martedì 10 ottobre 2017

Donne troppo "amate"


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...continua l'attacco contro le  donne. Molestate, stuprate,  torturate e ammazzate con ferocia da maschi che non conoscono l'amore ma solo il "possesso". Spesso si tratta dei  loro "compagni" (in carica o meno che siano) e la loro violenza coinvolge di sovente   pure vittime innocenti quali figli  e  parenti. 

Immancabilmente, ad ogni episodio criminoso, segue il pubblico dibattito con esperti ed autorità che spiegano al popolo "perché e per come". Con, in prima fila, gli scienziati della psiche e della sociologia che  si trincerano (nella spiegazione degli omicidi) con il "non si poteva prevedere arrivasse al tanto"... 

Il fatto è che la prevaricazione contro le donne ha le sue radici nella "cultura" maschilista patriarcale la quale è supportata dalle stesse religioni che  nascono da quella "cultura".   

C'è  un antico detto, credo musulmano ma che si adatta bene anche alla nostra tradizione, che afferma "Quando vai a casa picchia tua moglie, tu non sai il perché ma lei sì...".  

Forse è giunto il tempo che il mondo "maschile" faccia un esame di coscienza e questo non significa che deve "invertirsi", ovvero femminilizzarsi come sempre più spesso accade, bensì ritrovare in se stesso l'altra metà del cielo per integrarsi e vivere in pace con l'altro genere della sua stessa specie. 

Paolo D'Arpini

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