sabato 27 febbraio 2010

Sri Aurobindo: "Un poema dedicato a Savitri, la Madre Luminosa..." Traduzione di Paola De Paolis

Ante Scriptum

Ciao Paolo, visto che mi sono assunta la responsabilità di inviarti parte di SAVITRI, e, avendo capito che non lo conoscevi, ho fatto in modo che ti arrivassero, in merito, notizie più precise e corrette,
si da. il caso che conosco, da anni, la traduttrice dell'intero testo, e, a lei mi sono rivolta per maggiori precisazioni. Le due lettere seguenti sono le sue risposte. Mi ha anche autorizzato, nel caso ti servissero maggiori informazioni a usare i suoi recapiti telefonici, che ho lasciato, appunto a fine lettera.
Sono giorni strani, questi, e, non per il fatto che sto uscendo da una bella bronchite, ma perchè c'è, " in giro" una specie di "vortice" che si esprime su più piani, e, noto, individualmente in modo diversissimo,una cosa stranissima che mi è successa per due o tre volte in questi ultimi giorni è leggere marzo ed essere convintissima che si trattasse di febbraio... Franca

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Il testo di "Savitri" in italiano da me tradotto è pubblicato in due volumi e distribuito da anni dalle Edizioni Mediterranee, come la mia traduzione de "La Vita Divina", il capolavoro in prosa di Sri Aurobindo (due volumi in cofanetto). Non so cosa sia la traduzione di cui mi parli. Quanto al testo di "comprensione", forse si tratta di uno degli articoli che pubblicai in qualche rivista? Ci furono delle copie di un mio articolo (pubblicato su "Stargate") distribuite in occasione dello spettacolo teatrale "Savitri, la Scoperta dell'Anima e la Vittoria sulla Morte" tenuto tre anni fa all'Auditorium di Roma (c'eri?).
Mi trovo ora in Italia, a Roma, e vi devo restare ancora per vari mesi per sistemare varie cose lasciate in sospeso. Se ci sarà occasione, mi farà piacere far conoscere la visione di Sri Aurobindo in qualche incontro pubblico (ti terrò informata).
Ho tradotto recentemente un libro interessantissimo (già richiesto da un paio di editori) che ho scoperto per caso l'altr'anno in una libreria di Pondicherry, scritto da un'americana che vive ritirata a Tiruvannamalai - e che ho poi conosciuto. In questo libro, il cui titolo, in Italiano, dovrebbe essere "UNO", lo "yoga integrale" di cui Sri Aurobindo è stato il pioniere viene sviscerato da un punto di vista operativo profondamente ispirato (e l'Autrice non conosce Sri Aurobindo: ma, come diceva Mère nel '72, "fra cinquant'anni, tutta la parte ricettiva dell'umanità - dico "ricettiva", non intellettuale", sarà assorbita dalla potenza del pensiero di Sri Aurobindo. Quelli che lo sono ora hanno il vantaggio di essere fra i primi...")
In America ha venduto già 50.000 copie ed è alla seconda ristampa. Il tema, oggi, volenti o nolenti, è di estrema attualità.
Ti mando intanto un affettuoso saluto,

Paola De Paolis

Il brano dell'inno che segue è dedicato a Savitri, la Dea che rappresenta l'energia femminile della Luce, la sposa del Sole ed è sttao scritto da un altrettanto luminoso essere: Sri Aurobindo

“O Savitri, io sono la tua anima segreta.

Sono discesa sulla terra ferita e desolata

per guarirne le angosce, cullarne il cuore e indurlo al riposo

e per posare il suo capo sul grembo della Madre

perché possa sognare Dio e conoscerne la pace

e attirare l’armonia delle sfere superiori

nel ritmo dei suoi giorni duri e agitati.

Le mostro le immagini degli dei luminosi

E apporto forza e conforto sulla sua vita in lotta;

realtà sublimi che per ora non sono che parole e forme

le rivelo nel corpo del loro potere.

Sono la pace che s’infiltra nel petto dell’uomo esausto della guerra,

in mezzo al regno dell’inferno creato dai suoi atti,

un ostello ove possono abitare i messaggeri del Cielo;

sono la carità dalle amabili mani che benedicono,

sono il silenzio in mezzo al rumoroso calpestio della vita;

sono la Conoscenza che medita la sua carta cosmica.

Nelle anomalie del cuore umano

Ove il Bene e il Male sono intimi compagni di letto

E la Luce è a ogni passo pedinata dalla Tenebra,

ove il suo più vasto sapere è un’ignoranza,

io sono il Potere che avanza e fatica verso il meglio

ed opera per Dio ed alza gli occhi alle cime.

Anche del peccato e l’errore faccio delle pietre di guado

E di tutta l’esperienza una lunga marcia verso la Luce.

Partendo dall’Incoscienza costruisco la coscienza,

e la guido attraverso la morte perché giunga alla Vita immortale.

