IN CUI DELL’UMANO C’E’ RIMASTO SOLO IL FETORE. Per concludere con alcune parole della Oriana Fallaci: “L’ITALIA GODERECCIA, FURBETTA, VOLGARE, DEGLI ITALIANI CHE PENSANO SOLO AD ANDARE IN PENSIONE PRIMA DEI CINQUANT’ANNI, E CHE SI APPASSIONANO SOLO PER LE VACANZE ALL’ESTERO O PER LE PARTITE DI CALCIO,. L’ITALIA CATTIVA, STUPIDA, VIGLIACCA, ……L’ITALIA SQUALLIDA, IMBELLE, SENZ’ANIMA, DEI PARTITI PRESUNTUOSI E INCAPACI CHE NON SANNO NE’ VINCERE NE’ PERDERE MA SANNO INCOLLARE I GRASSI POSTERIORI DEI LORO RAPPRESENTANTI ALLA POLTRONCINA DI DEPUTATO O DI MINISTRO O DI SINDACO…….. IN ITALIA SI PARLA SEMPRE DI DIRITTI, MAI DI DOVERI. …..L’ITALIA POVERA NELL’ONORE, NELL’ ORGOGLIO, NELLA CONOSCENZA, E PERFINO NELLA GRAMMATICA”.

Permettimi di dire che di fronte alle mie esperienze, questo è anche il mio giudizio. Mi piacerebbe leggere un libro che abbia fatto un confronto tra i comportamenti degli Italiani e quelli dei Tedeschi nei riguardi dei rispettivi criminali di guerra.

Saluti, Massimo Sega


P.S. Le statistiche dei danni arrecati all'Albania dall'occupante italiano parlano di 28.000 morti, 12.600 feriti, 43.000 deportati ed internati nei campi di concentramento, 61.000 abitazioni incendiate, 850 villaggi distrutti, 100.000 bestie razziate, centinaia di migliaia di alberi da frutto distrutti[12]. I militari italiani inclusi nelle liste della Commissione delle Nazioni Unite per crimini di guerra e in quelle del governo dell'Albania, al 10 febbraio 1948 risultarono 145, dei quali 3 inclusi nella lista della commissione e 142 aggiunti con nota verbale dal governo albanese che ne fece richiesta di estradizione all'Italia senza esito.

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