La scena si apre sugli eventi storici che hanno portato all’attuale situazione, a iniziare dal colpo di stato del 1953, orchestrato dal servizio segreto britannico ed eseguito dalla CIA statunitense per rovesciare Mohammad Mossadeq, il primo ministro iraniano democraticamente eletto nel 1951, che aveva nazionalizzato l'industria petrolifera sottraendola al controllo britannico.
Ciò è all’origine dei successivi passaggi storici: il regime dello Scià legato agli Stati Uniti che controllano con la Gran Bretagna l’industria petrolifera iraniana, la conseguente occidentalizzazione forzata dell’Iran, la rivoluzione popolare che porta al potere l’Ayatollah Khomeini e alla nazionalizzazione dell’industria petrolifera iraniana, la guerra dell’Iraq contro l’Iran fomentata e sostenuta dagli USA negli anni Ottanta.
Seguono le ulteriori trasformazioni fino all’Iran odierno, sempre nel mirino dell’Occidente che lo attacca dall’esterno e dall’interno. Emblematico l’assassinio del generale iraniano Soleimani con un drone USA nel gennaio 2020, mentre arrivava all’aeroporto di Baghdad in visita ufficiale in Iraq.
Nell’attuale situazione geopolitica, l’Iran è oggi ancora più importante quale snodo della Nuova Via della Seta, promossa dalla Cina, e del Corridoio Internazionale di Trasporto Nord-Sud che collega la Russia all’Asia Meridionale.
Su questo sfondo si colloca la campagna di demonizzazione dell’Iran, condotta soprattutto da Stati Uniti e Gran Bretagna.
Raffaele Mauriello, professore alla Facoltà di Letteratura Persiana e Lingue Straniere dell’Università di Teheran.
Video collegato: https://www.youtube.com/watch?
Articolo collegato:
https://www.agenziaimpress.it/uccisione-soleimani-mauriello-docente-teheran-non-ce-movente-strategico-iran-reagira-senza-dichiarare-guerra/
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