Molte sono le forme di Dio con le quali egli cresce nell’uomo;

esse marchiano di divinità i suoi pensieri e le sue azioni,

sollevando la statura dell’argilla umana

o la trasmutano lentamente nell’oro del cielo.

Egli è il Bene per il quale gli uomini combattono e muoiono,

egli è la guerra della Giustizia contro l’iniquità del Titano;

egli è la Libertà che risuscita eterna sul rogo;

egli è il Valore che difende ancora il valico disperato

o che si erge, solo, sulla barricata distrutta,

o una sentinella nel pericolo della Notte piena d’echi.

Egli è la corona del martire bruciato dalla fiamma,

la gioiosa rassegnazione del santo,

il coraggio indifferente alle ferite del Tempo

e la potenza dell’eroe alle prese con la morte del destino.

Egli è la Saggezza incarnata su un trono glorioso

E la calma autocrazia del governo del saggio.

Egli è il Pensiero nobile e solitario,

distante al di sopra della moltitudine ignorante:

egli è la voce del profeta, la visione del veggente.

E’ la Bellezza, nettare dell’anima appassionata,

è la Verità per la quale lo spirito vive.

Egli è le ricchezze della Vastità spirituale

Riversate a flotti benefici sulla Vita indigente;

è l’Eternità sedotta d’ora in ora,

è l’infinità in un piccolo spazio:

è l’immortalità nelle braccia della morte.

Questi poteri sono io al mio appello essi vengono.

Così lentamente sollevo l’anima dell’uomo più vicino alla Luce.

Ma la mente umana s’abbarbica alla propria ignoranza

E il cuore umano alla propria piccolezza

E la vita terrestre al proprio diritto d’affliggersi.

Solo quando l’Eternità prenderà il Tempo per mano,

solo quando l’infinità sposerà il pensiero del finito,

l’uomo potrà esser libero da se stesso e vivere con Dio.

Io porto intanto gli dei sulla terra;

riporto le speranze al cuore che dispera;

do la pace agli umili e ai grandi,

effondo la mia grazia sugli stolti e sui saggi.

Io salverò la terra, se la terra consente ad esser salvata.

Allora l’Amore potrà infine camminare illeso sul suolo della terra;

la mente dell’uomo accetterà la sovranità del Vero

e il corpo sopporterà l’immensa discesa di Dio”.

Ella disse, e dal piano inferiore ignorante

Giunse un grido, un’eco deformante, nuda e fremente.

Una voce della mente umana incatenata ai sensi

Trasmetteva il suo orgoglioso lamento di potere divino

Vincolato dai limiti dei pensieri d’un mortale,

legato ai ceppi dell’ignoranza terrestre.

Imprigionato nel suo corpo e nel suo cervello,

il mortale non può vedere la possente totalità di Dio…

…o condividere la vasta e profonda identità.

Di Colui che insospettato risiede nei nostri cuori ignoranti

E tutto conosce poiché è uno con tutto…



Ciascuna creatura vive grazie ai limiti della sua natura,

e come si può evadere il proprio innato destino?

Io sono umano, che io resti umano

Fin quando tacerò e dormirò nell’incosciente.

Estrema follia, chimera è questa,

di pensare che Dio viva celato nell’argilla

e che l’eterna Verità possa dimorare nel Tempo,

e d’invocarla per salvare il nostro se e il mondo.

Come può l’uomo diventare immortale e divino

Trasmutando la sostanza stessa di cui è fatto?

Questo, possono sognarlo gli dei maghi, non gli uomini pensanti.”



E Savitri udì la voce, udì la risposta deformante,

e rivolgendosi al Suo essere di luce disse:

“Madonna di luce, Madre di gioia e pace,

tu sei una porzione del mio sé incaricata

d’elevare lo spirito alle sue altezze dimenticate

e risvegliare l’anima ai contatti dei cieli.

Poiché tu sei, l’anima s’avvicina a Dio;

poiché tu sei, l’amore cresce nonostante l’odio

e la conoscenza marcia indenne nella fossa della Notte.

Ma non è rovesciando la pioggia dorata del cielo

Sull’aspro e roccioso terreno dell’intelletto

Che l’albero del Paradiso può fiorire sul suolo terrestre

E l’Uccello del Paradiso posarsi sui rami della vita

E i venti del Paradiso visitare l’aria dei mortali.

Anche se tu fai piovere i raggi dell’intuizione,

la mente dell’uomo li scambierà per il barlume proprio della terra,

il suo spirito sprofonderà sotto l’ego spirituale.

O la sua anima sognerà rinchiusa in una brillante cella di santità

Dove non può giunger che un’ombra luminosa di Dio.

Tu devi nutrire la sua fame dell’eterno

E colmare di fuoco celeste il suo cuore anelante

E far discendere Dio nel suo corpo e la sua vita.

Un giorno ritornerò, la Sua mano nella mia,

e tu vedrai il volto dell’Assoluto.

Allora sarà compiuto il matrimonio sacro,

allora nascerà la famiglia divina.

La luce e la pace regneranno in tutti i mondi.”

Sri Aurobindo

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