...continua l'attacco contro le donne. Molestate, stuprate, torturate e ammazzate con ferocia da maschi che non conoscono l'amore ma solo il "possesso". Spesso si tratta dei loro "compagni" (in carica o meno che siano) e la loro violenza coinvolge di sovente pure vittime innocenti quali figli e parenti.
Immancabilmente, ad ogni episodio criminoso, segue il pubblico dibattito con esperti ed autorità che spiegano al popolo "perché e per come". Con, in prima fila, gli scienziati della psiche e della sociologia che si trincerano (nella spiegazione degli omicidi) con il "non si poteva prevedere arrivasse al tanto"...
Il fatto è che la prevaricazione contro le donne ha le sue radici nella "cultura" maschilista patriarcale la quale è supportata dalle stesse religioni che nascono da quella "cultura".
C'è un antico detto, credo musulmano ma che si adatta bene anche alla nostra tradizione, che afferma "Quando vai a casa picchia tua moglie, tu non sai il perché ma lei sì...".
Forse è giunto il tempo che il mondo "maschile" faccia un esame di coscienza e questo non significa che deve "invertirsi", ovvero femminilizzarsi come sempre più spesso accade, bensì ritrovare in se stesso l'altra metà del cielo per integrarsi e vivere in pace con l'altro genere della sua stessa specie.
Paolo D'Arpini
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