Ricordo quando nacque questo "happening" della "Notte senza tempo", lanciato dal Circolo vegetariano VV.TT., era verso la fine degli anni '80 del secolo scorso, a quel tempo eravamo a Calcata, nella valle del Treja, e sentivamo il bisogno di portare il messaggio dell’ecologia anche in forme ludiche, aldilà delle ricorrenze festaiole ormai consolidate, com’è appunto il Capodanno.
Così pensammo di organizzare un capodanno alternativo, senza festoni né mortaretti, né brindisi, né cenoni, né luminarie… insomma una nottata all’insegna della riscoperta del luogo e del tempo in cui ci si trova. E l’idea maturò in una escursione notturna nella notte scura scura, in qualsiasi condizione atmosferica, con la pioggia, la neve, il vento, il ghiaccio che scricchiola sotto i piedi, oppure con la luna piena, con il tepore di un focherello acceso nella notte, con le lacrime e la gioia per aver compreso il messaggio: “Siamo vivi, siamo presenti!”
Ma la Notte senza Tempo è anche uno scherzo, un imbroglio, un modo per attirare quelli che solitamente si fermano al guado, ma che vengono sedotti dal messaggio di una nuova dimensione magica, un superamento della realtà virtuale e della società dei consumi.
L’uomo ha bisogno ancora di magia, di poesia e di trasgressione. Ma non la trasgressione delle pasticche strizza cervelli o del sesso sbrigativo fatto dove capita, non la magia del mago Otelma o delle figurine new age, non lo scaricamento isterico della tensione e la finta condivisione, non lo stappamento di bottiglie di champagne e di brindisi ammuffiti dalla consuetudine…
Ci vuole una vera magia, una vera trasgressione, una vera presenza, la presenza nel luogo in cui siamo che tutti ci accomuna, qualsiasi esso sia, con la consapevolezza di essere vivi... E quest'anno per essere ancora più "vivi" abbiamo dato forfait!
Paolo D'Arpini e Caterina Regazzi
Mi scrive l'amico bioregionalista Ferdinando Renzetti. "...quest'anno niente notte senza dal tempo...?” - Mia rispostina: “ah, ah, ah...! Ci hai preso in castagna, Caterina a Spilamberto con quattro amici a cena ed io me ne sto solo solo a Treia, come fosse una sera qualsiasi... Questa è vera presenza!”
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