sabato 21 ottobre 2017

Suicidio assistito - Colmato un vuoto istituzionale


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Consapevoli del grande e grave ritardo con cui si affronta questa ennesima dimenticata esigenza prioritaria per gli italiani, sollecitati dallo zelo di uno dei più giovani radicali liberi ancora circolanti nel nostro Paese, i nostri governanti si apprestano ad affrontare la drammatica questione delle “Norme in materia di consenso informato e di dichiarazioni di volontà anticipate nei trattamenti sanitari al fine di evitare l’accanimento terapeutico”. 

In poche parole del diritto al suicidio assistito. O, se preferite, del dovere di omicidio assistente, dal momento che (banale dettaglio) la nuova normativa, ove applicata, implica necessariamente il riconoscimento del coinvolgimento della nobile figura di un carnefice. Fino a prova contraria, infatti, se ti assisto mettendo in atto pratiche perché tu ti possa sopprimere, comunque la metti, sono io la causa della tua morte! Nel migliore dei casi, se non l’autore, sono come minimo il complice.

E’ ben per questa emergenza che le fulgide menti giornalistiche della televisione d’avanguardia del nostro Paese – Massimo Gramellini su Rai 1, lo scorso fine settimana, Corrado Formigli (con la collaborazione straordinaria di Luca Bertazzoni, in Porsche Carrera sulle vie del nord a caccia delle cliniche della morte svizzere) per La 7, a metà di quella corrente – hanno deciso di affrontare, con virile determinazione la spinosa questione!  

Ora, la cosa più comica (per non dire tragica) di tutta la faccenda – insieme alla procedura suggerita da un illuminante vademecum (*) reperibile in rete, per accedere a questo prezioso privilegio – è però un’altra. E sta tutta in una precisa domanda. Anzi in due:
·         perché uno, per anticipare il proprio trasloco oltre i confini del noto - come se non bastasse il peso delle gravi incognite (non sempre incoraggianti) dei possibili approdi - deve mettere in conto, tra una balla e l’altra - al netto dei costi di trasferta all’estero, nonché della parcella di Caronte una volta approdato nell’aldilà – pure la modica cifra di diecimila euro?
·         ma non sarà il caso di dire a chi è incappato in Cappato quanto costa una buona bottiglia di wisky e una scatoletta di barbiturici, prima che prenda una qualsiasi decisione?

Forse è qui che sta il busillis, non trovi? ….. o è un businessillis…..bha! 

Adriano Colafrancesco
www.adriacola.altervista.com


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(*) Testamento biologico: istruzioni per l’uso
Il testamento biologico attesta la volontà, da parte di chi lo sottoscrive, di non essere sottoposto in futuro a cure mediche e terapie che abbiano il solo fine di prolungare la vita in modalità che non consentono di svolgere le più comuni funzioni ed attività, né di avere relazioni sociali. Tramite esso è altresì possibile disporre in ordine all'espianto dei propri organi o all'utilizzo della propria salma per scopi scientifici ed indicare tipo di sepoltura desiderata, che sia quella tradizionale o tramite cremazione. Al pari di ogni testamento ha, come condizione di validità, la salute mentale al momento della sottoscrizione. Ecco come redigere un testamento biologico.


Occorrente

Testimoni ed esecutori


Scegliere la forma e indicare le generalità

Non essendoci in Italia una reale normativa sul testamento biologico, la stesura non è soggetta a forme prestabilite: possiamo affidare le nostre volontà ad un semplice foglio di carta da lasciare in un cassetto, magari chiedendo l'ausilio di un paio di testimoni che provvedano a controfirmarlo, o usufruire di moduli messi a disposizione sul web da varie associazioni. Unico onere è l'esatta indicazione delle nostre generalità comprensive, oltre che di nome e cognome, di luogo e data di nascita, domicilio e data della sottoscrizione.


Registrare o depositare il testamento

Lo scritto può anche essere inviato al sindaco, sì che giunga al Registro dei testamenti biologici presente in alcuni comuni italiani, o depositato presso l'ufficio postale in presenza di testimone. I più abili col computer possono altresì esprimere le proprie volontà tramite Facebook o Twitter, oppure registrando un video da postare su appositi network. Ciò in attesa di adeguamento del nostro paese alla recente moda statunitense di farsi tatuare sul corpo la scritta "non rianimare", che di certo non dà adito ad equivoci.


Curare la chiarezza espositiva

Quali che siano forma e modalità di comunicazione, il testamento biologico non ha valore legale. Tuttavia è opportuno redigerlo con cura e chiarezza espositiva per evitare eventuali fraintendimenti o contestazioni di qualsiasi tipo. Ad oggi infatti le relative istanze presentate in sede giudiziaria hanno ottenuto generale riconoscimento, con la convalida delle volontà del sottoscrittore di cui il testamento è prova, anche in caso di parere contrario dei medici. Ciò in base all'art. 32 della Costituzione Italiana, che stabilisce il divieto di effettuare trattamenti sanitari su maggiorenni capaci di intendere che neghino l'assenso.

Scegliere un esecutore di fiducia

Nel redigere un testamento biologico si può scegliere una persona di fiducia che esegua, a nostro nome, le scelte mediche in ordine ad un intervento chirurgico o un ricovero in ospedale, ad una pianificazione in caso di condizione terminale e via dicendo.
È bene rivolgersi a che ci è più vicino, anche se l'esecuzione di volontà di questo genere da parte di amici o familiari non è certo un compito facile. È altresì necessario indicare un agente sostitutivo in caso quello primario fosse impossibilitato o irraggiungibile.

Consigli

Non dimenticare mai di dare disposizioni chiare e dettagliate



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