Il crollo del grande IMPERO...
E’ uno dei problemi storici più dibattuti da sempre. La ricerca della cause della caduta dell’impero romano e dunque della fine della civiltà antica in Occidente è uno dei dilemmi mai completamente risolti. Come poté, una costruzione talmente formidabile franare in pochi decenni e il mondo sprofondare nelle tenebre del medio evo?
Un breve e elenco in ordine di importanza:
Un breve e elenco in ordine di importanza:
Mutamenti climatici e migrazioni barbariche
Pressione dei barbari
Pestilenze
Guerre civili
Inflazione
Rigidità sociale
Pressione burocratica e fiscale
Latifondo
Crisi demografica
Cristianesimo
Barbari nell’esercito
Decadenza delle città
Decadenza del senso civico
Caduta dei valori del mondo classico
Perdita delle province
Pressione dei barbari
Pestilenze
Guerre civili
Inflazione
Rigidità sociale
Pressione burocratica e fiscale
Latifondo
Crisi demografica
Cristianesimo
Barbari nell’esercito
Decadenza delle città
Decadenza del senso civico
Caduta dei valori del mondo classico
Perdita delle province
Varie tesi. Sono state elencate fino a duecento cause e concause della caduta di Roma, ma nessuna di queste appare decisiva.
E’ probabile che tutte abbiano più o meno influito nella decadenza e nel crollo finale e dunque si può dire che ogni storico ha la sua parte di ragione.
E’ probabile che tutte abbiano più o meno influito nella decadenza e nel crollo finale e dunque si può dire che ogni storico ha la sua parte di ragione.
LE TESI DI ALCUNI CELEBRI STORICI
- Montesquieu: la decadenza morale, la corruzione, il lassismo dei costumi;
- Voltaire: le invasioni dei barbari e le dispute religiose;
- Gibbon: il Cristianesimo che distrusse gli ideali romani e l’immigrazione dei barbari;
- Herder: la reazione dei caratteri nazionali che l’impero aveva conculcato;
- Burckhardt: una vera e propria senescenza fisica (elenca varie cause, tutte accettabili);
- Engels: la fine dei modi di produzione schiavistica;
- Pirenne: la fine ci fu soltanto nel VII secolo con l’espansione araba;
- Rostovzev: una rivoluzione sociale di contadini distrusse la cultura cittadina;
- Mazzarino: una decadenza progressiva fin dagli ultimi tempi della Repubblica;
- Brown: non ci fu un crollo, ma una trasformazione durata secoli;
- Heather: le sconfitte militari e la perdita degli introiti delle province.
- Voltaire: le invasioni dei barbari e le dispute religiose;
- Gibbon: il Cristianesimo che distrusse gli ideali romani e l’immigrazione dei barbari;
- Herder: la reazione dei caratteri nazionali che l’impero aveva conculcato;
- Burckhardt: una vera e propria senescenza fisica (elenca varie cause, tutte accettabili);
- Engels: la fine dei modi di produzione schiavistica;
- Pirenne: la fine ci fu soltanto nel VII secolo con l’espansione araba;
- Rostovzev: una rivoluzione sociale di contadini distrusse la cultura cittadina;
- Mazzarino: una decadenza progressiva fin dagli ultimi tempi della Repubblica;
- Brown: non ci fu un crollo, ma una trasformazione durata secoli;
- Heather: le sconfitte militari e la perdita degli introiti delle province.
E aggiungo: La pretesa che CESARE fosse al di sopra di ogni e qualsiasi Dio.
RispondiEliminaInfatti, i cittadini romani erano o divenivano tali solo se, pur continuando ad adorare i loro dei, accettavano la supremazia del Dio Cesare in carica.
Ma questa pretesa mi ricorda la pretesa di Satana, che si ribellò perché voleva essere come il Padre. E tutti sappiamo bene come è andata dopo.