martedì 24 ottobre 2017

Roma. Parco AMA “L’isola che c'è” - Il progetto Ecoparco del Riuso


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Parco AMA “L’isola che c'è”
un’opportunità per cittadini, quartiere e istituzioni
Il progetto Ecoparco

Premessa
L’esperienza consolidata nel primo anno di gestione del parco, a cura del Comitato di Quartiere Porro Lambertenghi, ha consentito di instaurare un quadro positivo di relazioni tra soggetti diversi del territorio, ciascuno dei quali, con specifiche iniziative, ha contribuito ad animare la vita del parco stesso realizzando, nell’insieme un unico progetto sinergico, ulteriormente implementabile nella prospettiva di breve e medio termine.   

In particolare
  • Attivamontesacro, aggregazione di diverse realtà di associazionismo impegnato nel sociale, basato sul volontariato, con iniziative quali L’ecobaratto, piuttosto ilProgetto salva mamme e altro,
  • la Banda Musicale di Montesacro, espressione artistica tradizionale del Municipio,
  • il Centro di Cultura Popolare del Tufello, realtà storica del quartiere, da sempre impegnata nella selezione e valorizzazione di talenti artistici, attraverso eventi e spettacoli di elevato livello qualitativo
  • la Comunità di Sant’Egidio, con le sue sedi territoriali nel quartiere e, in particolare, col gruppo di operatori volontari impegnati nell’assistenza a favore di soggetti “portatori di handicap”
  • le parrocchie del quartiere - prima tra tutte, per ragioni logistiche, quella di Santa Maria della Speranza,
  • le scuola pubbliche (cinque istituti) che afferiscono al complesso Bruno Munari,
  • le scuole private  in particolare l’Istituto di Santa Maria Ausiliatrice,
  • le scuole di musica operanti nel quartiere: “Officine zero”, “Sentieri Musicali”, e “Novamusica
  • l’associazione sportiva calcistica Spes Montesacro
  • l’associazione Terre Vivaci, con pluriennale esperienza nell’organizzazione di incontri ed eventi ricreativi e culturali
  • il Caffè letterario della Domus Città Giardino
sono i soggetti con cui si è realizzata la collaborazione nel primo anno (*)  e con cui si è creato un primo tavolo di lavoro per la definizione di una nuova e più articolataprogettualità condivisa che  vede in un particolare nel “progetto”, brevemente descritto di seguito, il proprio epicentro.

Il Progetto Ecoparco - Il progetto consiste nella creazione di uno spazio in cui gli obiettivi ambientali di contenimento dei rifiuti e la messa a punto di modelli di riutilizzo e recupero di materiali si accompagnano al sostegno di attività lavorative, creative e culturali nel territorio del III Municipio.
In particolare mira:
  • alla riduzione della produzione di rifiuti attraverso il riuso e recupero di materiali dismessi;
  • alla creazione di uno spazio di creatività e socializzazione per il territorio del III Municipio, a supporto anche e soprattutto dell’inserimento sociale di soggetti svantaggiati
grazie alla creazione di un laboratorio prossimo all’isola ecologica, dove conferire oggetti ancora utilizzabili o riparabili per il relativo riciclo, nello spirito e secondo disposizioni UE in materia di Riduzione dei rifiuti e recupero-riuso dei materiali.
Il 2 Luglio 2014 la Commissione Europea ha adottato alcune proposte intese a sviluppare un’economia più circolare in Europa e a promuovere il riciclaggio negli Stati membri. In un’economia circolare i rifiuti spariscono e il riutilizzo, la riparazione e il riciclaggio diventano la norma. Si parla di “Riutilizzo” di beni che non sono rifiuti e di “Preparazione al Riutilizzo” di quei beni classificati come rifiuti. La sperimentazione e messa a punto dei modelli di Riutilizzo e Preparazione al Riutilizzo è prettamente territoriale, e pertanto gli stakeholder locali - gli enti, i gestori dei servizi di igiene urbana, gli operatori dell’usato, le associazioni - hanno un ruolo di primo piano nella costruzione dei sistemi di gestione dei rifiuti che includano e integrino queste opzioni finora scarsamente utilizzate.
In pratica, per la contiguità con l’isola ecologica, fonte di raccolta della materia prima, il  parco - già luogo di richiamo e socializzazione - ben si adatta ad ospitare spazi nei quali si realizzi una filiera di riutilizzo nel territorio di beni “ingombranti” esclusi dalla raccolta “porta a porta”, rappresentati essenzialmente da prodotti di arredo e da beni domestici e dell’abitare, quali mobili, vestiario, oggettistica, hobbistica.
Diverrebbe una sorta di fabbrica del riuso e delle idee (Bottega dei mestieri o Accademia delle arti) dove conoscenze e informazioni vengono apprese, trasmesse, rielaborate e trasformate in prodotti e servizi con effetto moltiplicativo sul territorio.
Insieme a singoli cittadini che comprendono quanto sia necessario agire in prima persona, il progetto intende coinvolgere, in special modo comunità di recupero(psicofisiche, disabilità, ecc.) che vedono in questo progetto una opportunità di reinserimento per i propri assistiti.

Adriano Colafrancesco - adrianocolafrancesco@gmail.com

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