In un clima reso assai suggestivo dalle prime (ancorché fitte) nebbie autunnali, domenica mattina si è svolta la passeggiata/racconto targata Banda del racconto e dedicata ad Antonio da Sangallo il Giovane, settimo appuntamento del progetto AGER promosso dal Sistema Museale del Lago di Bolsena.Valentina Berneschi, storica dell’arte e direttrice del museo dell’Architettura di Antonio da Sangallo il Giovane, sollecitata da Antonello Ricci, ha condotto il pubblico – composto da abitué delle passeggiate/racconto ma anche da veri e propri “esordienti” – per le sale della Rocca dei Papi di Montefiascone. Al loro fianco Pietro Benedetti, nei panni de “l’eccellentissimo architettore” così come ce lo restituisce Giorgio vasari nelle sue “Vite”.
Nonostante per il maltempo la passeggiata si sia svolta interamente indoor, molti i luoghi evocati passando da una sala all’altra del percorso espositivo. Cellere, Nepi, Civita Castellana, la distrutta città di Castro, tanto per rimanere in provincia di Viterbo (dove il Sangallo realizzò molti dei suoi capolavori). Ma anche Amelia e Orvieto, Firenze e Roma. Località che segnarono i momenti più importanti della formazione e dell’attività artistica di questo grande architetto il quale, seppur fra i più grandi della sua epoca, rimane a tutt’oggi figura meno nota rispetto ad altri suoi contemporanei.
Antonello Ricci - antonello.ricci.viterbo@Così, tra un riferimento alla famiglia Farnese (su incarico della quale Antonio molto progettò e realizzò) e una riflessione sulla forma della città, passando per la rivalità che si consumò tra il nostro e Michelangelo, parlando di edifici di culto ma anche di strutture militari, i partecipanti sono stati condotti, come per magia, in un incredibile viaggio nel tempo.Il tutto sotto l’attento obiettivo di Davide Ghaleb, fotografo di scena ma anche, come noto, editore che, a fine progetto, per le cure di Banda del racconto, darà alle stampe un ricco reportage dell’intera esperienza AGER.Prossimi appuntamenti: Bolsena (Acquario, 12 novembre); Ischia di Castro (19 novembre); di nuovo Bolsena (Museo territoriale, 26 novembre) e poi Gradoli (10 dicembre). A Torre Alfina e Grotte di Castro, infine, toccherà sul principio del 2018.
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